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MONDO

Si attende il voto di fiducia di Tobruk

Libia, gli Usa: sosterremo "con forza" la guida italiana alla missione militare

Il segretario alla Difesa Usa, Ashton Carter: prima però ci vuole governo unità.  il sito israeliano di intelligence Debka, intanto, pubblica indiscrezioni secondo cui Italia, Francia ed Egitto avrebbero raggiunto un accordo per lanciare l'offensiva a fine aprile o a maggio

Il segretario della Difesa Usa, Ashton Carter
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Gli Stati Uniti sono pronti a sostenere un ruolo guida dell'Italia in Libia. Lo ha ribadito il segretario alla Difesa americano Ashton Carter nel corso di una conferenza stampa al Pentagono. Insieme al generale Joseph Dunford, Carter ha dichiarato, tuttavia, che la coalizione entrerà in azione solo "quando in Libia ci sarà un governo" di unità nazionale, che il capo del Pentagono spera arrivi il prima possibile.

I libici "non vogliono che ci siano stranieri all'interno del loro territorio, stranieri che arrivano e cercano di prendere il loro petrolio e controllare i loro cittadini", ha detto Carter. Tuttavia, per il segretario alla Difesa quando ci sarà un governo unitario, a quel punto gli Stati Uniti e tutta la coalizione saranno "ben accolti".

Nei giorni scorsi in Italia ha tenuto banco il dibattito sull'utilizzo della base di Sigonella, in Sicilia, per lo schieramento di droni armati americani destinati a operazioni in Libia; operazioni che, come hanno confermato il premier, Renzi, e il ministro della Difesa, Pinotti, verrebbero in ogni caso valutate e autorizzate caso per caso dal governo italiano per il quale la priorità in Libia resta un governo d'unità nazionale e una cooperazione internazionale con gli alleati, in un'ottica di coalizione.

Durante la conferenza, Carter e Dunford hanno anche affrontato il tema della lotta all'Isis in scenari "caldi" come la Sira e l'Iraq; una battaglia che richiede ancora grandi sforzi fatti con ogni mezzo, compreso l'uso di cyber-attacchi volti "interrompere il controllo delle forze, della popolazione e dell'economia" nei territori delle nazioni in cui l'Isis opera".

Ma a Tobruk ennesimo rinvio del voto di fiducia
A Tobruk tuttavia, dove è attesa già da qualche settimana la fiducia all'esecutivo proposto da Fayez Sarraj, il voto continua a essere rinviato. Una riunione dell'Assemblea prevista per ieri si è risolta nell'ennesimo nulla di fatto. "Preoccupa lo stallo in Libia", ha scritto Renzi nella sua E-news, mentre il ministro Pinotti ha sottolineato i timori italiani per i fenomeni di terrorismo nel Paese, incontrando a Gerusalemme il suo omologo Moshe Yaalon.

Offensiva militare tra aprile e maggio?
Nelle stesse ore, il sito israeliano di intelligence Debka pubblicava indiscrezioni sull'avvio di manovre militari congiunte tra Francia ed Egitto davanti alle coste libiche. Esercitazioni che includerebbero la portaerei 'Charles De Gaulle', che ha lasciato lo scorso 22 febbraio il Golfo e si appresterebbe a fare il suo ingresso nel Mediterraneo, "alla fine di questa settimana", secondo alcuni siti arabi. Debka però non si limita a questo: lo schieramento della De Gaulle, scrive il sito considerato vicino ad ambienti militari, sarebbe stato deciso da Parigi "dopo che il presidente Francois Hollande e quello egiziano Abdel Fattah Sisi avrebbero portato avanti i piani per un assalto congiunto con l'Italia per colpire le posizioni dell'Isis in Libia". "Le tre potenze - aggiunge il sito, ma su questo punto non c'è alcuna conferma nè da parte italiana nè da parte degli altri due paesi - avrebbero raggiunto un accordo per lanciare l'offensiva a fine aprile o a maggio".

Il piano, prosegue Debka, sarebbe stato rallentato dalle "esitazioni" di Washington sul ruolo che gli Usa avrebbero dovuto svolgere, e avrebbe costretto "Parigi, Il Cairo, Roma e Londra a ritardare il lavoro per stilare una lista degli obiettivi Isis da colpire e valutare nel complesso le forze da mettere in campo". Fonti di governo italiane non commentano tutte queste indiscrezioni limitandosi a dire, appunto, che non confermano tali ricostruzioni. L'Italia, come è noto, esclude un intervento senza prima una esplicita richiesta da parte del nuovo governo libico. Una linea ribadita pochi giorni fa nella riunione del Consiglio supremo di Difesa, presieduto dal capo dello Stato Sergio Mattarella. A quanto si era appreso dopo la riunione, l'Italia sarebbe pronta ad una missione militare di supporto, con un contingente non numericamente rilevante (addestratori, consiglieri e forze speciali) e il compito essenzialmente di addestrare le forze locali e sorvegliare siti sensibili, come ambasciate e sedi istituzionali, ad esempio la sede della missione Onu a Tripoli.

L'attenzione di Roma è alta
Del resto, l'attenzione di Roma verso la Libia è già altissima: oltre agli asset militari navali inquadrati nelle missioni Mare Sicuro (in funzione anti-terrorismo) e Eunavformed-Sophia (anti-scafisti), sono già dislocati nella base di Trapani quattro velivoli Amx in grado di effettuare voli di ricognizione e monitoraggio. In questo quadro, si susseguono le conferme sulla presenza di truppe speciali francesi a Bengasi, per sostenere l'offensiva del generale Khalifa Hatar, e da ultimo di quelle britanniche, schierate a Misurata per addestrare le milizie in chiave anti-Isis.

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