MONDO
Stabilizzazione solo con l'intervento delle forze locali
Libia, Pinotti: "Impensabile intervento di occupazione militare". "Preoccupa l'avanzata dell'Isis"
No a occupazione militare. Occorre formare forze di sicurezza. Stabilità solo con forze locali
Un intervento militare delle truppe italiane in Libia è "impensabile" ed è "certamente escluso". Lo ha ribadito il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, intervenuta a "La Telefonata" su Canale 5. Un intervento militare di occupazione della Libia "è impensabile, assurdo, nessuno lo ha mai pensato è certamente è escluso", ha detto Pinotti rispondendo a una domanda del giornalista Maurizio Belpietro, "Quello su cui si sta lavorando è la formazione" delle forze di sicurezza, "che è voluta anche dall'Onu. La Libia può essere stabilizzata solo con l'intervento delle forze locali, spiega il ministro.
Preoccupa l'avanzata dell'Isis
Il Ministro Pinotti riguardo alla lotta all'Isis ha usato toni preoccupanti. "Negli ultimi mesi - ha detto - si è registrata una avanzata della presenza dell'Isis e quindi si sta lavorando con gli alleati al tema dell'antiterrorismo. Bisognerà vedere se da parte dell'Onu ci sarà un invito a impedire l'avanzata dell'Isis, ma senza la Libia che collabora anche questo tema risulta difficile da affrontare
Al più presto l'insediamento di un governo libico
Nel momento in cui, e noi speriamo quanto prima, il governo libico si insedierà e inizierà a stabilizzare la Libia, che ha molti territori in difficoltà anche per l'inserimento anche del Daesh, se ci sarà bisogno - come probabilmente potrebbe essere - di dare una mano alla sicurezza con addestratori, advisor, o con forze di sicurezza che diano protezione noi possiamo essere disponibili. A questo stanno lavorando diciannove nazioni, con il coordinamento dell'Italia. Questo non è possibile farlo, è chiaro, a prescindere da un accordo con il governo".
Sulla Libia, ha proseguito il ministro della Difesa, "bisogna distinguere due piani e uno è il piano di stabilizzazione che - e sono concordi tutte le nazioni - è difficile immaginare senza interlocuzione con i libici stessi. Quindi è certamente un segnale negativo che ci sia stata ancora una volta una fumata nera da parte del parlamento al voto sul governo che è stato presentato". Però, ha precisato, "c'è un fatto: la stragrande maggioranza dei parlamentari è favorevole al governo, ma ci sono stati episodi preoccupanti di intimidazioni e quindi non si è poi riusciti ad arrivare al voto. C'è un nuovo appuntamento e noi ovviamente ci auguriamo che questo avvenga, anche se siamo molto preoccupati dal fatto che i rinvii sono molti. Però è evidente a tutti che una nazione grande come la Libia non può che essere stabilizzata con un accordo con le forze locali, su questo non ci sono dubbià"
I droni presenti a Sigonella possono intervenire in caso minaccia a Usa
I droni presenti nella base aerea di Sigonella, in Sicilia, "possono intervenire in caso di minaccia del personale americano" in Libia con un'azione "concordata e autorizzata del governo italiano", ha chiarito il ministro della Difesa.
"I droni presenti nella base di Sigonella ci sono da tempo, come molti altri assetti armati", ha ricordato Pinotti rispondendo a una domanda del giornalista Maurizio Belpietro, "Da quando c'è stata l'uccisione dell'ambasciatore americano in Libia, Chris Stevens, (gli Stati Uniti) hanno richiesto ai Paesi prospicienti al Mediterraneo di poter avere delle forze di protezione. Sono droni che possono intervenire in caso di minaccia del personale americano e l'azione è concordata e autorizzata del governo italiano".
Operazioni segrete della Francia? Non commento
Roberta Pinotti non intende commentare le operazioni segrete che la Francia starebbe conducendo in Libia, ma ha ricordato che "nel passato, accelerazioni unilaterali non hanno aiutato" il Paese nordafricano "ad avere un futuro armonico".
"Io non commento", ha chiarito il ministro della Difesa, intervenuto a 'La Telefonata' su Canale Cinque, "Ho visto che c'è stato uno scoop di Le Monde e anche un'irritazione del ministro francese, queste vicende riguardano un altro Paese. Dico semplicemente che nel passato, accelerazioni unilaterali non
hanno aiutato la Libia ad avere un futuro armonico".
"Io su questo non entro", ha proseguito Pinotti, intervistata da Maurizio Belpietro, "perché è un'indiscrezione giornalistica e non commento notizie che non sono date ufficialmente dal ministro francese al ministro italiano". E poi, ha concluso, "nelle riunioni, il ministro francese ha sempre riconosciuto all'Italia il ruolo di coordinamento e anche di essere la nazione che più conosce e più può consigliare su come intervenire in Libia".