MONDO
Onu rilascia rapporto preliminare su stragi perpetrate dall'Isis
Prosegue l'offensiva su Mosul mentre si intensificano le rappresaglie dell'Isis
Mostrate le immagini delle chiese profanate e devastate dall'Isisis a sudest di Mosul. L'esercito iracheno riprende il controllo di Karamlech a est di Mosul. L'ufficio per i diritti umani dell'Onu rilascia un rapporto preliminare sulle stragi perpetrate dall'Isis. Secondo l'UNHCR sono quasi 11.000 gli sfollati provenienti da Mosul. Il comandante delle forze anti-terrorismo irachene rivela di essere sopravvissuto ad un attacco suicida
I miliziani dell'Isis hanno profanato e devastato alcune chiese nelle cittadine a sudest di Mosul. A Bartella, tra le principali città cristiane nell'area, nella chiesa di Mart Shimony i jihadisti hanno divelto le croci, sfondato le cassette dove erano conservati i soldi delle elemosine. Le immagini, pubblicate da Rudaw, mostrano inoltre le ridotte difensive allestite nella chiesa, dove tra le macerie restano ancora le postazioni per il lancio di razzi artigianali.
L'Isis ha anche allestito trincee riempite di petrolio e preparato auto imbottite di esplosivo e tunnel che consentono il ritorno in postazioni che le forze governative ritenevano evacuate e hanno anche provveduto a sfondare le pareti interne delle abitazioni per passare da un edificio all'altro, senza dover uscire allo scoperto, come insegnano le regole del combattimento urbano.
L'esercito iracheno riprende il controllo di Karamlech a est di Mosul
Intanto, i reparti governativi hanno ripreso il controllo di Karamlech, un villaggio cristiano a est di Mosul. "Il nemico è in fuga" spiega con forse troppo ottimismo un maggiore dell'esercito di Bagdad. "Ha lasciato dietro di sé diverse autobomba pronte a esplodere che stiamo disinnescando".
I carri armati della Nona divisione blindata che risalgono da sud-est verso Mosul hanno lanciato l'assalto su Karamlech per poi progredire lentamente, facendosi strada casa per casa tra le rovine del villaggio, come testimonia lo scenario di distruzione che disegna l'orizzonte odierno di questo villaggio cristiano.
L'ufficio per i diritti umani dell'Onu rilascia un rapporto preliminare sulle stragi perpetrate dall'Isis
Intanto l’ufficio per i diritti dell’uomo della sede dell’Onu di Ginevra in Svizzera ha comunicato di aver ricevuto alcuni rapporti preliminari riguardo una serie di omicidi e massacri recentemente perpetrati dall’Isis nella zona di Mosul. Il portavoce dell’onu per i diritti umani Rupert Colville ha riportato il ritrovamento dei corpi di 70 civili con ferite da arma da fuoco e l’uccisione di 50 ex membri della polizia di Mosul precedentemente fatti prigionieri. Nel villaggio di Safina 15 civili sarebbero stati uccisi e i loro corpi sarebbero stati gettati in un fiume. Sembrerebbero confermate anche le notizie riguardanti la presa di numerosi ostaggi e scudi umani a Mosul.
Secondo l'UNHCR sono quasi 11.000 gli sfollati provenienti da Mosul
Ben 10.728 persone sono state sfollate dall'inizio delle operazioni per liberare Mosul. Lo riferisce l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR).
Il comandante delle forze anti-terrorismo irachene rivela di essere sopravvissuto ad un attacco suicida
Il generale iracheno Abdul Wahab al Saedy, comandante delle forze speciali anti-terrorismo che combattono sul fronte est nell'offensiva per strappare Mosul all'Isis, ha detto di essere sfuggito ad un attentato suicida che avrebbe dovuto ucciderlo. Al saedy ha precisato che ieri sera stava facendo ritorno nelle retrovie quando un kamikaze ha lanciato l'autobomba che guidava a tutta velocità in direzione del convoglio del generale. "Fortunatamente - ha aggiunto l'alto ufficiale – a causa del terreno accidentato il veicolo si è rovesciato ed è esploso senza provocare vittime". Al saedy ha detto che nei combattimenti di ieri i suoi uomini hanno riconquistato cinque villaggi nei pressi della cittadina cristiana di Bartella, strappata nei giorni scorsi allo 'Stato islamico'.
Preso cugino Saddam, ha partecipato attacco Kirkuk
Intanto, è stato catturato in una cittadina, a circa 30 chilometri a sud di Kirkuk, Nazar Hammud Ghany, cugino di Saddam Hussein. Lo riferiscono i media curdi. L'uomo, figlio della zia materna del defunto dittatore iracheno, era nascosto - come fece a suo tempo lo stesso Saddam - in una cisterna d'acqua, armato di Ak47 ed esplosivi. Ricercato perché accusato di aver partecipato alla strage di Kirkuk di venerdì scorso, ha ammesso "di essere dell'Isis", riferiscono le fonti di sicurezza citate dai media.