MONDO
Il vertice a Bruxelles
Migranti, Ue: da Danimarca, Svezia e Germania nessun impegno sulla durata dei controlli
Il messaggio della Commissione è che i controlli alle frontiere interne nello spazio Schengen deve durare "solo il tempo strettamente necessario". Il ritorno alla normalità potrà essere assicurato da un controllo maggiore dei confini esterni.
La ministra danese ha detto chiaro e tondo che "la Danimarca non vuole diventare la destinazione finale per migliaia di rifugiati". La decisione di tenere sotto controllo il ponte di Öresund, che collega Danimarca a Svezia, è l'ultimo anello dell'ormai lunga catena per frenare l'immigrazione da sud e sud-est. L'area della libera circolazione delle persone, un pilastro dell'unione europea, si sta restringendo.
In sei paesi le regole di Schengen sono sospese: Norvegia, Svezia, Danimarca, Francia, Germania e Austria. I controlli servono a frenare i flussi di migranti o per rafforzare la sicurezza anti-terrorismo. Il commissario all'immigrazione Avramopulos ha invitato alla cooperazione tra i governi: con le decisioni unilaterali si sta smontando l'intera costruzione europea senza risolvere il problema dell'immigrazione.
Per il sottosegretario tedesco Schroeder, la decisione danese non crea problemi particolari. A margine del rapido incontro con i giornalisti dopo il minivertice il commissario Avramopulos, riferendosi all'ipotesi di introdurre controlli alla frontiera tra Italia e Slovenia, ha detto: "Non abbiamo alcuna informazione, e non penso che sia nei pensieri dell'Italia, sull'ipotesi di reintrodurre controlli alla frontiera tra Italia e Slovenia.". Non si tratta, ha aggiunto "né di una buona né di una cattiva idea, e'' un'idea, ma è fuori dai nostri pensieri, allo stato attuale".
Il messaggio della Commissione è che i controlli alle frontiere interne nello spazio Schengen deve durare "solo il tempo strettamente necessario". Il ritorno alla normalità potrà essere assicurato da un controllo maggiore dei confini esterni. Il ministro svedese Morgan Johannson ha detto che c'è accordo sul fatto che i controlli "non dureranno più a lungo dello stretto necessario".
La Svezia ha aperto le porte a 115 mila richiedendi asilo negli ultimi quattro mesi e adesso "comincia ad avere dei problemi nella gestione dei flussi, per questo è necessaria una politica europea di condivisione delle responsabilià'". Il sottosegretario tedesco Schroeder ha aggiunto che l'accordo sulle redistribuzione dei rifugiati "non sta funzionando" tanto è vero che ne sono stati ricollocati meno di 300: 190 dall'Italia e in Grecia su un totale previsto di 160 mila. La ministra danese ha indicato che per i passati dal ponte di Öresund non è ancora scattato l'obbligo di controllo dell'identità dei passeggeri per le compagnie di trasporti aggiungendo che "se necessario lo faremo con un breve preavviso".