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MONDO

Ancora sangue in Turchia

Strage di militari ad Ankara, i morti sono 28. "L'attentatore era siriano arrivato con i profughi"

L'esplosione è avvenuta al passaggio di tre bus che trasportavano militari. Diversi ufficiali tra le vittime. L'attentato non è stato rivendicato ma per i media locali il kamikaze sarebbe stato identificato come cittadino siriano. Governo convocato per un vertice di emergenza. Il premier turco Davutoglu ha cancellato il viaggio a Bruxelles per il vertice Ue, e il presidente Erdogan ha rinviato il previsto viaggio in Azerbaigian: "Siamo determinati a rispondere all'attacco", ha assicurato 

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Ci sono stati 9 arresti dopo l'attentato di Ankara, costato la vita a 28 persone. Lo ha reso noto il premier Ahmet Davutoglu. Tra loro l'autore della strage, Salih Necar, un cittadino siriano di ordigine curda.




Il sospetto terrorista, è stato identificato attraverso le impronte digitali prese al momento della registrazione come rifugiato. La vettura Volkswagen usata nell'attacco terroristico è stata affittata nella città nord-occidentale di Bursa circa due mesi fa, ma non è stata restituita come previsto ed è stata inserita nel database dei veicoli rubati della polizia, secondo il quotidiano Sabah. Si e' scoperto così che l'auto, con targhe false, era stato ad Ankara per una decina di giorni prima dell'attacco. Telecamere di sorveglianza esterne hanno rivelato che l'11 febbraio la macchina era nella zona in cui sei giorni dopo e' stato fatto saltare in aria.  

Tragico bilancio

Ventotto morti e 60 feriti: è il tragico bilancio dell'esplosione al passaggio di tre bus militari. A confermarlo è stato il portavoce del governo turco, il vicepremier Numan Kurtulmus, spiegando che tra i morti "probabilmente ci sono anche civili".



L'esplosione ha distrutto i mezzi con a bordo personale militare, tra cui molti ufficiali, fermi al semaforo a piazza Kizilay, tra il quartier generale delle Forze armate ed il Parlamento. I mezzi non erano blindati, per cui i militari all'interno sono stati investiti in pieno dalla potenza dell'esplosione. Decine le ambulanze accorse sul posto per i soccorsi. 

Erdogan: determinati a difenderci
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha condannato l'attentato odierno ad Ankara affermando che oltrepassa i "limiti dell'umanità e della morale". In precedenza il presidente aveva annunciato di essere intenzionato a proseguire i raid contro i curdi in Siria.  "Siamo determinati - ha aggiunto - a combattere gli autori dell'attacco e le forze" dietro l'attentato. "Che si sappia che la Turchia non esiterà a ricorrere, in ogni momento e in ogni luogo e in
qualsiasi occasione al suo diritto alla legittima difesa", si legge in un comunicato diffuso dalla Presidenza turca. Il primo ministro Ahmet Davutoglu ha accusato le forze di difesa del Partito curdo siriano per l'attacco terroristico. Ma il leader dei curdi siriani dell'Ypg nega che il suo gruppo sia dietro gli attentati e mette in guardia Ankara su eventuali operazioni di terra in Siria.

Erdogan e Davutoglu cancellano i viaggi a Bruxelles e in Azerbaigian
Il governo è stato convocato per un vertice di emergenza. Il premier turco Ahmet Davutoglu ha fatto sapere che non sarebbe partito alla volta di Bruxelles per il vertice Ue in programma oggi. E il presidente Erdogan ha rinviato il previsto viaggio in Azerbaigian.

I media puntano il dito sui separatisti curdi del Pkk o sui jihadisti dell'Isis
I media locali parlano di due piste per risalire agli autori dell'attacco. La pista islamista, che porterebbe all'Isis e a cellule eventualmente attive in territorio turco, ma sopratutto i ribelli separatisti curdi del Pkk, in considerazione del fatto che obiettivo e modalità dell'esplosione ricalcano precedenti attacchi da parte dei miliziani curdi nel sud-est del Paese.

Nell'ottobre scorso la strage di manifestanti pacifisti nella capitale
Ankara è già stata di recente bersaglio di attacchi terroristici. Lo scorso ottobre un attentato sferrato da due kamikaze nella capitale turca durante una marcia pacifista uccise 97 persone e ne ferì quasi 350. Le autorità accusarono i jihadisti dell'Isis, ma i dimostranti puntarono il dito proprio sul governo. 

A gennaio un kamikaze a Istanbul uccise 10 turisti tedeschi 
L'attentato ad Ankara arriva poche settimane dopo la strage di turisti tedeschi a Istanbul: il 12 gennaio un'esplosione provocata da un kamikaze colpì piazza Sultanahmet, nel cuore della Istanbul antica, uccidendo 10 turisti e ferendo altre 15 persone.

 
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