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MONDO

Kathmandu

Terremoto in Nepal, oltre 3600 vittime. Recuperati i corpi di due italiani morti sotto una frana

Si tratta di Renzo B. e Marco P. travolti mentre erano impegnati a 3.500 metri di quota in un trekking nella Rolwaling Valley. Sono quasi due milioni i minori in Nepal che hanno bisogno di aiuto, fa sapere Save the children

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Due italiani sono morti e altri quattro sono ancora considerati dispersi a seguito del terremoto che sabato scorso ha devastato il Nepal. I due italiani, Renzo Benedetti e Marco Pojer, sono rimasti vittime di una frana mentre facevano trekking nella valle di Rolwaling. Lo riferiscono due loro compagni di spedizione, Iolanda Mattevi, ferita, e Attilio D'Antoni, illeso, ricoverati entrambi all'ospedale di Kathmandu.

Intanto il Nepal vive nuovi momenti di paura: una scossa di magnitudo 5.1 nel primo pomeriggio ha fatto tremare le stesse aree colpite dal sisma dello scorso 25 aprile. Condizioni che rendono ancora più complicate le ricerche dei dispersi. Mentre il numero delle vittime ha superato quota 3.600. I feriti provenienti da ogni parte del Paese sarebbero almeno 6.638. Ma i numeri sono ancora provvisori, destinati drammaticamente a salire di ora in ora, mentre continua l'emergenza negli ospedali affollati di migliaia di disperati che hanno perso tutto.

Quattro i dispersi italiani. Rientrato l'allarme per lo scalatore veronese
Risultano ancora dispersi i quattro speleologi italiani del Soccorso alpino che si trovavano a Langtang, uno dei villaggi distrutti dal sisma: si tratta di Giuseppe Antonini, Gigliola Mancinelli, Oskar Piazza e Giovanni Pizzorni. E' invece rientrato l'allarme per lo scalatore veronese di 24 anni che si temeva fosse disperso. Giovanni Cipolla ha telefonato ai suoi familiari per rassicurarli sulle sue condizioni. La zia del giovane ai cronisti ha riferito che il nipote sta bene e la famiglia è tranquilla. Ed è salva, anche, la ragazza di Bergamo di cui non si avevano notizie da giorni. Fiorella Fracassetti ha chiamato casa, sta bene e si trova a Kathmandu: dovrebbe rientrare domani.

Il racconto: "Così la tragedia che ha ucciso Marco e Renzo"
"Ho sentito un boato dietro di me e poi ho visto una nube che scendeva spinta da un vento spaventoso. Mi sono messa a correre, ma sono stata investita da una pioggia di pietre e neve" racconta all'Ansa Iolanda Mattevi, trentina di 52 anni miracolosamente sopravissuta alla slavina che sabato ha ucciso i due amici Renzo Benedetti e Marco Pojer. Insieme all'amico Attilio Dantone e alle due vittime, era arrivata in Nepal agli inizi di aprile per il viaggio "che aveva sempre sognato".

"Renzo e Marco avevano fatto una deviazione per portare delle medicine a un'anziana nepalese che conoscevano - ha raccontato ancora - e quindi ci avevano detto di continuare a camminare perché poi ci avrebbero raggiunti successivamente". Insieme ad Attilio aveva quindi raggiunto un punto di ristoro sul sentiero e stava bevendo un tè quando è arrivata la scossa di terremoto che ha fatto franare la montagna. "I nostri amici sono stati presi in pieno - racconta Attilio, che è guida alpina e gestisce un rifugio nella valle di Cembra - io invece ho trovato scampo sotto una roccia e così sono sopravissuto".

Caritas: i morti potrebbero arrivare a 6 mila
"Il bilancio delle vittime continua a salire costantemente. Siamo a oltre tremila morti ma le stime, considerando i distretti colpiti, potrebbero toccare seimila persone. Si calcola vi siano già 5.000 feriti e migliaia sono sfollati e senzatetto" afferma Pius Perumana, direttore della Caritas del Nepal a Fides.

Aiuti: dall'Ue 3 milioni di euro. Altri 3 dalla Cei
Il mondo si sta mobilitando per offrire aiuti. L'Unione europea destinerà tre milioni di euro per l'assistenza di urgenza. Dagli Usa è partito un aereo militare con 45 tonnellate di aiuti e personale di soccorso per le ricerche. Anche la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha deciso lo stanziamento dai fondi 8xmille di 3 milioni di euro. Ma in queste ore, dramma nel dramma, a Kathmandu è cominciato a piovere con intensità, rendendo i soccorsi sempre più difficili e i disagi per i sopravvissuti ancora peggiori. 

Save the children: 2 milioni i bambini bisognosi di aiuto
Sono quasi due milioni i minori in Nepal che hanno bisogno di aiuto. Lo rende noto lo staff di Save the Children sul terreno il quale valuta che sono 30 su 75 i distretti colpiti, soprattutto nella regione occidentale e centrale. Migliaia di bambini e famiglie stanno dormendo in strada e in accampamenti di fortuna, nonostante le fredde temperature notturne e le forti piogge, con alto rischio di ipotermia.
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