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POLITICA

Replica a Berlusconi: "Lui esperto di autoritarismo"

Scuola, Boschi: "Aperti al dialogo, ma la riforma non può restare in mano solo ai sindacati"

Il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi apre a modifiche sul disegno di legge sulle istituzioni scolastiche, ma punta paletti: "il cambiamento è necessario"

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 La riforma della scuola "non è un prendere o lasciare", ma "quello che non è accettabile è lasciare le cose come sono. La scuola solo in mano ai sindacati funziona? Io credo di no". Così il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, interviene sul disegno di legge "la Buona scuola", contetato dalle organizzazioni dei docenti. Un provvedimento sul quale è in atto una trattativa tra governo e sindacati.

Cgil: "Disprezzo per la democrazia"
La dichiarazione della ministra Boschi conferma l'arroganza e il disprezzo della democrazia. La scuola non è dei sindacati ma nemmeno proprietà privata del Governo. E' del Paese e di chi quotidianamente garantisce alle nuove generazioni di avere una istruzione all'altezza dei tempi", è stato il commentodel segretario generale della Flc-Cgil, Domenico Pantaleo.

La questione "preside"
Il ministro - intervenendo ad un'iniziativa di campagna elettorale a Pesaro - sottolina l'importanza della "sfida del cambiamento" e ha rimarca che "già nel lavoro fatto in Commissione, molti aspetti della riforma sono stati modificati.  Il ruolo del dirigente è stato attenuato, pur riconoscendo l'autonomia dei dirigenti che devono poter individuare l'insegnante più giusto per la loro scuola".

"Nel Piano dell'offerta formativa inoltre - prosegue Boschi - sono coinvolti anche i docenti, le famiglie e i ragazzi più grandi". Al Senato - conclude il ministro - ora c'è un passaggio fondamentale, una sfida da cogliere insieme. Rinviamo tutto? No, non ci sto".   

Non si placano intanto le polemiche sull'Italicum
"Ci siamo sentiti dire che il governo vuole una legge antidemocratica, che siamo ad un principio di dittatura. Berlusconi lo ha detto anche ieri: 'siamo vicini a una deriva autoritaria' e lui ha esperienza" da Pesaro il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi risponde così agli attacchi del leader di FI. "Abbiamo visto l'elezione di Cameron in Gran Bretagna: ha vinto e ha ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi, con 36% dei voti, non con il 51%. Se il Pd avesse preso la maggioranza con il 36% - ha sottolineato il ministro - sarebbe stato costretto a sottoporsi al giudizio dei cittadini nel turno di ballottaggio". Conclude: "Ma non ho sentito nessuno dire che in Gran Bretagna c'è una dittatura. Mentre si sprecano i commenti sull'Italicum".

"Su nessuna riforma è possibile l'unanimità"
Sulla spaccatura interna al Pd avvenuta proprio sulla fiducia alla legge elettorale il ministro ribadisce: "Su nessuna riforma si può trovare l'unanimità, ma non per questo ci si blocca: Si decide a maggioranza". Il confronto e il dibattito, commenta, c'è stato "se il 90% dice che la legge va bene così, io rispetto il 10% che la pensa diversamente, ma forse sono loro che non rispettano l'opinione del 90%".

No rischio scissione
Nessuna scissione del partito assicura: "Il Pd è l'unica risposta per poter cambiare il Paese. Non credo che gli italiani, e soprattutto il popolo del Pd, ci perdonerebbero se mandassimo all'aria tutto. L'abbiamo fatto con Prodi e l'Ulivo, non vogliamo ripetere gli stessi errori".
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