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MONDO

Gesuiti di Aleppo: "Bombe vicino al nostro centro"

Siria: violata la tregua. Bombe su un campo profughi: 28 morti, tra cui 7 bambini

Sembra proprio che non si riesca a far rispettare la tregua voluta da Usa e Russia al termine di due settimane terribili. Ad Aleppo si sono registrati attacchi aerei e scontri armati fuori dalla città. Assad scrive a Putin: "Il nostro popolo e l'esercito non saranno soddisfatti finché non sconfiggeranno il nemico"

Aleppo, una città devastata dalle bombe (Ap)
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Almeno 28 persone, fra cui donne e sette bambini, sono stati uccisi in un bombardamento aereo sul campo profughi di Sarmada, nella provincia siriana di Idlib, vicino al confine turco. Lo denuncia l'Osservatorio siriano per i diritti umani. Il campo si trova in un'area sotto il controllo dei ribelli, riferisce l'Osservatorio, aggiungendo che al momento non è stato possibile identificare gli aerei che hanno compiuto il raid.

Sembra proprio che non si riesca a far rispettare la tregua nata da un accordo tra la Russia e gli Usa al termine di due settimane terribili, con bombardamenti su ospedali e moschee e più di 280 civili uccisi. La Russia ha fatto pressione su Damasco perché fosse proprio l'esercito del presidente Bashar al-Assad a comunicare la notizia del cessate il fuoco provvisorio. In realtà si tratta più che altro di uno stop ai bombardamenti.

Ad Aleppo si sono registrati attacchi aerei e scontri armati fuori dalla città. Un duplice attacco dinamitardo ha ucciso una decina di persone a est di Homs, nella Siria centrale.

''Un elicottero del regime ha lanciato quattro barili bomba sulla zona sudoccidentale di Aleppo'', denunciano fonti locali che hanno chiesto l'anonimato. Secondo queste fonti sarebbero state le autorità di Damasco ad aver violato la tregua temporanea concordata da Stati Uniti e Russia.

Fonti della protezione civile siriana di Sarmada, nella regione di Idlib, affermano che "aerei russi hanno colpito tre volte il campo di Kammuna", poco lontano dal confine turco. La televisione del network Sham mostra immagini di soccorritori intenti a spegnere le fiamme divampate tra le tende del campo.

Un corrispondente della France Presse ha accertato, inoltre, che sul terreno continuano feroci combattimenti, come pure a ovest di Damasco in cui il cessate il fuoco era già in vigore.

"Molte bombe sono cadute vicino al nostro centro di distribuzione aiuti, dove abbiamo tra l'altro anche una clinica” ha testimoniato il responsabile relazioni esterne del servizio rifugiati dei Gesuiti di Aleppo, Cedric Prakash, in  un'intervista al telegiornale di Tv2000.

Il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, ha assicurato che "nella zona del campo profughi
bombardato in Siria non c'era nessun aereo americano" e ha sottolineato come "non sarebbe la prima volta che il regime di Assad colpisce dei civili", anche se - ha aggiunto - è presto per stabilire se l'attacco sia stato opera delle forze di Damasco. Il portavoce ha definito "indifendibile" il raid aereo in cui "almeno 28 persone sono rimaste uccise". "Non c'è scusa che giustifichi" un raid contro civili innocenti già in fuga dalla violenza, ha sottolineato Earnest descrivendo la situazione come "straziante".

L'agenzia di stampa ufficiale siriana Sana, infine, dà notizia di un telegramma inviato dal leader siriano Bashar al-Assad all'alleato presidente russo Vladimir Putin, dopo che l'esercito di Damasco ha annunciato che rispetterà un "regime di calma" per 48 ore ad Aleppo. Il messaggio, sottolinea la Sana, è stato inviato in occasione dell'imminente 'giornata della vittoria' che sarà celebrata in Russia il 9 maggio. Aleppo, così come altre città siriane, sono diventate come "l'eroica Stalingrado", afferma Assad secondo la Sana, promettendo che "nonostante la brutalità e la crudeltà del nemico e i grandi sacrifici e tormenti, le nostre città, i nostri paesi, il nostro popolo e l'esercito non saranno soddisfatti finché non sconfiggeranno il nemico e otterranno la vittoria nell'interesse della Siria, della regione e del mondo".
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