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MONDO

Strage nel canale di Sicilia

Naufragio, Ban Ki-moon ringrazia l'Italia. Parla Obama: "In Libia è il caos"

Il segretario generale dell'Onu chiama Renzi: "Tutti condividano la responsabilità di questa crisi". In mattinata informativa del premier Renzi alla Camera sulla tragedia di domenica

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Apprezzamento per il ruolo dell'Italia e una convinzione comune della "responsabilità condivisa" della Comunità internazionale di proteggere migranti e profughi che si imbarcano nel pericoloso viaggio nel Mediterraneo per raggiungere l'Europa: questo il tenore della telefonata tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che in vista del vertice Ue di domani terrà stamane un'informativa alla Camera, e il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon. E in un'intervista tv, interviene per la prima volta sulla tragedia del canale di Sicilia anche Barack Obama, puntando il dito soprattutto sull'instabilità politica della Libia: "Il problema dei rifugiati è in gran parte il risultato di conflitti tribali e differenze religiose in Libia, che stanno creando il caos".

Obama: "Periodo di grandi cambiamenti, ci vorrà tempo"
Ma le vittime del disastro vengono da varie parti dell'Africa e del Medio Oriente e fuggono da guerre, povertà e persecuzione. "Dobbiamo rimanere concentrati su questa visione: il Medio Oriente e il Nordafrica stanno attraversando un periodo di cambiamenti che non vedevamo da una generazione. Penso - ha proseguito Obama - che il mondo islamico stia attraversando un processo dove è necessario isolare e respingere ogni tipo di estremismo, come quello che vediamo incarnato nell'Isis. Ci vorrà tempo". Ban ha sottolineato il bisogno di assicurare un "robusto meccanismo congiunto europeo di ricerca e salvataggio in mare". Il segretario generale Onu ha anche fatto presente la necessità di assicurare percorsi sicuri e regolari di migrazione e accesso a protezione per i migranti.   

Onu, "forte solidarietà ai Paesi coinvolti"
L'emergenza immigrazione è arrivata in Consiglio di sicurezza. In una dichiarazione alla stampa, i membri del massimo organo di governo politico del mondo hanno espresso "forte solidarietà" ai Paesi coinvolti dal traffico illegale dei migranti e "profonda preoccupazione" che l'impatto di questo traffico ha sulla stabilità regionale. "La voce dell'Italia è stata ascoltata, non solo a Bruxelles ma anche a New York", ha detto il rappresentante permanente italiano all'Onu Sebastiano Cardi, sottolineando come la dichiarazione del Consiglio sia "un passo significativo in un percorso che passa per il vertice europeo di giovedì per arrivare a misure per debellare il fenomeno del traffico illegale con il sostegno dell'Onu e in una cornice di legalità internazionale". 
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