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MONDO

Libia nel caos

Le forze di Haftar lanciano l'assalto a Tripoli. Le milizie fedeli a Sarraj: pronti a resistere

Il premier Al Sarraj proclama lo stato d'emergenza. Moavero in contatto con l'ambasciata a Tripoli 

Libia, foto d'archivio
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Le forze dell'Esercito nazionale libico (Lna) del generale Khalifa Haftar sono entrate nella città di Garian, 100 chilometri a sud di Tripoli, da dove intendono lanciare un assalto alla capitale libica. Gli scontri hanno già provocato alcune vittime.

Haftar: entriamo a Tripoli, evitare spargimento di sangue
L'uomo forte dell'est della Libia ha ordinato alle sue truppe di "avanzare" verso la capitale Tripoli, sede del governo libico di unità nazionale (Gna) guidato dal premier Fayez Al Sarraj. "È giunto il momento", ha aggiunto, in un audio-messaggio diffuso sulla pagina Facebook dell'ufficio media dell'Esercito nazionale libico (Lna) guidato dallo stesso Haftar. Nel messaggio con cui ha esortato i suoi uomini a entrare a Tripoli, il generale ha anche rivolto un appello alla moderazione, chiedendo di non sparare se nessuno rivolgerà le armi contro di loro. E una fonte dell'Esercito nazionale libico citata dal giornale Alwasat ha detto: "L'Esercito è in marcia per mettere in sicurezza Tripoli... nessun ordine di affrontare qualsiasi altra forza". Haftar chiede ai miliziani che la difendono di issare "bandiera bianca".

Milizie Tripoli: pronti a respingere Haftar 
Ma il capo delle milizie che difendono Tripoli ha dichiarato a una tv libica che le sue forze sono "pronte" a "respingere qualsiasi attacco" del generale Khalifa Haftar. "Il comandante della zona militare di Tripoli, Abdel Basset Marawan assicura ad Al Ahrar: le nostre forze sono pronte nelle loro postazioni a respingere qualsiasi attacco che arrivi da fuori la città", riferisce un tweet dell'emittente. 

Offensiva militare a 10 giorni dalla Conferenza sulla Libia
L'offensiva delle forze di Haftar e gli scontri con quelle di Al Sarraj appaiono come un pessimo segnale a soli dieci giorni dalla "Conferenza nazionale" sulla Libia: l'incontro sotto l'egida dell'Onu ma solo con partecipanti libici è previsto dal 14 al 16 aprile a Ghadames, nel sud-ovest del Paese, e dovrebbe generare un accordo per arrivare ad elezioni risolvendo la crisi libica in corso a fasi alterne dalla caduta del regime del colonnello Muammar Gheddafi, ucciso durante la rivolta del 2011.

Misurata sposta milizie verso Tripoli
Misurata, la città militarmente più potente della Libia, ha ordinato ad alcune sue milizie di spostarsi a Tripoli per far fronte all'avanzata dell'Esercito nazionale libico di cui Khalifa Haftar è comandante generale. Lo riferisce un banner di Al Jazeera. "Il Comando della zona centrale ordina a milizie (...) di portarsi a Tripoli per appoggiare le forze del Governo di accordo nazionale di fronte a quelle di Haftar", scrive l'emittente. 

Al Sarraj dichiara lo stato di emergenza
"Il ministero dell'Interno libico" del governo del premier  Al Sarraj "ha decretato lo stato di emergenza massima e ha richiamato tutte le unità di sicurezza per fronte a qualsiasi attentato alla sicurezza nella capitale libica", segnala sempreAl Jazeera. 

Moavero in contatto con ambasciata a Tripoli
Il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, a Washington per la ministeriale della Nato, segue con attenzione, in stretto contatto con l'Ambasciata a Tripoli, gli ultimi sviluppi in Libia. Lo comunica la Farnesina. Il ministro si unisce al Segretario Generale dell'Onu, António Guterres, nel ricordare che "la via per la soluzione della crisi passa attraverso un dialogo inclusivo, costruttivo e responsabile fra tutte le componenti del Paese, nel primario interesse del popolo libico e di un'equilibrata stabilizzazione". L'Italia conferma il sostegno all'azione dell'Inviato Onu per la Libia, Salamé.
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