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MONDO

L'emergenza dopo il sisma

Nepal: rientrano i primi italiani. Salvato 15enne sotto le macerie per 5 giorni

I connazionali stanno rientrando in Italia dal Nepal con voli commerciali messi a disposizione dall'Unità di crisi della Farnesina. Migliaia le persone in fuga dalla capitale Kathmandu per raggiungere le zone rurali ancora isolate alla ricerca delle famiglie. Presa d'assalto la stazione dei bus, scontri con gli agenti antisommossa. Intanto ha superato i 6mila morti e i 13mila feriti il bilancio del terremoto

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Mentre i soccorritori hanno estratto un sopravvissuto di 15 anni dalle macerie cinque giorni dopo il tragico terremoto che ha colpito il Nepal, continuano a rientrare in Italia i nostri connazionali bloccati dal sisma. Gli ultimi sono atterrati a Malpensa, teatro di scene commoventi nel ricongiungimento dei superstiti con i loro familiari. Lacrime e sorrisi per chi ha riabbracciato i propri cari. Poche parole per ricordare il trauma del terremoto e chi non si è salvato. Sono partiti da Kathmandu con voli commerciali "reperiti e messi a disposizione dall'Unità di crisi della Farnesina", come riferiscono fonti del ministero degli Esteri.

Dopo il disastro intanto cresce la tensione e la rabbia: come già accaduto in un altro sisma devastante, quello che colpì Haiti nel 2010.

I sopravvissuti al terremoto di sabato scorso sono stremati dalle scosse di assestamento, dai ritardi negli aiuti e dall'inadeguata gestione dell'emergenza da parte del governo. Diversi scontri sono scoppiati a Kathmandu.

Il bilancio supera i 6mila morti
Intanto ha superato i 6mila morti e i 13mila feriti il bilancio del terremoto, Lo riferisce il ministero dell'Interno nepalese. Per la precisione, si contano 6.166 morti e 13.232 feriti.

Gli altri numeri della tragedia
Circa un milione i senzatetto secondo le stime del ministero dell'Interno riferite dal quotidiano The Himalayan Times. Il Centro nazionale delle operazioni di emergenza (Neoc) calcola che almeno 6,6 milioni di persone sono state colpite in varia misura dal sisma in 34 distretti. Diverse località, nelle vallate più remote, sono ancora isolate e non sono state raggiunte dai soccorsi. Il governo stima inoltre che ci siano 400mila edifici distrutti. 
 
4 italiani tra le vittime 
Sono quattro gli italiani morti nella zona di Langtang, tuttora difficilmente accessibile. Si tratta degli escursionisti Renzo Benedetti e Marco Pojer e degli speleologi Oskar Piazza e Gigliola Mancinelli. Quest'ultima si trovava nella zona di Langtang insieme a Piazza e ad altri due italiani che sono riusciti a salvarsi seppur con qualche frattura: Giuseppe Antonini e Giovanni Pizzorni. Entrambi sono riusciti a mettersi in contatto con i familiari.   

La Farnesina: "Scesi a 3 italiani irreperibili"
La Farnesina ha reso noto che sono stati rintracciati altri sette italiani e quindi ora il numero degli irreperibili è sceso a tre. Intanto, è giunto a Kathmandu il team italiano di 36 soccorritori, formato da una task force chirurgica dell'Azienda universitaria pisana e da vigili del fuoco del comando provinciale di Pisa con la coordinazione
della Protezione Civile. Il primo compito sarà di montare un ospedale da campo in una area terremotata che deve ancora essere decisa dal governo nepalese.
In particolare, l'equipe dei vigili del fuoco, tra cui ci sono quattro ingegneri, offrirà anche la sua esperienza nel campo della valutazione dei danni strutturali degli edifici.

Centinaia dormono in strada
Le scosse sono diminuite in modo significativo, ma centinaia di migliaia di persone continuano a dormire in strada, perché le loro case sono distrutte o gravemente danneggiate. Il governo ha ammesso di essere stato travolto dall'enormità della catastrofe: "Ci sono stati alcuni punti deboli, ma il disastro è stato così enorme e senza precedenti che non siamo stati in grado di rispondere alle attese dei bisognosi", ha detto il ministro delle Comunicazioni, Minendra Rijal Kantipur.      

I soccorsi
I primi elicotteri dei soccorsi sono comunque riusciti ad atterrare nelle più remote zone di montagna. In altre zone, dove neanche questo tipo di velivoli riesce ad atterrare, l'esercito ha cominciato a farsi strada via terra, prima in autobus, poi a piedi, inerpicandosi lungo sentieri sassosi, minacciati da frane e detriti. Unica nota positiva, il fatto che ancora si trovi qualcuno vivo sotto le macerie: a Kathmandu è stato recuperato un 27enne sotto le macerie di un hotel, 82 ore dopo il sisma. Per mantenersi in vita, aveva bevuto la sua urina. 

Everest: scalate dalla prossima settimana 
Le scalate sull'Everest potrebbero riprendere entro la settimana prossima, nonostante il sisma che ha provocato una valanga nella quale sono morti 18 alpinisti. L'ha annunciato un responsabile del govenro nepalese.
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