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MONDO

Ankara

Turchia: il premier Davutoglu annuncia le dimissioni "non per mia scelta"

La decisione al termine di un vertice del partito di governo Akp, in cui è emersa l'impossibilità di restare in carica dopo lo scontro con il presidente Erdogan

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Il premier turco, Ahmet Davutoglu, ha annunciato le sue dimissioni al termine di un vertice del partito di governo Akp, in cui è emersa l'impossibilità di restare in carica dopo lo scontro con il presidente Recep Tayyip Erdogan. L'Akp terrà un congresso straordinario il 22 maggio per eleggere il suo successore.

"Dopo consultazioni con il nostro presidente e con le persone di cui mi fido, sono arrivato alla conclusione che un cambiamento nella posizione di leader del partito e di primo ministro è la cosa migliore". Lo ha detto il premier turco Davutoglu, parlando a una platea di dirigenti del partito Akp in diretta tv. "Tornerò alla vita accademica", ha detto il premier, confermando che non si candiderà nuovamente alla giuda del partito al congresso straordinario del 22 maggio, pur rimanendo membro del partito.

Erdogan "decisione sua"
"Gli auguro buona fortuna, è una decisione che ha preso lui". Con queste parole il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha commentato l'annuncio della data del congresso straordinario del partito della giustizia e dello sviluppo (Akp), fissata al 22 maggio, in cui è escluso che il premier e segretario in carica Ahmet Davutoglu, corra per la segreteria del partito. 

La resa dei conti con Erdogan
La decisione è stata annunciata dal premier dopo un incontro con Erdogan descritto come "drammatico". Tra i due,  oltre alle divergenze sull'accordo con l'Ue per il rientro in Turchia dei migranti dalla Grecia ( che il primo ministro avrebbe chiuso con un colpo di mano, senza consultare all'ultimo minuto il presidente), esistono visioni diverse sulla questione curda, sulla questione degli accademici - nel mirino per aver firmato una petizione per la pace con il Pkk - e in generale su molte vicende, che il premier tende gestire con linea più morbida.

Ultimi, eloquenti segnale di un conflitto in corso è stata la cancellazione di un incontro negli Usa tra Davutoglu e il presidente Barack Obama. Una cancellazione decisa dalla presidenza, non certo dal capo del governo, che si è visto anche ritirare la delega per la nomina degli amministratori locali dell'Akp. Sullo sfondo delle molte tensioni, il fatto che Erdogan, abituato a decidere e scegliere da solo, vuole sempre di più agire da "unico uomo al comando". E spesso non gradisce i modi diplomatici di Davutoglu, per non parlare della nuova tendenza a prendere inziative da solo, come per l'intesa con Angela Merkel sui migranti.
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