ECONOMIA
Il ministro dell'Economia: "Bonus ai pensionati? Costoso e non credibile"
Padoan: "Il decreto lavoro porterà a maggiore occupazione"
Oggi il decreto Poletti alla prova dell'Aula di Montecitorio. Sul bonus di 80 euro: dato alle "famiglie disponibili a spenderlo". Sull'innalzamento della tassazione sulle rendite finanziarie: "Adeguata a media europea". Da taglio a stipendi manager per il 2014 arriveranno "40 milioni di euro"
"80 euro ai pensionati? Troppo costoso e non credibile"
"Dare gli 80 euro anche ai pensionati sarebbe costato troppo e non sarebbe stato credibile". Per il ministro dell'Economia il bonus - che i dipendenti si troveranno in busta paga il prossimo maggio - è stato dato alle "famiglie che devono essere disponibili a spenderlo". Si tratta di un "bicchiere mezzo pieno - dice il ministro - che il governo pensa di "riempire con il passare del tempo, via via che le misure si rafforzano e diventano permanenti e la base che beneficia del taglio si allarga". Critiche al governo sul decreto Ipref? "Siamo in campagna elettorale, - risponde - chi non è nel governo spara sul governo. Non sono un ministro politico, ma anch'io queste cose le capisco".
Rispondendo a un radioascoltatore che gli chiede maggiori interventi, non più una tantum, ma strutturali, il titolare del Tesoro risponde che "l'obiettivo del nostro Paese è quello di completare il consolidamento fiscale". Un consolidamento che in Italia - osserva - è molto più avanti che in altri paesi. La nostra situazione finanziaria è solida".
L'aumento di sei punti della tassazione sulle rendite finanziarie può scoraggiare gli investitori? "Sull'innalzamento della tassazione al 26% - risponde il ministro - c'è stato un adeguamento alla media europea. L'attrattività finanziaria dell'italia non penso che per questo motivo potrà essere intaccata. L'Italia - aggiunge - è diventata di nuovo un Paese di interesse per gli investitori".
Da taglio a stipendi manager pubblici per il 2014 arriveranno 40 milioni
Il ministro ha poi detto che dal taglio degli stipendi dei manager pubblici arriveranno per il 2014 "40 milioni di euro". "Non una cifra preponderante - sottolinea - ma è una questione di segnale: tutti devono contribuire alla riduzione della spesa".
"Se non fossimo in Europa dove saremmo?"
E sulla questione Europa, il ministro dice che è giunto il tempo - Padoan usa il termine 'maturo' - "per far farle fare uno slancio, per creare più lavoro". "La permanenza in Europa - osserva il ministro - ci costa in termini di aggiustamento, a volte, ma ci beneficia in termini di accesso a un grande mercato". Poi pone un interrogativo: "Se non fossimo in Europa dove saremmo? Quando stavo al Fmi - racconta - i miei colleghi mi dicevano: 'se l'Italia non fosse in Europa sarebbe...' e aggiungevano il nome di un Paese che non ripeto perché allora era considerato il Paese che funzionava veramente male". La "scommessa da vincere in Europa - conclude - è quella di ottenere più integrazione", e quindi regole comuni, ma anche "ammettere la diversità".