MONDO
Fine della latitanza del ricercato numero 1 in Europa
Salah Abdeslam catturato dopo una fuga di 127 giorni
Il "regista" degli attentati del 13 novembre a Parigi, che causarono 130 vittime, è stato preso a Molenbeek, il quartiere di Bruxelles dove è cresciuto
Salah Abdeslam era sfuggito alla cattura di un soffio, la notte stessa degli attentati, quando a bordo di una auto rientrava a Bruxelles insieme a due complici, Mohammed Amri e Hamza Attou, che aveva chiamato a mezzanotte e mezza, ad attacchi terminati. Lungo il tragitto Parigi-Bruxelles, i tre uomini erano stati controllati più volte dalla polizia, senza essere fermati: il nome di Abdeslam non era ancora stato messo in relazione con gli attentati.
Il 14 novembre alle 9,45 del mattino, Salah Abdeslam veniva ripreso da una telecamera in una stazione di servizio alla frontiera franco-belga. Sono le sole immagini del terrorista in fuga in cui si vede Mohammed Amri mentre fa il pieno alla sua Golf. Accanto a Salah Abdeslam si vede Hamza Attou. In tarda mattinata i tre uomini arrivano a Bruxelles. Lo accompagnano a place Emile Bockstael, a Laeken. Sempre il 14 novembre, Salah Abdeslam viene portato in macchina dalla place Emile Bockstael a Heysel. Lazez Abraimi, un marocchino che risiede a Jette, è sospettato di aver guidato l'auto. Dov'è si è cacciato dopo Jette Salah Abdeslam? Nella sua deposizione fornita agli inquirenti, Hamza Attou, arrestato il 15 novembre, aveva spiegato che Salah non pensava di nascondersi a Molenbeek. Un nascondiglio troppo evidente.
Tracce del Dna di Salah Abdeslam venivano rinvenute l'8 dicembre 2015 in un appartamento della rue Henri Berger a Schaerbeek, quartiere a maggioranza musulmana della capitale belga. L'appartamento sarebbe servito da nascondiglio al terrrorista ma non è possibile stabilire se le tracce di Dna erano anteriori o posteriori agli attentati di Parigi. Anche tre cinture di esplosivi cucite a mano e tracce di esplosivi vengono rinvenute nella abitazione. Poi oltre tre mesi di silenzio fino a martedì quando arriva la perquisizione di un appartamento a Forest, un altro quartiere dell'immigrazione nordafricana di Bruxelles.
Il 15 marzo, quattro poliziotti belgi e due francesi pensano di effettuare una perquisizione di routine. Vengono invece inaspettatamente attaccati a colpi di kalashnikov da tre individui. Fra questi Mohamed Belkaid, un algerino di 35 anni, viene ucciso, armi alla mano, da un tiratore scelto. Nell'appartamento, i poliziotti rinvengono un kalashnikov, 11 caricatori, una bandiera di Daesh e un libro sul salafismo e la scientifica altre tracce del Dna di Salah e le sue impronte digitali su un bicchiere. Gli altri due individui fuggono dopo la sparatoria e parte una imponente caccia all'uomo che oggi ha portato le teste di cuoio belghe in questo appartamento di Molenbeek