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SPORT

Decisione finale nel 2017

Olimpiadi 2024: pregi e difetti delle cinque candidate

Roma, Amburgo, Budapest, Los Angeles e Parigi: sono queste le città che puntano ad ospitare la 33esima edizione dei Giochi. Ecco i punti di forza e di debolezza dei loro progetti

I cerchi olimpici (Lapresse)
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Quattro rivali agguerrite per Roma: Amburgo, Budapest, Los Angeles e Parigi. È questo il poker di città che sfiderà la Capitale per l'organizzazione dei Giochi Olimpici del 2024. Le attende un lungo percorso per far conoscere al mondo il proprio progetto. Poi, nel settembre 2017, i membri del Cio faranno la loro scelta definitiva.

Ecco pregi e difetti delle cinque candidature:

ROMA - Da una parte ci sono l'appoggio totale del governo, l'esperienza nell'organizzazione dei grandi eventi (i Giochi del 1960 sono considerati fra i più belli nella storia) ed il fascino della città. Dall'altra i problemi ben noti della Capitale e quello che il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha definito "fuoco amico".
 
AMBURGO - La grande città portuale tedesca ha vinto a sorpresa il ballottaggio interno con la capitale Berlino. Dalla sua parte c'è l'appoggio della cittadinanza, fattore cruciale nella scelta. Penalizzante la tradizione pressoché nulla nell'organizzazione di eventi sportivi di fama mondiale (ad eccezione di qualche gara del Mondiale di calcio Germania 2006) e la poca forza di attrazione della città. In un sondaggio sono stati gli stessi abitanti, pur ribadendo il loro appoggio alla candidatura, a dirsi scettici sulle possibilità di vittoria contro rivali più accreditate e di maggiore fascino.
 
BUDAPEST - Sulla carta sembra la candidatura più debole. La capitale magiara ha negli impianti per il nuoto il suo fiore all'occhiello (ospiterà il Mondiale del 2017) e potrebbe essere vista da qualche membro Cio come città da scegliere per dare il via nuova era dei Giochi low cost senza però penalizzare il “pedigree” delle Olimpiadi. Non è una metropoli ma è comunque una capitale storica, come in passato furono Stoccolma ed Helsinki. Dall'altra parte però c'è la politica del premier Viktor Orban: la sua ultima decisione di costruire un “muro” al confine con la Serbia per fermare l'esodo dei migranti, ad esempio, ha fatto molto discutere e certamente non favorisce la corsa alle Olimpiadi.
 
LOS ANGELES - La metropoli californiana è rientrata dalla porta di servizio dopo il ritiro dalla corsa di Boston. Il suo punto debole più evidente potrebbe essere proprio questo: per il Comitato Olimpico statunitense è stata una seconda scelta. Non vanno dimenticate inoltre le grandi distanze da percorrere in una città immensa e dal grande traffico. Inoltre, statisticamente, dopo due edizioni consecutive fuori dal vecchio continente (Rio 2016 e Tokio 2020) le Olimpiadi del 2024 dovrebbero disputarsi in Europa. Dall'altra parte Los Angeles può vantare già due edizioni delle Olimpiadi (1932 e 1984) ed impianti pronti che possono essere riutilizzati, senza dimenticare il potere dei grandi network americani.
  
PARIGI - Per Roma è la rivale più accreditata. I Giochi del 2024 arrivano infatti a 100 anni dall'ultima edizione ospitata dalla “Ville Lumière”, quella del 1924. Il fascino della città è indiscusso. L'appoggio del consiglio comunale è solido e sul capitolo impianti la situazione è buona, anche se qualcosa manca. Contro ci sono la bruciante sconfitta patita contro Londra per i Giochi del 2012 e lo scenario politico nazionale. Se l'attuale presidente della Repubblica, Francois Hollande, si è espresso a favore, una vittoria di Nicolas Sarkozy alle Presidenziali 2017 potrebbe modificare la situazione. L'ex premier ha approvato la candidatura ma preferirebbe puntare tutto sull'Expo 2025 concentrando su quell'evento la sua preziosa attività di lobbying.
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