POLITICA
Commissione Affari Costituzionali
Riforme al via: cancellato bicameralismo. Come cambia la Costituzione
Arriva l'ok al nuovo Senato: "Rappresenta le istituzioni territoriali". I principali nodi politici restano tutti da sciogliere
Roma
Per ora Forza Italia c'è sul patto per le riforme, tanto che Matteo Renzi registra di nuovo il suo ottimismo per "una grande giornata" alla "faccia dei gufi".
L'ex Cavaliere e la riforma della giustizia
Ma Silvio Berlusconi - dovrebbe arrivare a Roma nella serata di mercoledì - è concentrato soprattutto sulle sue vicende giudiziarie. A preoccuparlo è sempre il processo Ruby, la Corte d'appello potrebbe deliberare già il 18 luglio.
Riforma della Costituzione
La riforma della Costituzione comunque inizia a prendere forma, ma i nodi politici principali restano tutti da sciogliere. La commissione Affari costituzionali del Senato ha avviato il 30 giugno le votazioni sui testi predisposti dai relatori Anna Finocchiaro (Pd) e Roberto Calderoli (Lega) ed ha dato l'ok alle prime norme che dovrebbero disegnare l'architettura del nuovo Parlamento.
"Maggioranza delle riforme"
Un avvio prudente, in attesa dei nuovi contatti fra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi e dell'assemblea dei parlamentari di Forza Italia in programma giovedì, che dovrebbe ratificare le decisioni finali degli azzurri, componente fondamentale della "maggioranza delle riforme".
Votazioni al via
Si dicono soddisfatti il ministro Boschi, "un buon inizio", e i relatori: "La prossima settimana - dice Finocchiaro - dovremmo essere in grado di andare in Aula". E per Calderoli "iniziare a votare era assolutamente necessario, le discussioni vanno fatte nelle sedi proprie, non a mezzo stampa".
Le funzioni di Camera e Senato
Il passaggio più rilevante in commissione è stato il via libera al nuovo testo dell'articolo 55 della Costituzione, che definisce le funzioni di Camera e Senato e di fatto cancella il vecchio bicameralismo "perfetto". La Camera alta si chiamerà "Senato della Repubblica" e, a differenza di quanto accade per i deputati, ciascuno dei quali "rappresenta la nazione", il nuovo Senato, secondo il testo, "rappresenta le istituzioni territoriali".
"Nella maggioranza non c'è l'accordo"
Accantonati i punti cruciali, cioè gli articoli 56, 57 e 58 della Costituzione, sulle modalità di elezione dei parlamentari delle due Camere, cosa che fa dire a Vito Crimi del Movimento 5 stelle che "nella maggioranza non c'è l'accordo". La commissione ha approvato anche la modifica dell'articolo 59 della Carta, quello che disciplina la nomina dei senatori a vita. Nel senato del futuro dovrebbero essere cinque, sempre di nomina presidenziale, ma resteranno in carica sette anni per un mandato non ripetibile. I lavori della commissione riprendono a palazzo Madama il primo luglio alle 10.30.
L'ex Cavaliere e la riforma della giustizia
Ma Silvio Berlusconi - dovrebbe arrivare a Roma nella serata di mercoledì - è concentrato soprattutto sulle sue vicende giudiziarie. A preoccuparlo è sempre il processo Ruby, la Corte d'appello potrebbe deliberare già il 18 luglio.
Riforma della Costituzione
La riforma della Costituzione comunque inizia a prendere forma, ma i nodi politici principali restano tutti da sciogliere. La commissione Affari costituzionali del Senato ha avviato il 30 giugno le votazioni sui testi predisposti dai relatori Anna Finocchiaro (Pd) e Roberto Calderoli (Lega) ed ha dato l'ok alle prime norme che dovrebbero disegnare l'architettura del nuovo Parlamento.
"Maggioranza delle riforme"
Un avvio prudente, in attesa dei nuovi contatti fra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi e dell'assemblea dei parlamentari di Forza Italia in programma giovedì, che dovrebbe ratificare le decisioni finali degli azzurri, componente fondamentale della "maggioranza delle riforme".
Votazioni al via
Si dicono soddisfatti il ministro Boschi, "un buon inizio", e i relatori: "La prossima settimana - dice Finocchiaro - dovremmo essere in grado di andare in Aula". E per Calderoli "iniziare a votare era assolutamente necessario, le discussioni vanno fatte nelle sedi proprie, non a mezzo stampa".
Le funzioni di Camera e Senato
Il passaggio più rilevante in commissione è stato il via libera al nuovo testo dell'articolo 55 della Costituzione, che definisce le funzioni di Camera e Senato e di fatto cancella il vecchio bicameralismo "perfetto". La Camera alta si chiamerà "Senato della Repubblica" e, a differenza di quanto accade per i deputati, ciascuno dei quali "rappresenta la nazione", il nuovo Senato, secondo il testo, "rappresenta le istituzioni territoriali".
"Nella maggioranza non c'è l'accordo"
Accantonati i punti cruciali, cioè gli articoli 56, 57 e 58 della Costituzione, sulle modalità di elezione dei parlamentari delle due Camere, cosa che fa dire a Vito Crimi del Movimento 5 stelle che "nella maggioranza non c'è l'accordo". La commissione ha approvato anche la modifica dell'articolo 59 della Carta, quello che disciplina la nomina dei senatori a vita. Nel senato del futuro dovrebbero essere cinque, sempre di nomina presidenziale, ma resteranno in carica sette anni per un mandato non ripetibile. I lavori della commissione riprendono a palazzo Madama il primo luglio alle 10.30.