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ECONOMIA

Economic Outlook

Ocse: per l'Italia ripresa dal 2015, ma lenta e con disoccupazione sopra il 12% ancora a lungo

L'organizzazione stima una crescita dello 0,2% nel 2015 e dell'1% nel 2016. Il rapporto debito/Pil continuerà a crescere anche nei prossimi anni

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Parigi Calo dello 0,4% nel 2014 e una prima ripresa, anche se solo dello 0,2%, nel 2015: queste le previsioni dell’Ocse sull’andamento del Pil italiano. Nel 2016, stima l’organizzazione nel suo Economic Outlook, la crescita sarà dell’1%. Troppo poco, comunque, per abbassare la disoccupazione in modo significativo e per arrestare l’aumento del rapporto deficit/Pil, che "costituisce una vulnerabilità significativa" per il nostro Paese.

 
Crescita anche grazie a politiche Bce ed export
L’Ocse vede un’economia italiana in graduale ripresa, anche se con un ritmo piuttosto lento. In particolare, spiega l'Ocse, "il supporto della politica monetaria della Bce dovrebbe migliorare le condizioni finanziarie e facilitare una risalita dei prestiti bancari, che dovrebbe aumentare gli investimenti". Inoltre, scrive sempre l'Ocse, un contributo a una crescita più forte arriverà anche dalla "rivitalizzazione prevista per il mercato dell'export italiano".

Disoccupazione a livelli oltre il 12% anche nel 2016
In Italia, "la disoccupazione comincerà a diminuire nel 2016, ma resterà a livelli elevati, mentre gli aumenti dei salari sembrano destinati a rimanere modesti". Nell'Economic Outlook si stima un tasso di senza lavoro al 12,4% nel 2014, 12,3% nel 2015 e 12,1% nel 2016. 

Rapporto debito/Pil in crescita anche nel 2015 e nel 2016 
Secondo l’Ocse, il debito pubblico dell'Italia continuerà a crescere nei prossimi due anni, passando dal 130,6% del Pil nel 2014 al 132,8% nel 2016 e al 133,5% nel 2016. Questo aumento del rapporto debito/Pil, ha precisato il capo economista Ocse Catherine Mann, è fortemente legato alla debolezza della crescita. "Il denominatore è un elemento importante di questo rapporto - ha affermato - questo è un ulteriore incentivo a riportare l'Italia su un percorso di crescita". Fonti dell'organizzazione parigina precisano che, in ogni caso, non ci sono al momento preoccupazioni per la traiettoria del debito italiano, che in tutti gli scenari esaminati risulta sostenibile sul medio termine. I recenti interventi strutturali, spiegano, hanno avuto un impatto positivo sul livello di indebitamento, e se l'Italia continuerà a fare quello che ha fatto negli scorsi anni, in termini di controllo della spesa e interventi strutturali, le stime prevedono una progressiva riduzione del debito.

"Avanti con determinazione nelle riforme" 
Il programma di riforme del governo italiano, afferma inoltre l’organizzazione, "deve essere portato avanti con determinazione, insieme all'efficace implementazione delle riforme precedenti, affinché la crescita più forte sia sostenibile". A proposito delle politiche economiche, per l’Ocse "il ritmo di riassetto strutturale dei conti più lento rispetto agli impegni precedenti proposto da Francia e Italia nelle loro leggi di bilancio 2015 pare appropriato", perché "può dare alle riforme strutturali già concordate e alle politiche monetarie accomodanti una possibilità di rilanciare l'attività economica".
 
Far ripartire la domanda nell'Eurozona per evitare "una stagnazione persistente"
Tra le priorità c’è far ripartire la domanda. Se non riparte, avverte l’Ocse, "alcune economie, e in particolare l'Eurozona, potrebbero restare bloccate in una stagnazione persistente". Poi aggiunge che "in questo contesto, è essenziale che siano utilizzate tutte le leve macroeconomiche e di politica strutturale per offrire alla crescita il maggior supporto possibile". 
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