MONDO
Onu: "Attacchi violano le leggi internazionali"
Raid contro ospedali e scuole, la tregua in Siria è sempre più lontana
E' scontro sulla responsabilità dei raid, con accuse incrociate tra Mosca, Damasco e Washington. Assad parla alla nazione: "hanno detto di voler un cessate il fuoco entro una settimana. Chi è in grado di mettere insieme tutte queste condizioni e requisiti entro una settimana? Nessuno". De Mistura a Damasco: "I convogli sono pronti: basta il permesso"
I raid contro ospedali e scuole
Ieri almeno 50 civili sono morti nei bombardamenti che hanno colpito 5 strutture mediche, tra cui uno di Medici senza frontiere, e due scuole tra Aleppo e Idlib. "Questo genere di attacchi sono una palese violazione delle leggi internazionali", ha precisato il portavoce dell'Onu, aggiungendo che i raid contro i civili "gettano un'ombra sugli impegni presi a Monaco lo scorso 11 febbraio".
L'Unicef ha comunicato che una delle strutture colpite, sostenuta dall'organizzazione, è un ospedale materno-infantile "in cui ci viene riferito che alcuni bambini sono rimasti uccisi e molti evacuati d'urgenza". Secondo Medici senza frontiere, l'ospedale da campo sostenuto dall`Ong umanitaria presso Maaret al-Numan provincia di Idlib) è stato colpito da quattro missili mentre nella zona erano in corso raid aerei russi. La struttura è stata distrutta e si parla di almeno nove civili uccisi, tra cui sette operatori sanitari. Un'altra struttura medica, l`ospedale per la salute materna e pediatrica di Azaz (a nord di Aleppo), sarebbe stato colpito da un missile lanciato dalle forze governative siriane che ha provocato diverse vittime civili. Si è trattato di attacchi deliberati, secondo Medici senza Frontiere, solo gli ultimi, secondo Amnesty International, di una serie portati a termine contro ospedali, cliniche e personale medico, in flagrante violazione del diritto internazionale umanitario. "Le forze russe e siriane sanno fin troppo bene che gli attacchi deliberati contro strutture mediche sono crimini di guerra. Tutte le parti in conflitto devono porre fine a questi orribili attacchi".
Assad: "Tregua difficile". E Damasco accusa: clinica Msf colpita da jet Usa
"Sinora hanno detto di voler un cessate il fuoco entro una settimana. Chi è in grado di mettere insieme tutte queste condizioni e requisiti entro una settimana? Nessuno": parole di Bashar Assad in un discorso in tv, che definisce "difficile" l'attuazione dell'intesa raggiunta la settimana scorso al vertice di Monaco di Baviera. Prima, ha detto Assad, occorre stabilire chi siano i terroristi, per lui quelli che prendono le armi contro il governo di Damasco. Per il presidente siriano la delegazione dell'opposizione formata in Arabia Saudita è un gruppo di "terroristi e traditori" e ha dichiarato che non potrebbe mai negoziare con loro. Turchia e Arabia "sono solo i portavoce dei loro padroni, che decidono di qualsiasi intervento militare in Siria". "A proposito di un cessate il fuoco, se questo accadesse, non significa che ogni parte smetterà di usare le armi" ha aggiunto. "Significa in primo luogo impedire ai terroristi di rafforzare le loro posizioni. Movimenti di armi, equipaggiamenti o terroristi, o fortificazione di posizioni, non saranno permessi". Ieri l'ambasciatore siriano in Russia, Riyad Haddad, ha detto che sono i jet Usa a colpire una clinica di Medici senza Frontiere (Msf) nella provincia siriana di Idlib, e non "le forze aeree russe" che "non hanno nulla a che fare con questo". Lo riportano Interfax e Tass.
Usa: i nostri raid non erano nelle aree degli ospedali colpiti
Gli Stati Uniti attribuiscono al regime di Bashar al Assad gli attacchi avvenuti nel nord della Siria. "Il fatto che il regime di Assad e i suoi supporter continuino questi attacchi, senza motivo e senza sufficiente riguardo per gli obblighi internazionali di preservare le vite civili, è uno schiaffo alle richieste unanimi da parte dell'International Syria Support Group, compresi quelli di Monaco, di evitare attacchi contro i civili e pone dubbi sulla volontà e/o la capacità della Russia di aiutare a mettere fine alla continuata brutalità del regime di Assad contro il suo stesso popolo".
Ankara: "Attacchi russi crimini contro la guerra". Mosca: "Propaganda"
"Con questi crimini la Federazione russa provoca una escalation della guerra civile siriana e una pericolosa escalation nella regione - si legge in un comunicato del ministero di Ankara - Se la Federazione russa non porrà immediatamente fine a questi attacchi, che ostacolano la pace e la stabilità, è inevitabile che la Russia si ritrovi a dover affrontare conseguenze più grandi e più serie". Ieri il premier turco Davutoglu ha detto che è stato un missile balistico russo a colpire la città di Azaz. Ma la zona da giorni è sotto il fuoco delle forze armate turche, per impedire ai curdi di conquistarla. "Si tratta di un nuovo capitolo dell'esercizio di propaganda in corso" ha detto . la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. La Russia "respinge categoricamente" le accuse di crimini di guerra per i bombardamenti di ospedali in Siria, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. "Coloro che fanno tali affermazioni - ha sottolineato alla Bbc - non sono in grado di sostenerle con delle prove".
De Mistura a Damasco: "I convogli sono pronti: basta il permesso"
L'inviato speciale dell'Onu per la Siria Staffan De Mistura è arrivato a Damasco in una visita a sorpresa. Obiettivo far ripartire i colloqui per la pace e sollecitare la partenza senza più ritardi dei convogli umanitari verso le città siriane assediate. Oggi incontrerà il capo della diplomazia del regime, Walid al Muallem. "I convogli - ha detto De Mistrua a Radio anch'io - dovrebbero partire oggi ed è il motivo per cui sono qui: voglio essere sicuro -ha spiegato- che il governo siriano comprenda l'importanza e novità dell'accordo" siglato a Monaco. Per arrivare alla tregua delle armi in Siria - ha spiegato - debbono lavorare soprattutto "russi e americani: l'Onu li sostiene, ma la 'prova del nove' è in mano loro".