MONDO
Lotta contro l'Isis
Siria, vicina l'intesa tra Russia e Usa per la sicurezza aerea
Il Pentagono americano, citato dalla Bbc, conferma i "progressi" nei colloqui con la Russia sulla sicurezza aerea nei cieli della Siria. "Le due parti stanno finalizzando il testo dell'accordo", scrive l'emittente britannica citando fonti statunitensi
Le due potenze puntano così a scongiurare attacchi accidentali tra le rispettive aviazioni: un'eventualità che russi e americani temono ancora di più dopo che i jet con la stella rossa e quelli a stelle e strisce si sono recentemente trovati "a contatto visuale" a 15-30 chilometri di distanza, con qualche episodio di una certa pericolosità. Sabato scorso - racconta il portavoce delle forze armate Usa, Steve Warren - due aerei americani e due russi "sono entrati nello stesso spazio di battaglia". Il ministero della Difesa di Mosca da parte sua ammette che sabato un caccia russo Su-30 Sm si è avvicinato a un jet americano a una distanza di 2-3 chilometri, ma assicura che non lo ha fatto per "far paura a qualcuno" ma per identificare l'altro velivolo che era stato segnalato al pilota dalla strumentazione di bordo. E comunque - precisano i russi - "non è il primo caso del genere".
Meglio quindi mettere le cose in chiaro, anche alla luce delle recenti violazioni dello spazio aereo turco da parte della Russia denunciate dalla Nato e da Ankara. La tensione tra Mosca e Washington infatti non si sta di certo allentando. Il 30 settembre Putin ha inviato caccia e bombardieri in Siria per colpire l'Isis e altri gruppi terroristici. Ma l'Occidente accusa il Cremlino di essere intervenuto per aiutare militarmente il regime di Assad e di aver preso di mira l'opposizione siriana sostenuta dagli Usa e aver ucciso anche dei civili.
A gettare ulteriore benzina sulle già infiammate relazioni tra Mosca e Washington il no americano a un vertice a Mosca. Gli Stati Uniti hanno rifiutato la proposta russa di un vertice a Mosca sulla questione siriana e anche l'invio "a Washington di un'alta delegazione" russa "con a capo il premier Dmitri Medvedev": ha tuonato il ministro degli Esteri, Serghiei Lavrov. Non solo: Lavrov ha denunciato che gli Usa si sono rifiutati di sostenere al Consiglio di sicurezza dell'Onu una risoluzione per bollare come atto terroristico l'attacco di ieri contro l'ambasciata russa a Damasco, dove due colpi di mortaio sono caduti nel territorio della sede diplomatica mentre all'esterno centinaia di sostenitori di Assad manifestavano in favore dei raid di Mosca. Nessuno è rimasto ucciso, ma secondo alcuni media ci sono stati dei feriti.