MONDO
Città del vaticano
Papa Francesco: "Romero infangato, calunniato e diffamato dopo la morte anche dai suoi confratelli"
Roma
"Il martirio di mons.Oscaro Romero è continuato anche dopo essere stato assassinato, perché fu diffamato e calunniato, anche da suoi fratelli nel sacerdozio e nell'episcopato". Lo ha detto il Papa Francesco nell'udienza al pellegrinaggio dal Salvador. "E' stato lapidato con la pietra più dura che esista al mondo: la lingua - ha aggiunto, sottolineando - il suo martirio fu anche la sofferenza anteriore, la persecuzione anteriore la sua morte".
Monsignor Romero fu ucciso mentre stava celebrando la messa nella cappella dell'ospedale della Divina Provvidenza. Per anni aveva denunciato le ingiustizie in Salvador e le violenze della polizia e dei militari contro i più deboli. Aveva visto cadere, sotto i colpi dei paramilitari uno dei suoi più stretti collaboratori, il sacerdote gesuita padre Rutilio Grande. Nel 1983, in visita in Salvador, Wojtyla si recò a pregare sulla tomba del vescovo.
Monsignor Romero fu ucciso mentre stava celebrando la messa nella cappella dell'ospedale della Divina Provvidenza. Per anni aveva denunciato le ingiustizie in Salvador e le violenze della polizia e dei militari contro i più deboli. Aveva visto cadere, sotto i colpi dei paramilitari uno dei suoi più stretti collaboratori, il sacerdote gesuita padre Rutilio Grande. Nel 1983, in visita in Salvador, Wojtyla si recò a pregare sulla tomba del vescovo.