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MONDO

Nel Nord del Paese

Libia: a Sirte jihadisti dell'Isis decapitano e crocifiggono 12 persone

Le vittime sono combattenti locali, i corpi sono stati poi crocifissi. Il premier libico Abdullah Al-Thinni accusa la comunità internazionale di ignorare le violenze perpetrate dall'Isis

Sirte (ansa)
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Altro orrore dell'Isis: a Sirte i jihadisti hanno decapitato e poi crocifisso 12 persone. Le vittime, riferisce l'agenzia libica Lana, erano combattenti locali che si battevano per fermare l'avanzata dei jihadisti nel settore orientale di Sirte noto come "quartiere tre". Continua dunque senza sosta la battaglia, iniziata lunedì scorso, quando è scoppiata una rivolta delle fazioni salafite appoggiate dagli abitanti contro gli uomini del Califfato che hanno risposto duramente. Un funzionario municipale ha riferito che "vi sono combattimenti continui, soprattutto nel quartiere tre, e il bilancio dei morti e' in aumento". Secondo l'ambasciatore libico in Francia, Chibani Abuhamoud, finora i morti a Sirte sono tra 150 e 200.

Dal premier libico Abdullah Al-Thinni arriva l'accusa alla comunità internazionale di ignorare le violenze e le uccisioni perpetrate dall'Isis a Sirte e di tradire la Libia. In una dichiarazione pubblicata sulla pagina Facebook del governo di Tobruk, il primo ministro accusa lo Stato islamico di "genocidio", appellandosi alla comunità internazionale affinché aiuti la Libia a sbarazzarsi dei terroristi, criticando ancora una volta l'embargo imposto dal consiglio di Sicurezza dell'Onu sull'ingresso delle armi in Libia. 
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