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POLITICA

Il vertice

Pd: conclusa riunione senatori. Alla prossima si vota

Zanda annuncia che quando la Commissione Affari costituzionali avrà approvato il testo definitivo ci sarà una nuova assemblea per votare il testo

Senato della Repubblica
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Si è conclusa l'assemblea dei senatori del Pd dedicata alle riforme. Il capogruppo Luigi Zanda ha annunciato che quando la Commissione Affari costituzionali avrà approvato il testo definitivo si terrà una nuova assemblea in cui si voterà sul testo.

E quel voto "impegnerà" tutti i senatori democratici. Questa la promessa del capogruppo, al termine della riunione dei senatori a palazzo Madama. Nel vertice si sono registrate le stesse posizioni tra dissidenti e maggioranza del gruppo.

Ma tra i dissidenti Corradino Mineo ha osservato sarcastico: "I riformisti, i turchi, tutti dicono che c'è un grande cambiamento nel testo, che è stato migliorato, che è una vittoria... Ma io voglio vedere il testo finale, finché non lo vedo...". E poi ha aggiunto: "Nessuno dei nodi posti da noi è stato risolto, ma il grosso del partito è contento".

Ad assemblea ancora in corso, il senatore del Pd, Giorgio Tonini, ha confermato ai giornalisti che l'approdo in aula al Senato delle riforme costituzionali potrebbe slittare di qualche giorno ma, assicura, "giovedì o al massimo martedì prossimo"; aggiungendo: "Si sta discutendo dell'intreccio tra riforma costituzionale e legge elettorale".

E su questo punto interviene a Palazzo Madama anche il senatore Andrea Marcucci: "È sbagliato collegare direttamente la riforma del Senato all'Italicum, mettere insieme un disegno di legge costituzionale ad una legge ordinaria. Procediamo con ordine, approviamo in prima lettura il Senato non elettivo, poi valuteremo le modifiche alla legge elettorale, senza dimenticare che è frutto di un accordo politico".
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