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MONDO

Emergenza migranti

Migliaia di profughi in marcia verso Belgrado e il confine con l'Ungheria

L'Unione europea cerca una risposta comune alla peggiore crisi migratoria dalla Seconda Guerra Mondiale. Merkel e Hollande: "Subito centri di registrazione in Italia e Grecia"

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Oltre 2.093 migranti sono arrivati in Ungheria nelle ultime 24 ore dopo avere attraversato Grecia, Macedonia e Serbia. Altre 6mila persone sono in arrivo. Lo rende noto la polizia magiara secondo cui la maggior parte proviene dalla Siri.. L'Ungheria non ha ancora completato la barriera che intende elevare al confine con la Serbia. L'ingresso dei profughi nel Paese è avvenuto lungo una linea ferroviaria nei pressi di Roszke.  La polizia ungherese - riferisce l'agenzia Mti - ha scortato i migranti in un centro di accoglienza.

La crisi più grave dalla Seconda Guerra ad oggi
Nel pieno della peggiore crisi migratoria che l'Europa stia vivendo dal dopoguerra ad oggi, si è tenuto ieri il bilaterale a Berlino tra la cancelliera Angela Merkel e il presidente Francois Hollande. Germania e Francia vogliono che Italia e Grecia allestiscano al più presto centri di registrazione dei migranti in arrivo nell'Unione europea e spingono per una chiara politica di asilo comunitaria.

Negli ultimi giorni poi la crisi è esplosa in nuove emergenze. Gli scontri in Macedonia alla frontiera con la Grecia, tra polizia e migranti intenzionati a dirigersi a nord. Le violenze di gruppi di estrema destra a un campo profughi nella Germania orientale. E ancora l'attacco sventato al treno ad alta velocita Thalys, di cui è stato autore un giovane marocchino noto alla sicurezza di Spagna e Francia e a seguito del quale l'Ue potrebbe rafforzare le misure di sicurezza nelle stazioni.

Hollande ha definito la situazione attuale "straordinaria" con una responsabilità che "riguarda tutta l'Europa" e ha sottolineato che l'area Schengen, zona senza frontiere interne, necessita di una strategia comune, che abbia "regole coerenti" e che preveda che chi ne ha diritto ottenga l'asilo. Quindi, per Parigi e Berlino non è sufficiente l'applicazione delle misure concordate a giugno a livello europeo, ma è necessario creare su questa base una politica comune in materia di asilo. 

A novembre vertice a Malta
I ministri dell'Interno di Germania e Francia, Thomas de MaiziFre e Bernard Cazeneuve, stanno lavorando a "un documento comune, per fare in modo che con i partner si possano avviare altre misure", ha annunciato il presidente francese. Anche in vista del vertice di novembre a Malta, dove la discussione coinvolgerà direttamente Ue e leader africani. Anche l'alta rappresentante per la Politica estera dell'Unione europea, Federica Mogherini, da Tallin ha esortato a una maggior collaborazione con i Paesi non comunitari, soprattutto per affrontare le cause della crisi.

Il fronte caldo tra Macedonia e Grecia
Nel fine settimana si sono "surriscaldati" anche i Balcani, dove i migranti tentano rotte diverse da quelle verso le coste italiane, per realizzare il loro sogno europeo. Il confine tra Macedonia e Grecia il fronte più caldo, con violenti scontri fra polizia e profughi diretti a nord. A Gevgelija, situazioen di confine, nella sola giornata di sabato sono arrivati 8mila profughi dalla Grecia, pari a un terzo della popolazione locale. Gli scontri erano scoppiati dopo il blocco della frontiera mentre ieri, dopo che è stato allestito un centro per registrare i migranti, la polizia ha permesso a gruppi di attraversare il confine. 

Germania e Svezia il sogno
La vicina Croazia teme che la pressione alle sue frontiere salirà quando l'Ungheria avra terminato di erigere il muro 'anti-migranti' al confine con la Serbia, che spingerà i profughi a trovare rotte alternative per raggiungere il cuore dell'Europa. E la Serbia prevede che nelle prossime sei/otto settimane dovra accogliere ogni giorno tra 2mila e 3mila rifugiati, peso che "non può permettere affrontare da sola", secondo il commissario per i rifugiati, Vladimir Cucic. La gran parte dei profughi attraversa la Serbia per dirigersi più a nord, passando in Ungheria per raggiungere la propria meta finale, solitamente Paesi come Germania e Svezia.



 
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