ECONOMIA
Il rapporto dell'Istat a livello territoriale
Pil e occupazione, la rivincita del Mezzogiorno. Istat: Sud cresce più che il resto d'Italia
I nuovi occupati al Sud sono più del doppio rispetto alla media nazionale. Grazie al boom dell'agricoltura, il Pil del Mezzogiorno tocca l'1%, avanti a tutti nel Paese. Tiene anche il Nord-ovest e, con più moderazione, il centro. Anno nero invece per il Nord-est dove l'occupazione è calata dello 0,5%
Pil e occupazione a segno più
Il prodotto interno lordo cresce, anche se di poco. Nel nord-est ha registrato un aumento in linea con quello nazionale (+0,8%), più modesto nel Centro (+0,2%). Tocca invece la soglia dell’1% al Sud e nelle regioni più occidentali del Nord Italia. Stessa tendenza anche per l’occupazione: se infatti l'aumento registrato in Italia è stato pari allo 0,6%, anche qui il rialzo maggiore lo vediamo nelle regioni del Mezzogiorno (+1,5%), seguite da quelle del Nord-Ovest e del Centro (in entrambe +0,5%), mentre il Nord-est segna un calo dello 0,5%.
Il boom dell’agricoltura al Sud
Complice della ripresa del Mezzogiorno una sostanziosa crescita del comparto agricolo (+7,3%). Incrementi di un certo rilievo si osservano però anche nel settore del commercio, dei pubblici esercizi, dei trasporti, delle telecomunicazioni (+2,6%) e nelle costruzioni (+1,4%). Non cresce però l'industria in senso stretto, il cui Pil rimane pressochè congelato. Per quanto riguarda i servizi finanziari, immobiliari e professionali si registra un calo un calo (-0,6%).
Anche al Centro la crescita è spinta nettamente dall’agricoltura (+5,6%) mentre fatica ad ingranare negli altri servizi (+0,9%). Diminuisce drasticamente invece nel settore delle costruzioni (-4,1%) e in maniera più contenuta nei servizi finanziari, immobiliari e professionali (-0,4%) e nell'industria (-0,2%).
Al Nord tiene l’industria
A trainare la crescita del Nord-Ovest è invece l’industria. Qui il settore agricolo è addirittura in debolezza (-0,9%), mentre a guidare il Pil al +1% è il comparto industriale (+1,6% il valore aggiunto del settore), insieme alle costruzioni (+1,2%) e i servizi finanziari, immobiliari e professionali (+1,5%).
Ad est non si costruisce più. A segnare l’andamento negativo delle zone orientali del Nord Italia è proprio il settore delle costruzioni (-2,7%) che, insieme alla sofferenza dei “servizi”, trascina l’area in coda alle altre regioni italiane per Pil e occupazione. Qui i risultati più postivi continuano ad arrivare dall’industria in senso stretto (+2,6%) e dall’agricoltura, tutto sommato salda al (+1,0%).