L'emergenza dopo il sisma
Nepal, i morti sono più di 7mila. Ritrovati i corpi di scalatori stranieri
Non è ancora nota la loro nazionalità. Almeno altri 200 tra alpinisti e sherpa locali mancano all'appello, ancora dispersi due italiani
E' salito a 7.040 morti il bilancio ancora del tutto provvisorio del terremoto avvenuto il 25 aprile in Nepal. Lo rende noto il ministero dell'Interno napalese, aggiungendo che i feriti sono 14.123.
La polizia ha estratto dalla neve almeno 50 corpi, tra cui alcuni scalatori stranieri (la nazionalita' non e' nota) rimasti sepolti dalle valanghe staccatesi dall'Everest a causa del sisma. Almeno altri 200 tra alpinisti e sherpa locali mancano all'appello, due italiani risultano ancora dispersi. A sette giorni dal terribile sisma di 7.8 gradi della scala Richter, le speranze di trovare ancora qualche sopravvissuto sono esaurite. L'ultima persona estratta viva dalle macerie e' una 24enne, salvata nella notte di giovedi' dopo 128 ore sotto le rovine di un edicifio di Kathmandu.
Ieri scossa di magnitudo 5.1
La terra è tornata a tremare ieri in Nepal. Una scossa di magnitudo 5.1 è stata avvertita nel paese, l'epicentro è stato localizzato a Barpark, nel distretto di Gorkha. Si tratta della terza forte scossa registrata nel distretto dopo il devastante sisma del 25 aprile.
Protezione civile italiana diretta a Bogatitar
E' partito stamani da Kathmandu, come riferisce l'Ansa, un convoglio di aiuti umanitari della Protezione civile italiana composto da un ospedale da campo e 33 operatori, fra cui dieci medici e 14 infermieri. Si prevede che il team, guidato dal responsabile della Protezione civile Massimiliano Borzetti, raggiungerà in serata il villaggio di Bogatitar, nel distretto settentrionale di Rasuwa, a circa 100 chilometri a nord della capitale nepalese. Questi aiuti erano arrivati dall'Italia già quattro giorni fa, ma la loro dislocazione è stata ritardata da problemi organizzativi e burocratici del governo nepalese. Gli stessi si sono ripetuti anche stamattina, al momento della partenza di tre camion adibiti al trasporto dell'ospedale da campo e dei medicinali necessari al suo funzionamento. Il team medico-sanitario appartiene al Gruppo Chirurgia d'urgenza di Pisa e comprende professionisti delle specializzazioni di chirurgia, anestesia, ortopedia e pediatria. Esso è completato da due ostetriche, un tecnico di radiologia, dei logisti ed un elettricista, oltre a cinque vigili del fuoco.
Appello Unicef: 15mila bambini a rischio malattia
ll terremoto ha distrutto più di 130.000 case; 3 milioni di persone hanno bisogno di assistenza alimentare. Circa 24.000 persone attualmente si trovano 13 campi a Katmandu. In un paese dove oltre il 40% dei bambini soffre di malnutrizione cronica, cresce la preoccupazione per la loro alimentazione. "Il terremoto ha causato una distruzione inimmaginabile" ha dichiarato Rownak Khan, Vice Rappresentante Unicef in Nepal. "Gli ospedali sono sovraffollati, l'acqua è scarsa, i corpi sono ancora sepolti dalle macerie e le persone dormono all'aria aperta. Queste sono le condizioni perfette per la proliferazione di malattie".