Original qstring:  | /dl/rainews/articoli/Ripartizione-dei-rifugiati-e-lotta-ai-trafficanti-il-giorno-Agenda-su-immigrazione-e-asilo-1b3f33f2-87ac-4dda-b41c-3b0d13a7ee06.html | rainews/live/ | true
MONDO

La Commissione europea al lavoro

Ripartizione dei rifugiati e lotta ai trafficanti. È il giorno dell'Agenda su immigrazione e asilo

Tra le misure previste la suddivisione in quote nazionali di migranti e la lotta trafficanti di esseri umani

Condividi
È un giorno cruciale sul fronte emergenza immigrazione. Oggi la Commissione europea vara a Bruxelles la nuova Agenda strategica per le politiche Ue d'immigrazione e asilo. Diverse le proposte che potrebbero rappresentare una vera e propria svolta per il modo in cui gli Stati membri gestiscono i flussi migratori e soprattutto l'accoglienza dei rifugiati. È un settore in cui vere e proprie politiche europee erano finora praticamente inesistenti e e le decisioni erano demandate agli Stati membri.

I tre pilastri dell'Agenda
L'Agenda, che il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker ha messo fra le prime priorità del suo mandato, è articolata in tre parti: una revisione delle operazioni di sorveglianza delle frontiere che significa risorse dedicate all'Agenzia Frontex triplicate, come hanno deciso i capi di governo durante l'ultimo Consiglio europeo straordinario, e rafforzamento delle capacità di ricerca e salvataggio in mare.

La lotta ai trafficanti di esseri umani
In secondo luogo la lotta ai trafficanti di esseri umani, con una probabile predisposizione di un'operazione della Politica di sicurezza e difesa comune per affondare i loro barconi penetrando nei porti della Libia (se ci sarà il mandato Onu per farlo); infine, punto più importante, una nuova iniziativa legislativa che comporterà un sistema di ripartizione in quote nazionali dei rifugiati che arriveranno nell'Ue in situazione di emergenza umanitaria, come in questo momento a causa delle crisi in Siria e in Iraq.

La ripartizione in quote dei rifugiati
In pratica, gli Stati membri dovranno accogliere obbligatoriamente (e non solo su base volontaria, come vorrebbero alcuni governi) un numero di rifugiati che sarà deciso a livello Ue in base ad alcuni precisi criteri; quattro in particolare: la popolazione del paese, il suo prodotto interno lordo, il tasso di disoccupazione, e il numero di rifugiati già accolti. Fra i commissari c'è qualche perplessità, per esempio sul criterio della disoccupazione, ed è probabile che ci siano delle modifiche. Fondamentali, comunque, saranno due elementi: la capacità di assorbimento e quella di integrazione dei rifugiati in ciascun paese.

L'opposizione dei paesi dell'Est
Il pacchetto al vaglio non comprenderà ancora gli atti legislativi veri e propri, che saranno proposti a fine mese. Non è chiaro se vi sarà già la chiave di ripartizione delle quote nazionali dei rifugiati. Su questa particolare proposta, che dovrà essere approvata a maggioranza qualificata in Consiglio Ue e poi dal Parlamento europeo, è attesa una forte opposizione da parte dei paesi dell'Est, mentre i grandi paesi (a parte il Regno Unito, che ha comunque un opt-out) dovrebbero essere favorevoli.
Condividi