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MONDO

Ungheria: lacrimogeni contro migranti al confine

Migranti, Ue: i muri non sono l'Europa che vogliamo. In Italia gli hotspot cominciano a funzionare

Arrivate a Bruxelles le road map di Italia e Grecia sulla realizzazione degli hotspot, gruppi di persone delle agenzie Ue che contribuiscono alla registrazione dei migranti. A breve il via al ricollocamenti dei 40mila siriani ed eritrei: 24mila dall'Italia e 16mila in Grecia in due anni. Merkel insiste,serve vertice Ue straordinario

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L'Europa divisa sull'immigrazione. Mentre l'Ungheria continua con la linea dura - la polizia sta lanciando lacrimogeni contro i centinaia che si sono affollati sotto al muro di filo spinato a Horgos - il commissario Ue Cecilia Malmstrom torna a bacchettarla.  "Qualsiasi costruzione di muri e barriere non è l'Europa che vogliamo - ha detto - Gente disperata troverà sempre strade alternative" per entrare in Europa, ed è per questo che è importante "trovare un accordo la settimana prossima".

Dall'entrata in vigore della dura legge anti immigrazione in Ungheria sono 316 le persone arrestate, ed è già arrivata la prima condanna. Gli scontri sono scoppiati oggi al confine con la Serbia, dove si è ammassata una folla proveniete dalla cittadina di Horgos. La polizia ha bloccato i passaggi e in risposta i migranti avrebbero lanciato bottigliette d'acqua e pietre contro le forze dell'ordine. Sul lato ungherese della frontiera si vede un cannone ad acqua.

La Commissione Ue ha fatto proposte concrete per aiutare i Paesi di fronte alla fase acuta della crisi migratoria con ricollocamenti, reinsediamenti e quote obbligatorie. "Molti Stati sono d'accordo, ma non tutti. Speriamo di poter avanzare col lavoro al prossimo consiglio Affari interni di martedì" ha detto la Malmstrom. Il riferimento è ovviamente al consiglio Affari interni convocato per il 22 settembre. E anche la Merkel è tornata oggi a sottolineare la necessità di un vertice europeo straordinario sull'emergenza profughi.

Intanto a Bruxelles sono arrivate le road map di Italia e Grecia per la costituzione degli hotspot, ritenuti fondamentali dalla Germania. Non si tratta di centri di accoglienza ma di sono gruppi di persone di agenzie Ue che, in concertazione con autorità italiane e greche, contribuiscono alla registrazione dei migranti.

"Gli esperti di Easo, Frontex, Eurojust ed Europol sono in Italia e gli hotspot stanno iniziando a funzionare, quindi i ricollocamenti si potranno fare da inizio ottobre" ha detto Natasha Bertaud, portavoce della Commissione Ue per l'immigrazione. Gli esperti sono già stati dislocati e stanno lavorando nei cinque punti individuati: Augusta, Pozzallo, Porto Empedocle, Trapani e Lampedusa, mentre il quartier generale si trova a Catania.

La roadmap italiana sugli hotspot è arrivata a Bruxelles oggi, spiegano fonti Ue, e sono già in corso incontri operativi sulla sua attuazione. Inoltre il primo ottobre è previsto una riunione al quale prenderanno parte le autorità greche, italiane e gli ufficiali di collegamento, che darà il via ai primi ricollocamenti dei 40mila siriani ed eritrei (24mila dall'Italia e 16mila in Grecia) in due anni. Lo scopo della Commissione Ue - chiariscono fonti - è che il lavoro di registrazione dei migranti condotto dalla task force europea ed i ricollocamenti "avanzino in parallelo". Per coloro che rifiutano di farsi registrare è prevista, come ultima risorsa, la detenzione.  
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