Original qstring:  | /dl/rainews/articoli/Naufragio-Ban-Ki-moon-a-Renzi-La-priorita-salvare-le-vite-8957bad1-0534-4a2a-85c4-3c8fa70a5b3a.html | rainews/live/ | true
POLITICA

Il premier: "L'Italia non è più sola"

Immigrazione, Ban Ki-moon a Renzi: "La priorità è salvare le vite"

Il presidente del Conisglio con il segretario generale dell'Onu e l'Alto rappresentante della politica estera dell'ue, Federica Mogherini a bordo della nave della Marina militare San Giusto in navigazione nel Canale di Sicilia per parlare di emergenza immigrazione nel Mediterraneo

Matteo Renzi, Federica Mogherini e Ban Ki-moon (Instagram/Nomfup)
Condividi
Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha discusso con il premier Matteo Renzi e l'Alto rappresentante Ue Mogherini delle "sue preoccupazioni sulla situazione degli immigrati nel Mediterraneo" e sottolineato che "le autorità devono focalizzarsi sul salvataggio delle loro vite". Lo ha detto il portavoce dell'Onu. I tre sonostati a bordo della nave San Giusto della Marina militare impegnata nelle operazioni di ricerca e soccorso nel canale di Sicilia. Sull'onda dell'indignazione per l'ultima tragedia del mare l'Italia chiede maggiore coinvolgimento degli organismi internazionali nella crisi del Paese nordafricano. 

Renzi: "Ora Italia non è più sola"
"Prima l'Italia - ha detto poi Renzi al rientro dalla visita alla San Giusto - era sola a fronteggiare questo tema, ora l'intera comunità internazionale è consapevole che si tratta di un problema globale e non di una questione che riguarda un paese". Per Renzi "fermare i trafficanti di esseri umani per evitare una catastrofe umanitaria é una assoluta priorità su cui contiamo di avere il sostegno delle Nazioni Unite. Dopo Lampedusa l'Italia ha
dato prova di generosità. Ma dobbiamo farci sentire a livello internazionale, sia in Europa che alle Nazioni Unite. Questa è la nostra strategia. Nel passato eravamo soli. Adesso vediamo che qualcosa finalmente si muove.

Le pressioni italiane sulla Comunità internazionale
"Voglio - aveva annunciato già Renzi - fargli vedere fisicamente e plasticamente (a Ban Ki-moon, ndr) che cosa sta facendo l'Italia". I mezzi italiani, insieme a quelli di Triton e ai mercantili privati, stanno affrontando l'emergenza partenze dalla Libia che ha già portato a superare la quota di 25mila persone sbarcate quest'anno. Dal vertice Ue Roma ha ottenuto il triplicamento dei fondi per le operazioni Frontex e un mandato esplorativo alla Mogherini a una missione europea per identificare e distruggere i barconi prima che siano usati dai trafficanti. Proprio quest'ultimo è uno dei punti più delicati in ballo e sul quale è necessario il coinvolgimento dell'Onu. L'Italia, ha informato nei giorni scorsi Renzi, "ha chiesto alla Francia, alla Gran Bretagna e alla Spagna il sostegno a una risoluzione dell'Onu sulla Libia".

Il coinvolgimento dei Paesi d'origine
La risoluzione avrebbe lo scopo di dare copertura a quello che viene definito non un intervento militare, ma "un'operazione di polizia internazionale" finalizzata alla distruzione dei barconi usati dai trafficanti di uomini. Altro punto fondamentale della strategia italiana è il coinvolgimento dei Paesi di origine e transito dei migranti, sul cui territorio potrebbero essere realizzati dei centri per esaminare in loco chi ha diritto all'accoglienza in Europa. Anche in quest'attività è importante l'intervento delle Nazioni unite attraverso l'Unhcr. Da parte sua Ban in un paio di interviste pubblicate sui quotidiani ha precisato la sua posizione, ribadendo il no all'opzione militare in Libia. "E' cruciale - aveva sottolineato il segretario generale - che la concentrazione di tutti sia su salvare le vite, inclusa l'area libica delle operazioni di ricerca e soccorso", ma "la sfida" è "anche assicurare il diritto all'asilo del crescente numero di persone che in tutto il mondo scappano dalla guerra e cercano rifugio". Quanto alla Libia, per il segretario Onu "non ci sono alternative al dialogo. Il mio rappresentante speciale, Bernardino Leon, e la sua squadra continuano a lavorare in maniera instancabile con le parti libiche coinvolte, per aiutarle ad arrivare insieme a uno spirito di compromesso".  
Condividi