MONDO
Lo ha annunciato il procuratore generale ad interim Oleh Makhnitsky
Ucraina, arrestati agenti antisommossa. Sono sospettati di essere i cecchini degli scontri a Kiev
Il governo afferma che l'ordine di dispiegare i tiratori scelti fu dato dall'esecutivo dell'allora presidente Yanukovich, mentre i suoi oppositori sostengono che i cecchini furono assunti dai leader delle proteste per scatenare il dissenso. L'Ucraina accusa l'ex presidente e gli agenti delle forze di sicurezza russe (Fsb) di essere i responsabili delle violenze avvenute lo scorso febbraio a Kiev. Ma l'Fsb nega ogni coinvolgimento nei massacri
Kiev
La polizia dell'Ucraina ha arrestato 12 agenti della polizia antisommossa Berkut, sospettati di essere i cecchini che durante gli scontri di piazza a Kiev del 18-20 febbraio scorso spararono sui dimostranti uccidendo quasi 100 persone. Lo ha annunciato alla stampa il procuratore generale ad interim, Oleh Makhnitsky, affermando che fra gli arrestati c'è anche il capo di una compagnia dei Berkut, che avrebbe consegnato le armi da usare sui manifestanti.
Le identità dei presunti cecchini non sono chiare. Il governo al momento in carica afferma che l'ordine di dispiegare i tiratori scelti fu dato dall'esecutivo dell'allora presidente Viktor Yanukovich, mentre i suoi oppositori sostengono che i cecchini furono assunti dai leader delle proteste per scatenare il dissenso. Nelle prossime ore verrà pubblicato un rapporto del governo sugli eventi di febbraio.
Kiev: Yanukovich colpevole delle uccisioni a Maidan
L'Ucraina accusa l'ex presidente Viktor Yanukovych e gli agenti delle forze di sicurezza russe di essere i responsabili delle violenze e dei morti dello scorso febbraio a Kiev. ''Yanukovich ha dato l'ordine di sparare contro i manifestanti fra il 18 e il 20 febbraio'' ha detto ai giornalisti il ministro degli Interni ad acta, Arsen Avakov, aggiungendo che gli agenti dell'Fsb, il servizio segreto russo, ''hanno preso parte alla pianificazione e all'esecuzione della cosiddetta operazione antiterroristica''. Ma l'Fsb nega ogni coinvolgimento nei massacri.
L’intercettazione tra il ministro degli Esteri estone e l'Alto rappresentante della politica estera Ue sui cecchini a Kiev
La questione dei cecchini che hanno sparato sulla folla durante i drammatici fatti di Kiev è stata oggetto di una conversazione telefonica intercettata tra l’Alto rappresentante della politica estera Ue, Catherine Ashton, e il ministro degli Esteri estone, Urmas Paet, il cui contenuto è trapelato dalla stampa russa.
“È brutto sapere che la nuova coalizione non voglia chiarire cosa sia successo esattamente. Esiste il forte sospetto che dietro ai cecchini non ci fosse Yanukovich ma qualcuno della nuova coalizione” diceva il ministro degli Esteri estone nella conversazione. Urmas Paet ha confermato l’autenticità della telefonata ma ha sottolineato che stava soltanto riportando voci che erano in circolazione e che le sue parole sono state estrapolate dal contesto. “Non stavo esprimendo una valutazione” ha spiegato. “Ho notificato che circolava l’informazione”. A Paet, Ashton rispondeva: “Io penso che dobbiamo indagare. Non so. Non ho sentito queste cose”.
Le identità dei presunti cecchini non sono chiare. Il governo al momento in carica afferma che l'ordine di dispiegare i tiratori scelti fu dato dall'esecutivo dell'allora presidente Viktor Yanukovich, mentre i suoi oppositori sostengono che i cecchini furono assunti dai leader delle proteste per scatenare il dissenso. Nelle prossime ore verrà pubblicato un rapporto del governo sugli eventi di febbraio.
Kiev: Yanukovich colpevole delle uccisioni a Maidan
L'Ucraina accusa l'ex presidente Viktor Yanukovych e gli agenti delle forze di sicurezza russe di essere i responsabili delle violenze e dei morti dello scorso febbraio a Kiev. ''Yanukovich ha dato l'ordine di sparare contro i manifestanti fra il 18 e il 20 febbraio'' ha detto ai giornalisti il ministro degli Interni ad acta, Arsen Avakov, aggiungendo che gli agenti dell'Fsb, il servizio segreto russo, ''hanno preso parte alla pianificazione e all'esecuzione della cosiddetta operazione antiterroristica''. Ma l'Fsb nega ogni coinvolgimento nei massacri.
L’intercettazione tra il ministro degli Esteri estone e l'Alto rappresentante della politica estera Ue sui cecchini a Kiev
La questione dei cecchini che hanno sparato sulla folla durante i drammatici fatti di Kiev è stata oggetto di una conversazione telefonica intercettata tra l’Alto rappresentante della politica estera Ue, Catherine Ashton, e il ministro degli Esteri estone, Urmas Paet, il cui contenuto è trapelato dalla stampa russa.
“È brutto sapere che la nuova coalizione non voglia chiarire cosa sia successo esattamente. Esiste il forte sospetto che dietro ai cecchini non ci fosse Yanukovich ma qualcuno della nuova coalizione” diceva il ministro degli Esteri estone nella conversazione. Urmas Paet ha confermato l’autenticità della telefonata ma ha sottolineato che stava soltanto riportando voci che erano in circolazione e che le sue parole sono state estrapolate dal contesto. “Non stavo esprimendo una valutazione” ha spiegato. “Ho notificato che circolava l’informazione”. A Paet, Ashton rispondeva: “Io penso che dobbiamo indagare. Non so. Non ho sentito queste cose”.