POLITICA
Il ministro Giannini: "Lavoriamo a modifiche"
Riforme: Mattarella firma l'Italicum, Renzi apre sulla scuola
Riunione dei parlamentari democratici per fare il punto su eventuali modifiche al Ddl scuola dopo lo sciopero dei docenti di ieri. I dem incontreranno le organizzazioni del mondo della scuola. Renzi: "Dedico la mia firma all'Italicum a chi ci ha sempre creduto"
La firma, poco prima delle 18, annunciata anche attraverso un tweet del Quirinale:
Presidente #Mattarella ha promulgato la #legge recante disposizioni in materia di #elezione della Camera dei Deputati http://t.co/T0ds3tfchO
— Quirinale Uff Stampa (@QuirinaleStampa) May 6, 2015
L'Italicum ha così completato ogni passaggio procedurale, dopo l'approvazione definitiva di lunedì scorso e la firma del presidente del Consiglio, giunta in mattinata.
Renzi ha infatti firmato poco dopo le 9. Poi in un tweet ha scitto: "Una firma importante. Dedicata a tutti quelli che ci hanno creduto, quando eravamo in pochi a farlo #Italicum". Ma la Lega sta già lavorando ad un referendum. La proposta è "già pronta e smonterà l'Italicum" assicura Calderoli, il padre della precedente legge elettorale da lui stesso ribattezzata Porcellum. Sul referendum convergerebbe anche Forza Italia, mentre si sta smarcando dalla proposta il Movimento cinque stelle. "Referendum? meglio per altre battaglie" dice il pentastellato Alessandro di Battista.
Una firma importante. Dedicata a tutti quelli che ci hanno creduto, quando eravamo in pochi a farlo #Italicum pic.twitter.com/awPasnBX51
— Matteo Renzi (@matteorenzi) May 6, 2015
Napolitano: "Raggiungimento importante"
L'Italicum "credo sia stato un raggiungimento importante". Lo ha detto l'ex capo dello Stato Giorgio Napolitano. "Io avevo detto quando fui rieletto che consideravo imperdonabile non aver fatto una nuova legge elettorale. Per fortuna questa volta non c'è bisogno di chiedere perdono", ha aggiunto. Napolitano ha ricordato che l'Italicum "non è nato in un mese, ha impiegato più di un anno, c'è stata una commissione di studiosi per la ricerca di soluzioni, ci sono stati tanti confronti".
Le minoranze dem
C'è poi la partita interna al Pd. La minoranza minaccia guerra al Senato sulle riforme costituzionali, con Pippo Civati ha annunciato la propria uscita dal gruppo del partito. "Il problema non è il ddl Boschi in sè: il problema è come arrivare all'appuntamento con le riforme costituzionali in Senato. Dobbiamo fare qualcosa prima del ddl. La frattura che si è verificata sulla legge elettorale è troppo profonda perché non abbia conseguenze", spiegano dalla minoranza dem che si è riunita ieri a Palazzo Madama. Renzi comunque non arretra e se da un lato assicura di voler tenere tutti dentro, dall'altra conferma di voler "andare avanti con testa dura". E non è escluso che siano già in corso trattative per un soccorso azzurro al Senato, contanto proprio sul sostegno dell'area verdiniana di Forza Italia.
Il fronte "Scuola"
Nonostante la convinzione della bontà della riforma della scuola, il Pd incontrerà le organizzazioni rappresentative del mondo della scuola che hanno protestato contro il ddl Giannini per discutere "nel merito" dei singoli punti all'esame del Parlamento. Lo annuncia Francesca Puglisi, responsabile Scuola, università e ricerca del Partito democratico, dopo la riunione al partito con il premier Matteo Renzi, all'indomani della manifestazione dei docenti.
L'apertura sul Ddl
"Convinti della qualità delle proposte contenute nel disegno di legge della Buona scuola e dell'importante investimento fatto di tre miliardi di euro e oltre centomila assunzioni, che il governo Renzi sta realizzando per migliorare la scuola italiana - spiega Puglisi - il Partito democratico, con il presidente Matteo Orfini e il vicesegretario Lorenzo Guerini, promuoverà una serie di incontri con le organizzazioni rappresentative del mondo della scuola per ascoltare le ragioni e le proposte di chi è sceso in piazza ieri, approfondendo nel merito i singoli punti che sono oggi in discussione in Parlamento".
Giannini: "Lavoriamo a miglioramenti"
"Stiamo lavorando, migliorando e integrando il testo. Non c'è nessun cambiamento di linea". Il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, risponde così al termine dell'incontro svoltosi al Nazareno con il premier Renzi. "L'incontro di stamattina è andato molto bene - ha aggiunto - stiamo lavorando in Commissione e dialogando con tutte le forze interessate con il mondo della scuola. Il dialogo è aperto".