L'America cambia
Pelosi: "Pence ha 24 ore per destituire Trump, poi avanti con l'impeachment"
La Camera americana presenterà una risoluzione per chiedere al vicepresidente Mike Pence di invocare il 25/o emendamento e "dichiarare il presidente incapace di eseguire i suoi obblighi". Nancy Pelosi sottolinea che che a Pence avrà 24 ore per rispondere e se lui si rifiuterà, la Camera procederà con l'impeachment.
Nelle prossime ore verrà presentata la risoluzione per chiedere al "vicepresidente di attivare il 25/o emendamento e dichiarare il presidente incapace di eseguire i suoi obblighi" scrive Pelosi, sottolineando che se sarà invocato il vicepresidente eserciterà subito i poteri. "Se non dovessimo ricevere" una risposta "in 24 ore" la camera - spiega la speaker - avvierà le procedure di impeachment. "Nel proteggere la nostra costituzione e la nostra democrazia, agiremo con urgenza perché questo presidente è una minaccia imminente. Mentre trascorrono i giorni, l'orrore per l'assalto alla nostra democrazia perpetrato dal presidente si intensifica e per questo c'è bisogno di un'azione immediata".
Siate "pronti a rientrare" a Washington
La presidente della Camera dei rappresentanti Usa, Nancy Pelosi (D-Calif.), ha chiesto ai deputati di "essere pronti a rientrare" a Washington la prossima settimana.Sebbene nella lettera inviata ai parlamentari non menzioni piani per procedere con l'impeachment del presidente Donald Trump, per l'assalto al Congresso del 6 gennaio, Pelosi scrive che "deve essere riconosciuto che questa profanazionale è stata istigata dal presidente".
Venerdì scorso, Pelosi ha detto di essere pronta a procedere con l'impeachment se Trump non si dimette "immediatamente e volontariamente". Sarebbe la prima volta che un presidente Usa viene sottoposto due volte a impeachment.
Stando alla bozza del documento circolata ieri, il presidente verrebbe messo sotto accusa per "incitamento alla rivolta". "Incitata dal presidente Trump, una folla ha violato illegalmente il Campidoglio, ferito personale delle forze dell'ordine, minacciato membri del Congresso e il vice presidente, interferito con il solenne dovere costituzionale della sessione congiunta di certificare i risultati delle elezioni e ha messo in atto azioni violente, mortali, distruttive e sediziose", si legge nel testo.
Il documento dovrebbe essere presentato domani e potrebbe essere messo al voto a metà settimana. In queste ore circola però l'ipotesi che la Camera, dopo aver votato l'articolo di impeachment, potrebbe ritardare la consegna del testo al Senato, inviandolo alla Camera alta dopo i primi 100 giorni del mandato di Joe Biden per permettere al democratico di lavorare alla sua agenda. Lo ha detto alla Cnn il capogruppo della maggioranza della Camera, James Clyburn.
Pence non esclude il ricorso al 25esimo emendamento, Trump: "Non lo farà"
Il vice presidente americano Mike Pence non ha escluso il ricorso al 25esimo emendamento e vuole avere tale opzione a disposizione qualora il presidente Donald Trump diventasse più instabile. E' quanto ha detto alla Cnn una fonte vicina al vice presidente, precisando che l'entourage di Pence teme che ricorrendo al 25esimo emendamento o andando a un nuovo impeachment, Trump possa intraprendere azioni sconsiderate, mettendo a rischio la nazione. Un'altra fonte ha detto alla Cnn che Trump e Pence non si sono ancora parlati dopo l'assalto del 6 gennaio scorso al Congresso da parte dei sostenitori del presidente, costato la vita a cinque persone. Secondo due fonti, Trump sarebbe arrabbiato con Pence e Pence deluso e rattristato con Trump.
Pence è sempre stato uno dei più grandi difensori del presidente, intervenendo spesso per ammorbidire i toni di Trump e fare pressioni per le sue priorità dietro le quinte a Capitol Hill, e sostenendolo pubblicamente nei suoi comizi durante la campagna elettorale. Al momento, ha detto la fonte vicina al vicepresidente, Pence e i suoi consiglieri puntano a fare da ponte alla prossima amministrazione, adoperandosi per sostenere il team del presidente eletto Joe Biden nella lotta alla pandemia di coronavirus. Ma è ormai diventato chiaro, ha aggiunto, che è necessario tenere sul tavolo l'opzione del 25esimo emendamento in base alle azioni di Trump.
Per invocare il 25esimo emendamento Pence e la maggioranza del governo dovrebbero votare per rimuovere Trump dall'incarico a causa della sua incapacità di "adempiere ai poteri e ai doveri della carica". Trump potrebbe contestare tale iniziativa con una lettera al Congresso. Pence e il governo avrebbero quindi quattro giorni per replicare e il Congresso dovrebbe votare: per rimuovere il presidente è necessaria la maggioranza dei due terzi, ossia 67 senatori e 290 membri della Camera.
Ma secondo Bloomberg, Donald Trump sarebbe fiducioso sul fatto che Mike Pence non lo rimuoverà. Fonti citate dalla testata, inoltre, dicono che il presidente e alcuni dei suoi alleati sono anche convinti che i democratici si stiano spingendo troppo oltre con un possibile secondo impeachment che, a loro avviso, è difficile che passi in Senato.
Depuati Gop scrivono a Biden: fermi Pelosi sull'impeachment
Un gruppo di deputati repubblicani alla Camera dei Rappresentanti Usa ha scritto una lettera al presidente eletto, Joe Biden, chiedendogli formalmente di intervenire per fermare il piano della speaker Nancy Pelosi di aprire per la seconda volta una procedura di impeachment contro Donald Trump. Come riportano i media americani, il gruppo - composto da deputati che hanno appoggiato la certificazione della vittoria di Biden contrariamente a quanto chiesto da Trump al Gop e capeggiato dal deputato del Colorado Ken Buck - ha messo in guardia nella lettera il futuro inquilino della Casa Bianca sul fatto che un altro processo per mettere in stato di accusa il presidente sarebbe "provocatorio" e non servirebbe ad unificare il Paese. "Nello spirito di riconciliare il Paese e di fedeltà alla nostra Costituzione", si legge nella missiva, "le chiediamo formalmente di richiedere alla speaker Nancy Pelosi di interrompere i suoi tentativi per l'impeachment del presidente Donald Trump". "Un secondo impeachment, solo pochi giorni prima della fine del mandato è tanto inutile, quanto provocatorio", ammoniscono i deputati Gop, sottolineando che l'iniziativa "minerebbe" la priorità enunciata dallo stesso Biden di riunificare gli Usa.
Sondaggio Abc-Ipsos: il 56% degli americani vuole Trump rimosso prima del 20 gennaio
Un sondaggio condotto da Abc News e Ipsos, intanto, indica che la maggior parte degli americani è favorevole alla rimozione di Donald Trump prima del 20 gennaio, giorno in cui si insedierà il presidente eletto Joe Biden. Un numero superiore, pari al 67 per cento degli intervistati, considera Trump responsabile dei fatti al Congresso. Tra il 43 per cento degli intervistati che ritiene che Trump non debba essere rimosso, quasi la metà (il 45 per cento) afferma che le sue azioni di questa settimana siano sbagliate.
Scontri a San Diego tra fan e contestatori Trump
Sostenitori e contestatori del tycoon si sono scontrati tra loro e con la polizia ieri a San Diego. Almeno tre manifestanti sono stati arrestati. I sostenitori del presidente hanno partecipato a una "marcia patriottica in difesa della nostra repubblica, la nostra Costituzione e la nostra libertà". Nello stesso luogo. si sono riuniti gli oppositori del presidente per impedire una "manifestazione fascista". Negli scontri sono state lanciate pietre, bottiglie e altri oggetti, mentre gli agenti hanno usato spray al peperoncino.
La Guardia nazionale ha atteso 2 ore per autorizzazione a intervenire al Congresso
La Guardia nazionale del Maryland era pronta a intervenire pochi ''minuti'' dopo l'assalto al Congresso, ma ha dovuto attendere due ore prima di avere l'autorizzazione da Washington. Lo denuncia alla Cnn il governatore del Maryland, Larry Hogan, spiegando che le guardie erano ''mobilitate e pronte'', ma hanno dovuto attendere ''90 minuti l'autorizzazione di varcare il confine di Washington''.
La Cnn spiega che siccome Washington non ha un governatore, il permesso per attivare la Guardia Nazionale nella capitale degli Stati Uniti deve arrivare dall'ufficio del Segretario della Difesa.
Licenziati o sospesi, agenti sotto accusa per il ruolo nell'assalto al Congresso
Agenti di polizia e almeno un responsabile dei dipartimenti di tutti gli Stati Uniti sono stati soggetti a licenziamento, sospensione o altri provvedimenti disciplinari per presunto coinvolgimento nell'assalto al Congresso a Washington, costato la vita a cinque persone. Lo scrive il Washington Post spiegando che i dipartimenti di polizia della California, dello stato di Washington, del Texas e del New Hampshire sono tra quelli che hanno annunciato indagini sui loro ufficiali in base a testimonianze, post sui social media e altre prove. Nei prossimi giorni potrebbero essere identificati altri ufficiali, scrive il giornale, ricordando che quello appena concluso è stato un anno particolarmente difficile per la polizia statunitense, sotto accusa per violazione dei diritti civili.
A Seattle, il capo della polizia ad interim Adrian Diaz ha confermato che almeno due agenti sono stati congedati dopo che indagini interne hanno confermato la loro presenza a Washington mercoledì. "Il Dipartimento sostiene pienamente tutte le espressioni legali della libertà di parola previste dal primo emendamento, ma la folla violenta e gli eventi che si sono svolti al Campidoglio degli Stati Uniti sono illegali e hanno provocato la morte di un altro agente di polizia" ha detto Diaz, promettendo di licenziare tutti gli ufficiali "direttamente coinvolti nell'insurrezione al Campidoglio".
La Cbs ha riferito che Thomas Goldie, agente di polizia di Pittsburgh del distretto di Zelienople, è indagato dall'ufficio legale del distretto dopo essere stato fotografato alla manifestazione di mercoledì con un cappello con la scritta "Trump MAGA 2020 f --- your feeling". Dave Ellis, capo della polizia a Troy, al New York Magazine ha detto di aver preso parte alle manifestazioni di mercoledì per sostenere il presidente Donald Trump, pur condannando l'irruzione al Campidoglio e le violenze. Numerose le richieste di dimissioni di Ellis.
Il dipartimento dello sceriffo della contea di Bexar a San Antonio è stato tra i primi ad annunciare un'indagine interna sulla partecipazione all'assedio di uno dei suoi dipendenti. Si tratta di Roxanne Mathai, luogotenente dello sceriffo della contea di Bexar a San Antonio, in Texas, che ha pubblicato un video su Facebook dove lei appare in Campidoglio con una bandiera di Trump.
Aumentata la scorta a deputati durante trasferimento in aeroporti
Aumentata la scorta ai membri del Congresso statunitense nei loro viaggi di trasferimento agli aeroporti. Lo scrive la Cnn, spiegando che diversi senatori sono stati molestati negli aeroporti. La polizia di Capitol Hill ha affermato che si coordinerà con altre forze dell'ordine, incluso il servizio dei marshall degli Stati Uniti per garantire la loro sicurezza. Inoltre, per il giuramento di Biden del 20 gennaio, gli agenti della Capitol Police presidieranno i tre principali aeroporti nell'area di Washington, DC: Reagan National Airport (DCA), Baltimore-Washington International Airport (BWI) e Washington Dulles International Airport ( IAD).
Il senatore Lindsey Graham, della Carolina del Sud- in precedenza stretto alleato del presidente Donald Trump ma critico nei suoi confronti per la gestione degli ultimi giorni della sua presidenza- è stato affrontato e insultato da sostenitori del magnate all'aeroporto nazionale Reagan. Anche il senatore dello Utah, Mitt Romney, è stato molestato dai sostenitori pro-Trump su un volo da Salt Lake City a Washington, DC, prima delle proteste di mercoledì.