MONDO
Lo ha detto in un'intervista
Ucraina, l'ex presidente Yanukovych: "Parlerò con Putin perché la Crimea torni a Kiev"
Il deposto presidente ucraino afferma che l'annessione della Crimea alla Russia non si sarebbe verificata se lui fosse rimasto a capo del Paese. Yanukovych ha inoltre negato di aver ordinato di sparare ai dimostranti antigovernativi a Kiev e ha respinto le accuse di corruzione
"Dobbiamo stabilire questo obiettivo e cercare i modi per restituire la Crimea a qualsiasi condizione, in modo che la penisola possa avere il massimo grado di indipendenza possibile, ma essendo parte dell'Ucraina", ha dichiarato il presidente deposto. Yanukovych ha definito una precedente conversazione con Putin "calma" ma "difficile".
L’ex presidente ucraino ha spinto per referendum locali che permettano a parti del suo Paese di decidere da sé le strutture dei rispettivi governi locali. Ha affermato inoltre che questo deve essere seguito da una riforma costituzionale e che solo dopo potranno tenersi elezioni nazionali.
“Non ordinai di sparare ai dimostranti”
Nell’intervista Yanukovych nega di aver ordinato di sparare ai dimostranti antigovernativi a Kiev, dove oltre 80 persone sono state uccise da cecchini durante le proteste. L'attuale governo ha incriminato Yanukovych in relazione a quelle morti, ma lui dice di essere al contrario stato criticato dai suoi collaboratori per un atteggiamento troppo morbido.
"Tutte false le accuse di corruzione"
Il presidente deposto dell'Ucraina nega inoltre ogni accusa di corruzione. Le immagini della sua sontuosa villa vicina a Kiev hanno destato l'indignazione e la rabbia dei cittadini ucraini, il cui Paese è in serie difficoltà economiche. Yanukovych ha anzi parlato con orgoglio della sua collezione di automobili d'epoca, affermando invece di non aver mai visto o usato la pagnotta d'oro (apparentemente usata come fermacarte) trovata nella sua abitazione, che ha attirato attenzione e sarcasmo. Ha inoltre insistito di non aver garantito alcun vantaggio o privilegio al figlio dentista diventato milionario, che avrebbe fatto adirare gli altri grandi ricchi ucraini prendendo il controllo degli asset più redditizi del Paese.