MONDO
Il vescovo salvadoregno fu ucciso nel marzo 1980, mentre celebrava una messa
San Salvador, Romero beato. Il Papa: "Seppe costruire la pace con la forza dell'amore"
La Messa di beatificazione davanti a 250mila fedeli. La sua festa sarà il 24 marzo, giorno in cui fu ucciso da un cecchino per aver denunciato le violazioni dei diritti umani da parte della dittatura militare che governava allora il Paese centroamericano. Obama: "Una figura ispiratrice per tutto il continente americano"
San Salvador
Monsignor Oscar Arnulfo Romero, l'arcivescovo di San Salvador ucciso nel marzo del 1980 mentre celebrava la Messa, è stato proclamato beato nella cerimonia presieduta dal cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, nella Piazza Salvatore del Mondo di San Salvador. La sua festa sarà il 24 marzo, giorno in cui fu ucciso da un cecchino per aver denunciato le violazioni dei diritti umani da parte della dittatura militare che governava allora il paese centroamericano.
Il Papa: "Seppe costruire la pace con la forza dell'amore"
L'arcivescovo martire Oscar Arnulfo Romero, beatificato oggi, rappresenta "un esempio dei migliori figli della Chiesa" perché seppe costruire la pace "con la forza dell'amore fino all'estremo sacrificio". Lo afferma Papa Francesco nel messaggio inviato alla Chiesa del Salvador in occasione della beatificazione. Romero, riconosce il Papa, "seppe guidare e proteggere il suo gregge in tempi di difficile convivenza, rimanendo fedele al Vangelo e in comunione con tutta la Chiesa". E il suo ministero episcopale "si è distinto per una particolare attenzione ai più poveri e agli emarginati". Al momento della morte, "mentre celebrava il Santo Sacrificio dell'amore e della riconciliazione, ha ricevuto la grazia di identificarsi pienamente con Colui che diede la sua vita per le proprie pecore".
La voce di monsignor Oscar Arnulfo Romero, scrive ancora il Papa, "continua a risuonare oggi per ricordarci che la Chiesa, convocazione di fratelli attorno al Signore, è famiglia di Dio, nella quale non può esserci nessuna divisione" perché "la fede in Gesù Cristo genera comunità artefici di pace e di solidarietà". "Monsignor Romero - sottolinea Francesco - ci invita alla saggezza e alla riflessione, al rispetto alla vita e alla concordia".
"In questo giorno di festa per la nazione salvadoregna, e anche per i nostri paesi fratelli
dell'America Latina, rendiamo grazie a Dio - spiega Bergoglio - perché ha dato al vescovo martire la capacità di vedere e sentire la sofferenza del suo popolo".
Secondo il Papa, il messaggio che arriva dalla beatificazione di Romero è che in Salvador "è necessario rinunciare alla violenza della spada, quella dell'odio, e vivere la violenza dell'amore per vincere gli egoismi di ciascuno", per avviare "una vera e propria riconciliazione nazionale davanti alle sfide che oggi si affrontano".
L'auspicio di Papa Francesco è dunque che "fiorisca il seme del martirio" di Romero, a beneficio di "una Nazione che si vanta di portare il nome del divino Salvatore del mondo, un bellissimo paese centroamericano, bagnato dall'Oceano" a cui il Signore ha donato il beato Romero, "un vescovo zelante nell'amare Dio e servire i fratelli", divenuto "immagine di Cristo Buon Pastore".
Obama: "Figura ispiratrice"
In occasione della beaticazione, anche il presidente statunitense Barack Obama ha ricordato Romero come "una figura ispiratrice" per tutto il continente americano.
Il Papa: "Seppe costruire la pace con la forza dell'amore"
L'arcivescovo martire Oscar Arnulfo Romero, beatificato oggi, rappresenta "un esempio dei migliori figli della Chiesa" perché seppe costruire la pace "con la forza dell'amore fino all'estremo sacrificio". Lo afferma Papa Francesco nel messaggio inviato alla Chiesa del Salvador in occasione della beatificazione. Romero, riconosce il Papa, "seppe guidare e proteggere il suo gregge in tempi di difficile convivenza, rimanendo fedele al Vangelo e in comunione con tutta la Chiesa". E il suo ministero episcopale "si è distinto per una particolare attenzione ai più poveri e agli emarginati". Al momento della morte, "mentre celebrava il Santo Sacrificio dell'amore e della riconciliazione, ha ricevuto la grazia di identificarsi pienamente con Colui che diede la sua vita per le proprie pecore".
La voce di monsignor Oscar Arnulfo Romero, scrive ancora il Papa, "continua a risuonare oggi per ricordarci che la Chiesa, convocazione di fratelli attorno al Signore, è famiglia di Dio, nella quale non può esserci nessuna divisione" perché "la fede in Gesù Cristo genera comunità artefici di pace e di solidarietà". "Monsignor Romero - sottolinea Francesco - ci invita alla saggezza e alla riflessione, al rispetto alla vita e alla concordia".
"In questo giorno di festa per la nazione salvadoregna, e anche per i nostri paesi fratelli
dell'America Latina, rendiamo grazie a Dio - spiega Bergoglio - perché ha dato al vescovo martire la capacità di vedere e sentire la sofferenza del suo popolo".
Secondo il Papa, il messaggio che arriva dalla beatificazione di Romero è che in Salvador "è necessario rinunciare alla violenza della spada, quella dell'odio, e vivere la violenza dell'amore per vincere gli egoismi di ciascuno", per avviare "una vera e propria riconciliazione nazionale davanti alle sfide che oggi si affrontano".
L'auspicio di Papa Francesco è dunque che "fiorisca il seme del martirio" di Romero, a beneficio di "una Nazione che si vanta di portare il nome del divino Salvatore del mondo, un bellissimo paese centroamericano, bagnato dall'Oceano" a cui il Signore ha donato il beato Romero, "un vescovo zelante nell'amare Dio e servire i fratelli", divenuto "immagine di Cristo Buon Pastore".
Obama: "Figura ispiratrice"
In occasione della beaticazione, anche il presidente statunitense Barack Obama ha ricordato Romero come "una figura ispiratrice" per tutto il continente americano.