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POLITICA

Palazzo Chigi

Renzi sfida Forza Italia e minoranza Pd: "Sulle riforme l'ultima parola al popolo"

Alla vigilia della direzione del suo partito, il segretario torna sull'Italicum: "Non lo cambiamo". Intanto arriva il no di Berlusconi. Il premier loda la legge di stabilità: "Zero tasse per chi assume a tempo indeterminato e con la riforma del lavoro sarà ancora più facile assumere"

Matteo Renzi
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Roma Matteo Renzi va avanti dritto per la sua strada e nella sua eNews risponde indirettamente a Silvio Berlusconi che in mattinata ha fatto sapere che Forza Italia voterà 'no' alle riforme costituzionali, all'esame dell'Aula di Montecitorio a partire da domani. Obiettivo del presidente del Consiglio "superare il bicameralismo paritario, ridurre i poteri delle regioni e semplificare il rapporto tra centro e autonomie, eliminare gli enti inutili. Ci siamo". Renzi afferma poi: "Martedì andiamo alla Camera con il voto finale della seconda lettura. Puntiamo al referendum finale perché per noi decidono i cittadini, con buona pace di chi ci accusa di atteggiamento autoritario: la sovranità appartiene al popolo e sarà il popolo a decidere se la nostra riforma va bene o no. Il popolo, nessun altro, dirà se i parlamentari hanno fatto un buon lavoro o no". Per Renzi non si tratta di una situazione semplice, ma il governo va avanti deciso perché"del resto - scrive - questa è la legislatura in cui abbiamo portato a compimento scelte attese da decenni". 

Sintonia con Mattarella
Nella eNews Renzi fa riferimento anche all'elezione del Capo dello Stato."Mai come nel momento dell'elezione di Sergio Mattarella - dice Renzi - è stato chiaro a tutti che questo Parlamento ha la forza non solo di arrivare al 2018 ma anche e soprattutto di cambiare in profondità il sistema italiano. e se questo comporterà un attacco al potere di rendita di chi difende in modo tenace e ostinato lo status quo, beh, noi non ci tireremo indietro".

Lodi alla legge di stabilità
Renzi loda poi la solidità delle sue riforme ipotizzando per il primo trimestre che il Pil torni positivo dopo decine di rilevazioni negative. "Mutui e compravendita di auto - scrive - crescono a doppia cifra. Mercato immobiliare, consumi, indice di fiducia delle famiglie e delle imprese tornano al segno più dopo anni".

"Il Paese fa progressi"
Per il presidente del Consiglio "il Paese si sta rimettendo in moto, sta davvero cambiando verso, passando dal meno degli ultimi anni al più, ma proprio per questo adesso dobbiamo intensificare gli sforzi. Tutta la fatica di quest'anno rischia di essere vana se adesso non acceleriamo. Guai dunque a sedersi".

Lavoro, "aumentati i posti di lavoro"
In tema di lavoro, Renzi scrive poi che "in un anno sono aumentati i posti di lavoro, più 134mila. Con le misure della legge di stabilità, zero tasse per chi assume a tempo indeterminato e con la riforma del lavoro (jobs act) sarà ancora più facile assumere". Il Jobs act per Renzi "aumenta le tutele per chi perde l'occupazione, ma soprattutto facilita le assunzioni, con buona pace di chi ha trascinato per mesi una polemica ideologica". 

Verso la nuova legge elettorale
Capitolo legge elettorale. Una legge che permetta di avere la "certezza del vincitore, ballottaggio, garanzia di governabilità, parità di genere, metà preferenze e metà collegi. Manca l'ultima lettura - quella finale - alla Camera. Il presidente del Consiglio traccia un primo bilancio dell'attività di governo. "Se possiamo portare questo primo carnet di risultati, ancora per me non sufficiente ma certo superiore rispetto anche alle mie aspettative, il merito non è mio. E non è nemmeno della squadra che mi aiuta, lasciate che lo dica chiaro, per la prima volta: tutto il merito di questo lavoro è del 41% delle elezioni europee. Ci ha dato una forza straordinaria ovunque. Ce la dà in Europa dove siamo il partito più votato".

"Il Pd ha una grande responsabilità"
Renzi poi aggiunge: "Ce la dà in Italia in Parlamento, ce la dà dentro il nostro partito, non come forma di ricatto ma come richiamo alla responsabilità. Dobbiamo discutere e farci carico delle ragioni di tutti, anche di chi non ha la maggioranza, ma nessuno può permettersi di fermare il cambiamento che gli italiani ci hanno chiesto. Il 41% inchioda il Pd a una grandissima responsabilità: rispondere agli italiani che vogliono tornare a sperare. e se è vero che molto è stato fatto, diciamo la verità: il meglio deve ancora venire, e arriverà".

Scuola e Rai  
Sulla riforma della scuola, scrive Renzi, "in settimana concludiamo l'esame in Cdm e presentiamo il disegno di legge al Parlamento chiedendo di discuterlo velocemente. Se le opposizioni non fanno ostruzionismo, ma provano a dare una mano anche migliorando il testo, non ci sarà nessun provvedimento di urgenza da parte nostra". 
Il premier conclude poi annunciando in settimana "l'esame in Consiglio dei ministri della riforma Rai. Poi la palla passa al Parlamento con lo stesso metodo della scuola".

Guerini a Berlusconi: "Errore politico"
"La chiusura sulle riforme di Berlusconi è un errore politico". Così Lorenzo Guerini torna sulla dichiarazione del Cavaliere di non votare in Aula la riforma costituzionale. "Alle prese con una divisione sempre più aspra nel suo campo e con la minaccia di Salvini, il Cav prova a brandire il drappo di un'unità che è solo apparente e impossibile" e "si trincera dietro la paura di una leadership in difficoltà".
 
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