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MONDO

Ministri a Parigi

Terrorismo, in treno biglietti nominativi e check in dei bagagli dopo attacco Tgv

Aumentano controlli ma "Schengen non si tocca" assicura Delrio. ​Nel comunicato finale i ministri che si sono riuniti ieri hanno chiesto un rafforzamento della pattuglie miste, che già sono operanti a livello transfrontaliero

sicurezza treni terrorismo (ansa)
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Biglietti nominativi, check in dei bagagli prima di imbarcarsi come in aeroporto, e pattuglie internazionali sui treni a lunga distanza. Sono le nuove norme di sicurezza ferroviaria decise dai ministri di otto Paesi europei più la Svizzera, riuniti a Parigi per discutere dopo l'attacco al Thalys Amsterdam-Parigi del 21 agosto. Graziano Delrio, ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture che rappresentava l'Italia insieme con il viceministro dell'Interno Filippo Bubbico, ha comunque chiarito: "Schengen non si tocca, perché la libera circolazione delle persone è una scelta di civiltà".   

Nel comunicato finale i ministri hanno chiesto un rafforzamento della pattuglie miste, che già sono operanti a livello transfrontaliero, ed hanno lanciato alcuni appelli: alla Commissione europea per rafforzare le norme contro le armi da fuoco; ai servizi di informazione dei Paesi membri ad intensificare quanto possibile la loro cooperazione.
   
Per i rappresentanti di Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna, Belgio, Lussemburgo, Olanda e Svizzera, è altresì "indispensabile procedere ad operazioni di controllo simultanee e coordinate su tratte mirate", secondo quanto riassunto al termine dei lavori da Cazeneuve. Il quale ha lasciato capire che nel corso dei lavori si è parlato anche di come intervenire su questi percorsi considerati particolarmente a rischio. Su di una di queste non ci sono evidentemente dubbi: Amsterdam-Bruxelles-Parigi, la tratta ad alta velocità dove il 21 agosto scorso, il marocchino Ayoub el Khazzani, è stato neutralizzato in un vagone del Thalys dopo aver fatto fuoco con un Kalashnikov ed aver ferito diverse persone.    

Il ministro francese Cazeneuve ha parlato a più riprese di "determinazione" a utilizzare "tutti i sistemi di informazione" di Schengen oltre a garantire la libera circolazione. È in gioco la sicurezza dei viaggiatori, dei cittadini "e il nostro stato di diritto". Ci saranno "più controlli di identità e dei bagagli nelle stazioni" ma anche sui treni "ovunque sia necessario". Più pattuglie miste sui convogli transfrontalieri, biglietti nominativi e - allo stadio di ipotesi - possibilità di autorizzare gli agenti della polizia ferroviaria a consultare direttamente le banche dati di Schengen con le informazioni sulle persone.  

Per il ministro Delrio, in vista di questi controlli rafforzati, l'Italia è "sulla strada e sull'esperienza di altri Paesi" dopo il varo dei "controlli agli accessi ai binari grazie ai varchi". "Dobbiamo però fare qualche passo in più - ha aggiunto - perché come abbiamo visto, i pericoli esistono. C'è da oggi un'attenzione maggiore rispetto al passato, c'è bisogno di arrivare rapidamente ad alcune decisioni più forti in Europa".
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