MONDO
La crisi nel Medio Oriente
Macron a Netanyahu: "Fai un gesto coraggioso verso i palestinesi"
Scintille tra i due leader in un vertice all'Eliseo. Israeliano accoltellato da palestinese a Gerusalemme: è grave
Macron ha considerato "spiacevole" la svolta data dal presidente americano, Donald Trump, per riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele al di fuori del negoziato con i palestinesi. Il presidente francese ha anche lanciato un appello alla calma per tutti, temendo che questo tema "arrivi ad aggiungere instabilità alla regione".
Nel corso della conferenza stampa, Macron ha detto all'ospite: "Fai un gesto coraggioso verso i palestinesi. Auspico due Stati che vivano vicini e in pace". L'auspicio del leader dell'Eliseo è un congelamento delle colonie nei Territori. Dal canto suo, Netanyahu ha sostenuto che "Gerusalemme è capitale da 3000 anni". Circa le critiche del leader turco, Erdogan, Netanyahu ha così replicato: "Non sono abituato a ricevere lezioni di morale da un leader che bombarda e uccide gente innocente".
Dopo il suo passaggio oggi a Parigi, Netanyahu sarà ricevuto domani a Bruxelles dai ministri degli Esteri dell'Ue per affrontare la situazione del processo di pace in Medio Oriente dopo la controversa decisione di Washington.
Il primo ministro israeliano, prima di partire per il viaggio in Europa, ha accusato l'Ue di ipocrisia e ha lamentato che mentre ci sono "voci che criticano la storica dichiarazione del presidente (Donald) Trump", non ha sentito "alcuna condanna del lancio di razzi contro Israele che è seguito e il terribile incitamento contro di noi".
Durante l'incontro, il presidente francese ha ricordato a Netanyahu "che la Francia disapprovava la decisione degli Stati Uniti di riconoscere Gerusalemme come capitale d'Israele e spostare l'ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme", si legge in una nota dell'Eliseo. "La Francia ha ribadito il suo impegno a rispettare il diritto internazionale e le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Gerusalemme e' destinata a diventare la capitale di due Stati, Israele e Palestina, a condizioni che appartengono ai palestinesi e gli israeliani si definiscono per negoziato ".
Macron ha chiesto a Erdogan di contribuire alla pace
In una telefonata fatta sabato sera, il presidente francese aveva ha chiesto al presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, di "contribuire alla pacificazione" fra israeliani e palestinesi e di "evitare ripercussioni negative sulla regione": lo ha reso noto l'Eliseo. Macron ha "sottolineato la necessità di evitare le ripercussioni negative nell'intera regione e contribuire alla pacificazioni per ridare prospettive alla pace". Proprio oggi, invece, Erdogan ha tenuto un intervento durissimo definendo Israele uno "Stato terroristico" e un "assassino di bambini".
Israeliano accoltellato da palestinese: è grave
Un palestinese ha accoltellato ferendolo gravamente una guardia di sicurezza israeliana a Gerusalemme. Lo ha annunciato la polizia che ha descritto l'incidente come un attacco "terrorista".
L'attacco è avvenuto sullo sfondo delle forti tensioni create dalla decisione americana di riconoscere Gerusalemme come capitale d'Israele. Secondo il portavoce della polizia Micky Rosenfeld, l'aggressore è stato arrestato dopo l'attacco che ha avuto luogo nella principale stazione di autobus della città.
Vertice Abu Mazen-Sisi-Abdallah al Cairo
Il leader palestinese Abu Mazen è partito "improvvisamente" per il Cairo dopo una telefonata avuta con il suo omologo egiziano Al Sisi. Lo riporta l'agenzia Maan, aggiungendo che la partenza è legata ad un vertice a tre da tenersi nelle prossime ore nella capitale egiziana. Secondo Quds net, il terzo partecipante al vertice sarebbe re Abdallah di Giordania. Intanto, la Camera bassa del Parlamento giordano ha votato oggi all'unanimità una mozione per chiedere di "rivedere" tutti gli accordi firmati finora con Israele, e in particolare il Trattato di pace del 1994, così come "tutte
le violazioni a questi" trattati alla luce della decisione di Trump.
Haley: decisione Trump passo avanti verso pace
"La decisione di trasferire l'ambasciata Usa a Gerusalemme farà fare dei passi in avanti al processo di pace": ne è convinta l'ambasciatrice americana all'Onu, Nikki Haley, nonostante le violenze esplose dopo l'annuncio fatto da Trump. Haley - intervistata da Cnn - ha quindi ribadito che la decisione non è stata altro che il riconoscimento di una situazione di fatto.
Guterres: decisione Usa può ostacolare processo di pace
La decisione del presidente Usa Trump "può ostacolare il processo di pace", ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, rispondendo all'inviata americana alle Nazioni Unite Nikki Haley, secondo la quale invece la scelta "sposta la palla in avanti". Intervistato da Cnn, Guterres ha espresso soddisfazione per il fatto che "il genero e consigliere di Trump, Jared Kushner, abbia incontrato israeliani e palestinesi per un nuovo piano di pace dopo anni di stallo nel processo", ma allo stesso tempo la decisione del presidente "rischia di compromettere questi sforzi".
Alfano: preoccupati, speriamo dagli Usa proposta unificante
"Sono molto amico di Israele, sappiamo il valore storico di Gerusalemme. Ho detto al segretario di Stato americano che siamo molto preoccupati, abbiamo detto all'Onu che non condividiamo. Dagli Stati Uniti, che restano il nostro storico alleato, vogliamo, speriamo, auspichiamo che ci sia una carta giocata sul tavolo della pace, che sia unificante. Speriamo che questo faccia parte del discorso complessivo degli Stati Uniti". Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, ospite di Annunziata a 'In mezz'ora'.