MONDO
Scontro a fuoco nella zona delle ricerche: due morti
Strage Charlie Hebdo: i I fratelli Kouachi barricati all'interno di un'azienda con ostaggi
Sospettati di essere gli autori della strage alla redazione di Charlie Hebdo, si sarebbero barricati all'interno di un'azienda di Dammartin-en-Goele, a nord est di Parigi, e avrebbero preso due ostaggi. Lo riferisce una fonte vicina all'inchiesta. 5 elicotteri sorvolano la zona. Sarebbero in corso i negoziati
Parigi (Francia)
Violenta sparatoria sulla Nazionale 2, a nord di Parigi, nella zona in cui si sarebbero rifugiati i due fratelli Kouachi, i presunti responsabili della strage alla redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo di due giorni fa. Lo scontro a fuoco, con inseguimento d'auto, è avvenuto intorno alle 9 per l'esattezza a nord est della capitale francese, nella cittadina di Dammartin-en-Goele, nel dipartimento della Seine-et-Marne.
I ricercati, - riferiscono la radio Rtl e il sito del quotidiano Le Figaro - si sono barricati nella sede di un'azienda con degli ostaggi, presumibilmente due. Secondo i media francesi ci sarebbero due feriti. Il sindaco ha invitato i concittadini a non uscire di casa. Cinque elicotteri dell'esercito stanno sorvolando la zona e sul posto si stanno recando le teste di cuoio. Secondo l'emittente ITele sarebbero in corso dei negoziati.
Tutti gli accessi a Dammartin-en-Goele, dove è in corso l'operazione per catturare i due sospetti, sono bloccati. La zona, nel dipartimento di Senna e Marna nella regione dell'Ile-de-France a nord-est di Parigi, è sorvolata da almeno cinque elicotteri.
Per la caccia all'uomo è stato dispiegato un numero importantissimo di uomini: circa 88 mila tra esercito e polizia. Questa mattina la notizia dei media Usa che i due fratelli erano da anni nella lista delle autorità aeroportuali americane (no-fly list) e in quella delle persone da tenere sotto controllo per minacce terroristiche.
La caccia ai due fratelli, dopo il rastrellamento di ieri che si è concluso con un nulla di fatto, è ripresa all'alba tra i villaggi e le foreste in Piccardia, nel nord della Francia. Verso le 8 ora locale, numerose camionette della Brigata di ricerca e intervento della polizia giudiziaria sono arrivate nella zona a 80km a nod-est di Parigi, dove la caccia all'uomo si è concentrata. "Le ricerche stanno riprendendo, soprattutto nelle zone boscose", ha spiegato una fonte della polizia. E' stata proprio in questa regione che i due fratelli, jihadisti francesi di origine algerina, hanno cercato rifugio giovedi' e sono stati formalmente riconosciuti dal gestore di una pompa di benzina. Le ricerche del resto, seppur con un numero di effettivi ridotti, non si sono fermate neanche di notte: cinque elicotteri hanno continuato a sorvolare la zona per diverse ore al buio. Mentre gli uomini del Raid e del Gign, le unità di elite della polizia e della gendarmeria, hanno perlustrato fino alla tarda serata la regione, dove vige il massimo livello di allerta antiterrorismo.
Ieri uccisa a Parigi una vigilessa
Ieri ancora sangue è stato versato a Parigi: un misterioso killer ha ucciso spietatamente alle spalle una giovane vigilessa, in servizio da quindici giorni, e ferito gravemente un collega. Mistero assoluto sulla dinamica dei fatti e sul movente: un pregiudicato già arrestato nove volte è stato fermato, ma l'assassino è salito su un auto e si è allontanato. Anche in questo caso, nonostante le ricerche, l'uomo è svanito nel nulla.
Le ricerche senza precedenti
Tre uomini armati e pronti a tutto liberi attorno a Parigi hanno portato, quindi, a uno spiegamento di forze senza precedenti: 88mila uomini, quasi diecimila soltanto nella regione di Parigi, tra i quali reparti di paracadutisti. A metà giornata il momento di massima tensione: da una parte il misterioso assalitore che ha sparato a due agenti chiamati per un incidente stradale a Montrouge si faceva beffe degli inseguitori parcheggiando l'auto e andando a prendere, armato, la metropolitana. Dall'altra, una Clio grigia nella quale un benzinaio della Piccardia aveva avvistato i fratelli Kouachi con kalashnikov e lanciarazzi si avviava inspiegabilmente verso Parigi. In pochi minuti, le porte di accesso alla città sono state chiuse da posti di blocco e l'Eliseo è stato blindato. Poco dopo, la caccia ai due killer della strage di Charlie Hebdo si è di nuovo spostata verso Villers-Cotteret, la città natale di Alexandre Dumas, e nei dintorni: prima a Crepy-en-Valois, poi a Corcy, infine a Longpont e nella vicina foresta, quando si è pensato che i due non si fossero trincerati in una casa ma avessero provato a dileguarsi nella campagna. La zona è stata transennata, le immagini diffuse dalle tv sono parse eccezionali: migliaia di uomini con scudi, fotoelettriche, cani al guinzaglio e armati fino ai denti in movimento a piedi, hanno circondato a gruppi i furgoni con il materiale e i gruppi elettrogeni. La notte di caccia si è alla fine spostata altrove e l'operazione resta difficile, senza alcuna traccia concreta. Malessere intanto nel sindacato di polizia, che chiede il ritiro di tutti gli uomini non armati impegnati in un'azione giudicata troppo rischiosa.
Le polemiche sull'inefficienza dell'intelligence
Hamid Mourad, giovanissimo presunto autista del commando terrorista in cui a sparare erano i due fratelli, è sempre in stato di fermo ma il suo alibi per ora regge. Tutta la vicenda è ancora avvolta da ombre e la carente comunicazione del governo non aiuta. Bernard Cazeneuve, il ministro dell'Interno, ha parlato oltre mezz'ora in conferenza stampa senza fornire notizie, al di là della convocazione della riunione dei ministri di Europa e Usa domenica a Parigi. Poi alla Cnn, in serata, la collega della Giustizia Christiane Taubira ha ammesso che uno dei due fratelli ricercati era noto all'intelligence fin dal 2005 per aver partecipato alla jihad dapprima in Yemen e quindi in Iraq. Tanto da essere arrestato e condannato al rientro. Mentre dagli Usa rimbalza la notizia che entrambi fossero da tempo nella lista delle persone bandite dai voli civili. Gli interrogativi sulla libertà di azione di cui i fratelli Kouachi hanno potuto godere in effetti si rincorrono.
I ricercati, - riferiscono la radio Rtl e il sito del quotidiano Le Figaro - si sono barricati nella sede di un'azienda con degli ostaggi, presumibilmente due. Secondo i media francesi ci sarebbero due feriti. Il sindaco ha invitato i concittadini a non uscire di casa. Cinque elicotteri dell'esercito stanno sorvolando la zona e sul posto si stanno recando le teste di cuoio. Secondo l'emittente ITele sarebbero in corso dei negoziati.
Tutti gli accessi a Dammartin-en-Goele, dove è in corso l'operazione per catturare i due sospetti, sono bloccati. La zona, nel dipartimento di Senna e Marna nella regione dell'Ile-de-France a nord-est di Parigi, è sorvolata da almeno cinque elicotteri.
3 hélicos du GIGN, ou RAID au dessus de chez moi vers Dammartin en Goele. #Traque pic.twitter.com/I6OUMbZHRw
— Romain Tamburrino (@Romain_Tmb77) 9 Gennaio 2015
Per la caccia all'uomo è stato dispiegato un numero importantissimo di uomini: circa 88 mila tra esercito e polizia. Questa mattina la notizia dei media Usa che i due fratelli erano da anni nella lista delle autorità aeroportuali americane (no-fly list) e in quella delle persone da tenere sotto controllo per minacce terroristiche.
Le terrain juste derrière l'école de rouvres. Entoure de 3 hélicoptère. Consignes du Maire de rentrer chez nous. pic.twitter.com/aY0wvpvG0N
— Romain Tamburrino (@Romain_Tmb77) 9 Gennaio 2015
La caccia ai due fratelli, dopo il rastrellamento di ieri che si è concluso con un nulla di fatto, è ripresa all'alba tra i villaggi e le foreste in Piccardia, nel nord della Francia. Verso le 8 ora locale, numerose camionette della Brigata di ricerca e intervento della polizia giudiziaria sono arrivate nella zona a 80km a nod-est di Parigi, dove la caccia all'uomo si è concentrata. "Le ricerche stanno riprendendo, soprattutto nelle zone boscose", ha spiegato una fonte della polizia. E' stata proprio in questa regione che i due fratelli, jihadisti francesi di origine algerina, hanno cercato rifugio giovedi' e sono stati formalmente riconosciuti dal gestore di una pompa di benzina. Le ricerche del resto, seppur con un numero di effettivi ridotti, non si sono fermate neanche di notte: cinque elicotteri hanno continuato a sorvolare la zona per diverse ore al buio. Mentre gli uomini del Raid e del Gign, le unità di elite della polizia e della gendarmeria, hanno perlustrato fino alla tarda serata la regione, dove vige il massimo livello di allerta antiterrorismo.
Ieri uccisa a Parigi una vigilessa
Ieri ancora sangue è stato versato a Parigi: un misterioso killer ha ucciso spietatamente alle spalle una giovane vigilessa, in servizio da quindici giorni, e ferito gravemente un collega. Mistero assoluto sulla dinamica dei fatti e sul movente: un pregiudicato già arrestato nove volte è stato fermato, ma l'assassino è salito su un auto e si è allontanato. Anche in questo caso, nonostante le ricerche, l'uomo è svanito nel nulla.
Le ricerche senza precedenti
Tre uomini armati e pronti a tutto liberi attorno a Parigi hanno portato, quindi, a uno spiegamento di forze senza precedenti: 88mila uomini, quasi diecimila soltanto nella regione di Parigi, tra i quali reparti di paracadutisti. A metà giornata il momento di massima tensione: da una parte il misterioso assalitore che ha sparato a due agenti chiamati per un incidente stradale a Montrouge si faceva beffe degli inseguitori parcheggiando l'auto e andando a prendere, armato, la metropolitana. Dall'altra, una Clio grigia nella quale un benzinaio della Piccardia aveva avvistato i fratelli Kouachi con kalashnikov e lanciarazzi si avviava inspiegabilmente verso Parigi. In pochi minuti, le porte di accesso alla città sono state chiuse da posti di blocco e l'Eliseo è stato blindato. Poco dopo, la caccia ai due killer della strage di Charlie Hebdo si è di nuovo spostata verso Villers-Cotteret, la città natale di Alexandre Dumas, e nei dintorni: prima a Crepy-en-Valois, poi a Corcy, infine a Longpont e nella vicina foresta, quando si è pensato che i due non si fossero trincerati in una casa ma avessero provato a dileguarsi nella campagna. La zona è stata transennata, le immagini diffuse dalle tv sono parse eccezionali: migliaia di uomini con scudi, fotoelettriche, cani al guinzaglio e armati fino ai denti in movimento a piedi, hanno circondato a gruppi i furgoni con il materiale e i gruppi elettrogeni. La notte di caccia si è alla fine spostata altrove e l'operazione resta difficile, senza alcuna traccia concreta. Malessere intanto nel sindacato di polizia, che chiede il ritiro di tutti gli uomini non armati impegnati in un'azione giudicata troppo rischiosa.
Le polemiche sull'inefficienza dell'intelligence
Hamid Mourad, giovanissimo presunto autista del commando terrorista in cui a sparare erano i due fratelli, è sempre in stato di fermo ma il suo alibi per ora regge. Tutta la vicenda è ancora avvolta da ombre e la carente comunicazione del governo non aiuta. Bernard Cazeneuve, il ministro dell'Interno, ha parlato oltre mezz'ora in conferenza stampa senza fornire notizie, al di là della convocazione della riunione dei ministri di Europa e Usa domenica a Parigi. Poi alla Cnn, in serata, la collega della Giustizia Christiane Taubira ha ammesso che uno dei due fratelli ricercati era noto all'intelligence fin dal 2005 per aver partecipato alla jihad dapprima in Yemen e quindi in Iraq. Tanto da essere arrestato e condannato al rientro. Mentre dagli Usa rimbalza la notizia che entrambi fossero da tempo nella lista delle persone bandite dai voli civili. Gli interrogativi sulla libertà di azione di cui i fratelli Kouachi hanno potuto godere in effetti si rincorrono.