MONDO
La Commissione europea al lavoro
Ripartizione dei rifugiati e lotta ai trafficanti. È il giorno dell'Agenda su immigrazione e asilo
Tra le misure previste la suddivisione in quote nazionali di migranti e la lotta trafficanti di esseri umani
I tre pilastri dell'Agenda
L'Agenda, che il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker ha messo fra le prime priorità del suo mandato, è articolata in tre parti: una revisione delle operazioni di sorveglianza delle frontiere che significa risorse dedicate all'Agenzia Frontex triplicate, come hanno deciso i capi di governo durante l'ultimo Consiglio europeo straordinario, e rafforzamento delle capacità di ricerca e salvataggio in mare.
La lotta ai trafficanti di esseri umani
In secondo luogo la lotta ai trafficanti di esseri umani, con una probabile predisposizione di un'operazione della Politica di sicurezza e difesa comune per affondare i loro barconi penetrando nei porti della Libia (se ci sarà il mandato Onu per farlo); infine, punto più importante, una nuova iniziativa legislativa che comporterà un sistema di ripartizione in quote nazionali dei rifugiati che arriveranno nell'Ue in situazione di emergenza umanitaria, come in questo momento a causa delle crisi in Siria e in Iraq.
La ripartizione in quote dei rifugiati
In pratica, gli Stati membri dovranno accogliere obbligatoriamente (e non solo su base volontaria, come vorrebbero alcuni governi) un numero di rifugiati che sarà deciso a livello Ue in base ad alcuni precisi criteri; quattro in particolare: la popolazione del paese, il suo prodotto interno lordo, il tasso di disoccupazione, e il numero di rifugiati già accolti. Fra i commissari c'è qualche perplessità, per esempio sul criterio della disoccupazione, ed è probabile che ci siano delle modifiche. Fondamentali, comunque, saranno due elementi: la capacità di assorbimento e quella di integrazione dei rifugiati in ciascun paese.
L'opposizione dei paesi dell'Est
Il pacchetto al vaglio non comprenderà ancora gli atti legislativi veri e propri, che saranno proposti a fine mese. Non è chiaro se vi sarà già la chiave di ripartizione delle quote nazionali dei rifugiati. Su questa particolare proposta, che dovrà essere approvata a maggioranza qualificata in Consiglio Ue e poi dal Parlamento europeo, è attesa una forte opposizione da parte dei paesi dell'Est, mentre i grandi paesi (a parte il Regno Unito, che ha comunque un opt-out) dovrebbero essere favorevoli.