MONDO
Atteso l'Alto rappresentante Ue per la politica estera Federica Mogherini
Nucleare iraniano, al via i colloqui. Entro il 30 giugno la firma dell'accordo
Il Gruppo 5+1 (Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Cina, Russia e Germania) e l'Iran dovranno firmare l'accordo definitivo sul programma nucleare iraniano. Tra le questioni da affrontare l'effettiva riduzione delle capacità di arricchimento dell'uranio
Vienna
Al via a Vienna i colloqui tra il segretario di Stato Usa John Kerry e il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif sul programma nucleare della Repubblica islamica. Entro il 30 giugno il Gruppo 5+1 (Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Cina, Russia e Germania) e l'Iran dovranno firmare l'accordo definitivo sul programma nucleare iraniano, come stabilito nell'aprile scorso. "Trasparenza, ispezioni, revoca delle sanzioni, possibili dimensioni militari dei programmi nucleari iraniani sono le questioni più difficili ancora da risolvere, vi sono ancora molte divergenze", hanno spiegato le fonti.
Nonostante la firma dell'accordo quadro, infatti, le questioni tecniche e giuridiche che rimangono da affrontare per un'intesa definitiva non sono affatto minori: ad esempio l'effettiva riduzione delle capacità di arricchimento dell'uranio (pari al 98% secondo fonti statunitensi, semplicemente "limitate" secondo Teheran); oppure l'ampiezza dei controlli e delle verifiche che saranno portati a termine dall'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea). Quest'ultima questione è di particolare importanza perché le grandi potenze insistono sulla necessità di un via libera dell'Aiea prima di poter formalmente revocare le sanzioni: una luce verde che per forza di cose non potrebbe arrivare che almeno sei mesi dopo la firma dell'intesa definitiva, e non certo il primo giorno dall'entrata in vigore come vorrebbe Teheran.
E domani arriverà a Vienna anche l'Alto Rappresentante Ue per la politica estera e di Sicurezza comune, Federica Mogherini, per incontri con i ministri e viceministri degli Esteri dei Paesi del 5+1 e il ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif.
Nonostante la firma dell'accordo quadro, infatti, le questioni tecniche e giuridiche che rimangono da affrontare per un'intesa definitiva non sono affatto minori: ad esempio l'effettiva riduzione delle capacità di arricchimento dell'uranio (pari al 98% secondo fonti statunitensi, semplicemente "limitate" secondo Teheran); oppure l'ampiezza dei controlli e delle verifiche che saranno portati a termine dall'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea). Quest'ultima questione è di particolare importanza perché le grandi potenze insistono sulla necessità di un via libera dell'Aiea prima di poter formalmente revocare le sanzioni: una luce verde che per forza di cose non potrebbe arrivare che almeno sei mesi dopo la firma dell'intesa definitiva, e non certo il primo giorno dall'entrata in vigore come vorrebbe Teheran.
E domani arriverà a Vienna anche l'Alto Rappresentante Ue per la politica estera e di Sicurezza comune, Federica Mogherini, per incontri con i ministri e viceministri degli Esteri dei Paesi del 5+1 e il ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif.