MONDO
Smentite le voci di una candidatura di Letta al Consiglio Ue
Nomine Ue, stallo a Bruxelles: tutto rinviato al 30 agosto. Renzi: "Nessun veto su Mogherini"
Fumata nera nel cuore della notte: i leader dei 28 non trovano un compromesso. Pse compatto sulla titolare della Farnesina come Alto rappresentante per la politica estera, ma i Paesi dell'Est e i popolari frenano. Il premier italiano: "Ci hanno fatto venire qui per un accordo che non c'era"
Bruxelles
Tutto rinviato al 30 agosto: il vertice straordinario Ue si chiude con un nulla di fatto sulle nomine, a partire da quella di Federica Mogherini ad Alto rappresentante per la politica estera. La fumata nera arriva a notte fonda, con il presidente uscente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy che annuncia: “Non siamo ancora al punto di avere una soluzione consensuale su un pacchetto completo di nomine”.
Renzi insiste su Federica Mogherini
Il premier italiano Matteo Renzi comunque non molla: “Non ho visto opposizione alla Mogherini”. "La sintesi fatta anche da Hollande - afferma - è che l'Alto rappresentante per la politica estera sarà espressione del Pse. È condiviso da tutti che non c'è altra candidatura che quella dell'Italia. In 57 anni l'Italia qui, in questo palazzo, non ha mai posto un veto e non l'ha mai subito. Nemmeno oggi".
"Ci hanno fatto venire qui per un accordo che non c'era"
Poi la stoccata a Van Rompuy: "Ci hanno fatto venire qui per un accordo che non c'era. La prossima volta basta un sms, almeno risparmiano i costi dei voli di Stato, anche se è stata una bella occasione per vederci e fare gli auguri di compleanno alla Merkel”.
"L'Italia chiede soltanto rispetto"
Renzi riparte dunque per Roma senza quel risultato che sperava di portare a casa: la nomina del capo della Farnesina a ministro degli Esteri europeo. Il tutto dopo un vertice difficilissimo cui lui era arrivato mettendo in chiaro che "l'Italia chiede soltanto rispetto, non una posizione o un'altra. Quel rispetto che si deve a tutti i Paesi e ad uno fondatore”.
Le perplessità sulla candidata italiana
La fronda anti-Mogherini, che alla vigilia qualcuno diceva contasse 10-11 Paesi, ha dunque imposto uno stop: sarebbe abbastanza numerosa da non permetterle di avere la necessaria maggioranza qualificata dei due terzi. Alcuni la considererebbero troppo giovane e inesperta, altri troppo vicina a Mosca. "Ci sono state riserve dei Paesi più recenti, reticenze dai Paesi alla frontiera est e nord della Ue", riferisce il presidente francese Francois Hollande, che invece esprime il suo sostegno alla candidatura italiana. "Alcuni – aggiunge - hanno preferito non esprimere posizione per non mettere in difficoltà la candidatura italiana".
Van Rompuy: l'accordo sarà globale su un pacchetto di nomine
I leader dei 28 si sono dunque presi un po’ di tempo per trovare un accordo complessivo sul pacchetto di nomine, nel quale sono inseriti anche il nome del presidente del Consiglio europeo e quello del presidente dell’Eurogruppo. "O l'accordo sarà globale o non ci sarà – dice Van Rompuy al termine della riunione - ma sono sicuro che sabato 30 agosto avremo la decisione finale".
Le voci su Letta al Consiglio Europeo
Tra le ipotesi di compromesso, in giornata era circolata nuovamente la voce di una candidatura di Enrico Letta al Consiglio Europeo, nome su cui ci sarebbe forte consenso nel Ppe e tra i rappresentanti degli Stati membri. Voci comunque bollate come semplici "rumors". Anche su questa poltrona in ogni caso la partita rimane aperta e continuano le trattative. Secondo Matteo Renzi, questa possibilità non è però mai stata prospettata all’Italia: "Se c'è un nome italiano - oggi ho letto di Letta o, stamattina, di Monti - siamo aperti a qualsiasi posizione. Ma se quel nome non c'è...".
Renzi insiste su Federica Mogherini
Il premier italiano Matteo Renzi comunque non molla: “Non ho visto opposizione alla Mogherini”. "La sintesi fatta anche da Hollande - afferma - è che l'Alto rappresentante per la politica estera sarà espressione del Pse. È condiviso da tutti che non c'è altra candidatura che quella dell'Italia. In 57 anni l'Italia qui, in questo palazzo, non ha mai posto un veto e non l'ha mai subito. Nemmeno oggi".
"Ci hanno fatto venire qui per un accordo che non c'era"
Poi la stoccata a Van Rompuy: "Ci hanno fatto venire qui per un accordo che non c'era. La prossima volta basta un sms, almeno risparmiano i costi dei voli di Stato, anche se è stata una bella occasione per vederci e fare gli auguri di compleanno alla Merkel”.
"L'Italia chiede soltanto rispetto"
Renzi riparte dunque per Roma senza quel risultato che sperava di portare a casa: la nomina del capo della Farnesina a ministro degli Esteri europeo. Il tutto dopo un vertice difficilissimo cui lui era arrivato mettendo in chiaro che "l'Italia chiede soltanto rispetto, non una posizione o un'altra. Quel rispetto che si deve a tutti i Paesi e ad uno fondatore”.
Le perplessità sulla candidata italiana
La fronda anti-Mogherini, che alla vigilia qualcuno diceva contasse 10-11 Paesi, ha dunque imposto uno stop: sarebbe abbastanza numerosa da non permetterle di avere la necessaria maggioranza qualificata dei due terzi. Alcuni la considererebbero troppo giovane e inesperta, altri troppo vicina a Mosca. "Ci sono state riserve dei Paesi più recenti, reticenze dai Paesi alla frontiera est e nord della Ue", riferisce il presidente francese Francois Hollande, che invece esprime il suo sostegno alla candidatura italiana. "Alcuni – aggiunge - hanno preferito non esprimere posizione per non mettere in difficoltà la candidatura italiana".
Van Rompuy: l'accordo sarà globale su un pacchetto di nomine
I leader dei 28 si sono dunque presi un po’ di tempo per trovare un accordo complessivo sul pacchetto di nomine, nel quale sono inseriti anche il nome del presidente del Consiglio europeo e quello del presidente dell’Eurogruppo. "O l'accordo sarà globale o non ci sarà – dice Van Rompuy al termine della riunione - ma sono sicuro che sabato 30 agosto avremo la decisione finale".
Le voci su Letta al Consiglio Europeo
Tra le ipotesi di compromesso, in giornata era circolata nuovamente la voce di una candidatura di Enrico Letta al Consiglio Europeo, nome su cui ci sarebbe forte consenso nel Ppe e tra i rappresentanti degli Stati membri. Voci comunque bollate come semplici "rumors". Anche su questa poltrona in ogni caso la partita rimane aperta e continuano le trattative. Secondo Matteo Renzi, questa possibilità non è però mai stata prospettata all’Italia: "Se c'è un nome italiano - oggi ho letto di Letta o, stamattina, di Monti - siamo aperti a qualsiasi posizione. Ma se quel nome non c'è...".