MONDO
“La cultura in piazza”
Scuola, fiaccolate e cortei contro la riforma in tutte le città italiane
Cambiare il disegno di legge sulla scuola: è l'obiettivo delle principali sigle sindacali che mobilitano studenti, docenti e personale ATA con cortei e fiaccolate in tutte le città contro il ddl 'Buona Scuola', che dalla prossima settimana sarà in discussione al Senato. La mobilitazione proseguirà nei giorni successivi con lo sciopero "breve" degli scrutini
Cortei e flash mob in tutta Italia
In programma cortei, flash mob, letture di classici ad alta voce. E tante piccole forme di mobilitazione che vanno avanti da giorni come lo stop alla scelta dei libri di testo per il prossimo anno, la lettura ad alta voce di tutti i compiti in classe durante il consiglio docenti, lo sciopero della fame a staffetta organizzato su Facebook, l’autoproduzione dei libri di testo per boicottare le case editrici «perché rappresentano gruppi di potere vicini alla politica». A Roma l'appuntamento è al Colosseo per un corteo che si snoderà lungo il centro per approdare a Piazza Farnese alle ore 22.00 con musica e interventi dal palco
Lo sciopero degli scrutini
La mobilitazione proseguirà nei giorni successivi, in particolare con lo sciopero degli scrutini: saranno garantiti però, come prescrive la norma, gli scrutini nelle classi terminali, ovvero le terze medie e le quinte superiori. A livello nazionale le organizzazioni sindacali di categoria hanno infatti proclamato lo sciopero 'breve' di un’ora per tutti gli scrutini in ciascuna delle prime due giornate di svolgimento delle operazioni, le cui date sono individuate in relazione al calendario adottato da ogni singola istituzione scolastica, con esclusione delle classi terminali dei cicli di studio. La legge, secondo quanto evidenziato anche oggi dai sindacati, prevede che gli scrutini possano slittare entro un termine di cinque giorni rispetto alla scadenza programmata.
Il ddl "Buona Scuola" in Senato
Intanto continua il lavoro in commissione Istruzione al Senato dove l’esame degli oltre 2 mila emendamenti al ddl 1934 (quello appunto cosiddetto della "Buona Scuola") andrà avanti fino al 9 giugno. Il 10 dovrebbe esserci il voto e poi il passaggio in Aula. Il movimento 5 Stelle accusa il Pd di usare «la ghigliottina per escludere gli emendamenti delle opposizioni». Anche Sel attacca e bolla quello del governo come un tentativo di «blindare la riforma cercando di aggiustare i numeri in commissione». Malumori nella minoranza dem mentre Renzi ribadisce che la riforma è aperta alle modifiche ma che «porta tante cose chieste e date ai professori».