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MONDO

Ancora alta la tensione nell'est del Paese

Ucraina, i filorussi mostrano gli osservatori Ocse in tv: "Sono prigionieri di guerra"

Per motivi di salute è stato rilasciato uno degli osservatori sequestrati a Sloviansk. Intanto a Donetsk sul palazzo dell'emittente nazionale sventola la bandiera della "repubblica popolare di Donetsk". Obama: "Nuove sanzioni per punire provocazioni russe"

Donetsk, separatisti occupano tv di Stato (Ansa)
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È stato rilasciato uno degli osservatori Osce tenuti in ostaggio a Sloviansk dai separatisti. Si tratterebbe dello svedese Thomas Johansson ,57 anni, che sembra soffrisse di diabete e proprio per motivi di salute sarebbe stato liberato. La portavoce dei separatisti ha annunciato che non è in programma il rilascio di nessun altro ostaggio.

Intanto a Donetsk i separatisti filorussi hanno occupato la sede regionale della tv di stato. Secondo l'agenzia Ria Novosti, sull'edificio sventola ora la bandiera dell'autoproclamata "Repubblica popolare di Donetsk". La presa della sede della tv è arrivata al termine di una manifestazione in piazza Lenin a sostegno del referendum autonomista convocato unilateralmente per il prossimo 11 maggio.

Gli osservatori Osce mostrati ai giornalisti. Uno degli ostaggi: "Siamo ospiti del sindaco"
I ribelli hanno mostrato a circa 60 giornalisti gli osservatori Osce in ostaggio che sono apparsi senzi segni di violenza. "Non siamo prigionieri di guerra. Siamo ospiti del sindaco", avrebbe dichiarato uno dei quattro osservatori, aggiungendo che tutti i membri del suo gruppo stanno bene. L'Osce ha inviato a Sloviansk una squadra di mediatori per cercare di ottenere la liberazione degli osservatori tenuti in ostaggio dai filorussi. L'autoproclamato sindaco della città, Vyacheslav Ponomaryov, ha definito "prigionieri di guerra" gli 8 osservatori militari dell'Osce e i 4 membri dell'esercito ucraino che li accompagnavano, sequestrati venerdì dai filorussi.

Giallo sulle missione in Ucraina del segretario dell'Osce 
In un tweet il ministero degli Esteri ucraino, Andriy Deshchytsia ha annunciato l'arrivo in Ucraina del segretario generale dell'Osce, l'italiano Lamberto Zanniee. "La situazione resta difficile" ha scritto "nel pomeriggio Zannier sarà a Kiev". Arriva però la smentita della portavoce dell'Osce Cathie Burton che afferma che "il segretario generale non è in viaggio per Kiev".

Catturati anche tre uomini dei servizi segreti ucraini
Gli insorti filorussi hanno catturato anche tre funzionari dei servizi di sicurezza di Kiev. Secondo i ribelli, la missione dei tre agenti era di catturare un leader dei filorussi. I servizi di sicurezza dell'Ucraina hanno confermato che suoi funzionari sono stati sequestrati da uomini armati e hanno specificato che erano in missione per fermare un cittadino russo sospettato nel caso dell'omicidio di un esponente politico ucraino.

Il Pentagono e Kiev: la Russia viola lo spazio aereo ucraino. Mosca smentisce
Intanto, il Pentagono e Kiev hanno accusato Mosca di ripetute violazioni dello spazio aereo ucraino da parte di suoi aerei militari. Accuse smentite dalla Russia.

Kiev chiude i rubinetti dell’acqua alla Crimea
Ad accrescere la tensione c’è anche la decisione di Kiev di chiudere i rubinetti dell'acqua alla Crimea, mettendo a repentaglio l'agricoltura della penisola annessa dalla Russia, anche se per ora non ci sarebbero problemi di acqua potabile, secondo il "presidente" Sergei Aksionov.

Obama: nuove sanzioni per punire provocazioni russe
Dalla Malaysia, dov’è in visita di Stato, il presidente americano Barack Obama torna a parlare della situazione in Ucraina e sottolinea che, nell’imporrne ulteriori alla Russia, Usa e Ue devono agire insieme. Le nuove misure, che probabilmente saranno imposte da lunedì, hanno lo scopo di mettere fine alle "provocazioni" russe nell'est dell'Ucraina, ha spiegato Obama, che poi ha spento i timori di una guerra fredda, aggiungendo che il vero problema è garantire l’indipendenza e la sovranità dell’Ucraina. Le sanzioni americane contro la Russia colpiranno l'industria della difesa. Lo ha affermato il consigliere aggiunto alla sicurezza nazionale della Casa Bianca, Tony Blinken, in un'intervista alla Cnn.

Verso le nuove sanzioni
Nei giorni scorsi i 7 Paesi più industrializzati del mondo (G7) hanno deciso di imporre nuove sanzioni a Mosca. Un funzionario americano ha fatto sapere che, anche se i 7 agiranno in modo coordinato, ogni Paese deciderà quali misure adottare senza che necessariamente siano identiche. Segno di una mancanza di compattezza, soprattutto tra gli Stati Uniti e i vari Paesi europei, più legati economicamente alla Russia e minacciati dall’“arma del gas” in mano a Mosca. I 28 Paesi della Ue affronteranno la questione delle nuove sanzioni lunedì a Bruxelles.

Il premier ucraino ieri a Roma. Incontro con Renzi e con Papa Francesco
"L'Occidente e la comunità internazionale faranno di tutto per preservare la stabilità”. Così il premier ucraino Arseniy Yatsenyuk ieri a Roma, dove ha incontrato Papa Francesco e il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Yatsenyuk è però tornato subito in Ucraina, senza fermarsi per la canonizzazione dei Papi, perché la situazione nel Paese è incandescente. Renzi ha espresso al collega ucraino "forte sostegno da parte dell'Italia al processo di riforme politiche ed economiche portate avanti dal governo di Kiev". I due hanno inoltre convenuto sugli impegni a rispettare gli accordi di Ginevra. Yatsenyuk è stato poi ricevuto in Vaticano da Papa Francesco che gli ha donato una penna. "Spero che con questa penna lei scriva la pace", l'auspicio del Pontefice. "Lo spero anche io" ha risposto il premier.  
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