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MONDO

Diplomazia al lavoro

Libia: Conte vede generale Haftar, salta l'incontro con Al Serraj

Colloquio telefonico del premier con Mattarella

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Il presidente del Consiglio, Conte, ha incontrato il generale libico Khalifa Haftar a Palazzo Chigi. L'incontro è durato circa tre ore.

Conte, riferisce la presidenza del Consiglio in una nota, ha espresso "la forte preoccupazione per la continua escalation sul terreno in Libia e ribadito la ferma condanna per l'attentato all'Accademia militare di Tripoli. Nel rilevare i rischi per la stabilità dell'intera regione, ha sottolineato che l'unica soluzione sostenibile è quella politica e ha pertanto invitato a rinunciare all'opzione militare".

"Nel corso dell'incontro il Presidente Conte ha commentato insieme ad Haftar gli aspetti salienti del comunicato congiunto emesso al termine dell'incontro fra i
Presidenti Putin e Erdogan, ove si invitano le parti al raggiungimento di un rapido cessate-il-fuoco", conclude palazzo Chigi nella nota.

Nel tardo pomeriggio Conte doveva vedere anche al-Sarraj, primo ministro del Governo di accordo nazionale della Libia. Ma il capo del governo di Tripoli non va a Palazzo Chigi, ha annunciato alla tv al-Ahrar l'ambasciatore libico all'Ue, Hafed Ghaddur.

Serraj era atteso alle 18.30, dopo l'incontro di Conte con il generale Khalifa Haftar, però ha deciso di rientrare direttamente a Tripoli dopo i colloqui avuti nel pomeriggio a Bruxelles. Il premier del Governo di accordo nazionale libico, una volta saputo della presenza a Roma del generale Khalifa Haftar, avrebbe cambiato programma, riferisce l'agenzia Agi citando fonti del governo di Tripoli. 

Colloquio telefonico Mattarella-Conte
Attenzione alla sicurezza dei soldati italiani impegnati nei teatri iraniani e iracheni. Questo avrebbe espresso il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel colloquio telefonico avuto con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Il capo dello Stato avrebbe ribadito l'auspicio che non si verifichi una escalation militare e che le varie crisi possono essere risolte solo a livello multilaterale.

Conte convoca maggioranza e opposizione
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha convocato per venerdì mattina alle 9 i capigruppo di maggioranza e di opposizione a Palazzo Chigi. Alla riunione, alla presenza dei ministri Di Maio e Guerini, si affonterà il dossier sulla Libia e la crisi in Iraq.

Al Cairo l'Italia non firma documento finale
Alla riunione con Francia, Egitto Cipro e Grecia al Cairo, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio ha chiesto ai suoi omologhi di smussare la dura posizione nei confronti di turchi e del governo di accordo nazionale libico, Fayez al Serraj, e non ha firmato la dichiarazione finale congiunta.

Di Maio l'ha ritenuta troppo sbilanciata e nella riunione aveva invitato a moderazione. "Stamattina Josep Borrell (capo diplomazia Ue, ndr) ha incontrato Serraj. Stiamo lavorando duramente e dobbiamo sentire tutti il peso delle nostre responsabilità. Non dobbiamo spaccare l'unione europea in questo momento", ha sostenuto il ministro. "Il processo di Berlino non ci deve vedere sbilanciati da una sola parte, bensì in prima linea per dialogo e moderazione. Di Libia parliamo in consiglio europeo venerdì", ha aggiunto.

Stato Maggiore Difesa: nessun ritiro italiani
In merito a quanto riportato da alcuni organi di stampa circa la sospensione della missione bilaterale in Libia, lo Stato Maggiore della Difesa ribadisce che "le attività concordate di intesa con le autorità libiche proseguono regolarmente. Non sussistono ipotesi di ritiro del personale militare italiano dalla Libia, dove l'impegno del contingente è apprezzato dalle autorità politiche libiche, dalla comunità internazionale e dalla popolazione libica".

Incontro a Bruxelles tra al Serraj e Sassoli
Il primo ministro libico Fayez al-Sarraj ha incontrato nel pomeriggio a Bruxelles prima il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, e l'Alto rappresentante per la Politica estera e di Sicurezza comune dell'Ue, Josep Borrell, e successivamente il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli.
 
"Le sofferenze del popolo libico devono terminare all'istante. Non vogliamo che la Libia sia terra di escalation o di guerra per procura. La comunità internazionale deve assumersi la propria responsabilità per terminare questa sofferenza", ha dichiarato il presidente del Governo di accordo nazionale, Fayez al Serraj, al termine dei sui incontri a Bruxelles.

"Ho rinnovato l'appello per uno stop immediato al conflitto militare che arreca soltanto lutti e sofferenze alla popolazione civile", ha dichiarato il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, aggiungendo che  "la soluzione alla crisi non può essere militare ma passa solo attraverso un processo politico inclusivo di tutte le componenti del paese, sotto l'egida delle Nazioni Unite e senza alcuna ingerenza esterna".

Incontro Erdogan-Putin, no a soluzione militare
I presidenti della Federazione russa e della Turchia, Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan, hanno dichiarato di "guardare con grande preoccupazione" alle intense ostilità nei pressi di Tripoli e hanno chiesto di rinunciare alla "scommessa di una soluzione militare" del conflitto in Libia.

"La scommessa su una soluzione militare al conflitto in corso in Libia porta solo a ulteriori sofferenze e acuisce le differenze tra i libici", si legge nella dichiarazione congiunta adottata in seguito ai colloqui dei due leder a Istanbul. Nel testo si denuncia che il "deterioramento della situazione in Libia mina la sicurezza e la stabilità nello spazio circostante e in tutta la regione del Mediterraneo, così come nel Continente africano, e ha come conseguenze l'immigrazione illegale, l'ulteriore diffusione di armi, terrorismo e di altre attività criminali, tra cui il contrabbando". Putin ed Erdogan hanno ribadito il "fermo impegno per la sovranità, l'indipendenza, l'integrità territoriale e l'unità nazionale della Libia".

Von der Leyen: stop all'escalation militare
"L'uso delle armi deve essere fermato ora per lasciare spazio al dialogo". Il presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, a margine della riunione del Collegio dei commissari che ha discusso delle crisi in Iraq, Iran e Libia chiedendo lo stop all'escalation militare e la fine delle interferenze esterne in Libia, in particolare da parte della Turchia. L'Unione europea prende posizione sul conflitto libico e invia un messaggio ad Ankara: "Abbiamo chiesto un cessate il fuoco, uno stop all'escalation e alle interferenze esterne, la decisione turca di intervenire con truppe in Libia aumenta le nostre preoccupazioni", dice l'alto rappresentante Ue, Josep Borrell, al termine del mini-vertice dei ministri degli Esteri di Italia, Francia, Germania e Gran Bretagna sulla Libia. 
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