MONDO
Scambio di accuse tra Russia e Usa
Ucraina: separatisti filorussi conquistano un comando di polizia nell'est
S'infiamma la zona orientale del Paese: palazzi governativi occupati, posti di blocco dei filorussi isolano la città di Slavjansk. Kiev convoca un vertice di sicurezza straordinario per l'emergenza. Intanto sale la tensione tra Mosca e Washington
Kiev
Separatisti filorussi hanno assaltato e preso il controllo del quartier generale della polizia a Kramatorsk, nella regione orientale e russofona di Doneck. Il blitz è stato compiuto da una ventina di uomini con le medesime divise che hanno aperto il fuoco nel comando. Kramatorsk è solo uno dei centri dell'Ucraina orientali dove oggi si è avuta notizia di scontri e occupazioni di edifici pubblici ad opera di filo-russi. il ministro dell'Interno dell'Ucraina, Arsen Avakov, su Facebook, ha reso noto che nella città di Krasnyi Lyman, vicino Slavjansk, gli insorti filorussi, armati di fucili automatici, hanno attaccato un altro comando di polizia ma sono stati respinti.
Russia: "Kiev incapace". Usa: "Provocazioni come in Crimea"
Scambio di accuse, minacce e avvertimenti di rappresaglie senza precedenti tra Russia e Stati Uniti per gli ultimi sviluppi nelle zone orientali e russofone dell'Ucraina, dove separatisti filo-Mosca hanno assunto il controllo di diversi edifici pubblici in alcune città. Mosca ha avvertito Washington che ogni azione armata da parte delle autorità di Kiev ad Est minerà gli sforzi di una soluzione diplomatica al conflitto, a partire dal 'vertice a 4' del 17 aprile a Ginevra. Il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, in una telefonata al collega John Kerry, ha avvertito che le autorità di Kiev "stanno dimostrando la loro incapacità di assumersi la responsabilità del destino del Paese". Parole che ricordano quelle pronunciate in difesa della minoranza russa prima dell'annessione della Crimea a marzo. Per la Casa Bianca ha fatto sapere che l'azione dei separatisti filo-russi ricorda appunto quella precedente all'invasione russa della Crimea.
Biden a Kiev il 22 aprile
Il vicepresidente americano Joe Biden andrà a Kiev il 22 aprile "per incontri con i leader governativi e membri della società civile" ucraina, rende noto la Casa Bianca. Biden "discuterà degli ultimi sviluppi nell'Ucraina orientale, dove separatisti filorussi, apparentemente col sostegno di Mosca, continuano una campagna di incitamento e sabotaggio dello Stato ucraino". A Kiev, si legge in una nota, Biden ribadirà il sostegno Usa ad una Ucraina "democratica, unita", e si consulterà col governo di Kiev "sugli sforzi della comunità internazionale per aiutare a stabilizzare l'economia dell'Ucraina e per assisterla nei passaggi verso riforme costituzionali, decentralizzazione, sforzi contro la corruzione e libere ed eque elezioni presidenziali il 25 maggio".
L'est in fiamme
Slavjansk, nell'Ucraina orientale, a un centinaio di kilometri da Donetsk, è una città isolata e occupata. Un gruppo di dieci filorussi, armati e in mimetica, hanno alzato barricate con pneumatici e sacchi di sabbia in tutti i punti d'accesso della città: sono checkpoint improvvisati, un cordone paramilitare che la separa dal resto del Paese. In cima ad ogni "posto di blocco", le bandiere regionali o quelle russe. Sembra ripetersi lo "schema Crimea": stesse divise anonime senza mostrine e senza distintivi, secondo alcuni le milizie di autodifesa, come si fanno chiamare, hanno anche le stesse armi. Dopo aver tentato la strada del dialogo e dell'apertura, il presidente ad interim Oleksander Turchynov ha convocato in serata un vertice di sicurezza dopo i continui assalti ai palazzi governativi nell'Est, dove la situazione precipita di ora in ora.definendo definito gli attachi "un'aggressione ordita dalla Federazione Russa".
Casa Bianca: "provocazioni come in Crimea"
"Siamo molto preoccupati dalla campagna orchestrata che vediamo in corso nell'Ucraina orientale da separatisti pro-russi, apparentemente con il sostegno della Russia, che sta incitando alla violenza e cerca di minare e destabilizzare lo Stato ucraino", ha riferito Laura Lucas Magnuson, una portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, aggiungendo che "abbiamo già visto queste cosiddette proteste (spontanee) in Crimea prima dell'annessione russa. Chiediamo al presidente (Vladimir) Putin e al suo governo di cessare tutti gli sforzi per destabilizzare l'Ucraina e inviamo loro un segnale di avvertimento contro ogni ulteriore intervento militare".
Tymoshenko: escalation voluta da Mosca per escludere soluzione negoziale
Sono le stesse parole usate da Yulia Tymoshenko, citata dai media locali, che però allarga i confini: "L'aggressione contro l'Ucraina è un'aggressione contro l'Europa e l'ordine internazionale". La leader di Patria ha anche accusato Mosca di aver orchestrato gli assalti per fare degenerare la situazione ed eliminare la possibilità di una soluzione negoziale.
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Biden a Kiev il 22 aprile
Il vicepresidente americano Joe Biden andrà a Kiev il 22 aprile "per incontri con i leader governativi e membri della società civile" ucraina, rende noto la Casa Bianca. Biden "discuterà degli ultimi sviluppi nell'Ucraina orientale, dove separatisti filorussi, apparentemente col sostegno di Mosca, continuano una campagna di incitamento e sabotaggio dello Stato ucraino". A Kiev, si legge in una nota, Biden ribadirà il sostegno Usa ad una Ucraina "democratica, unita", e si consulterà col governo di Kiev "sugli sforzi della comunità internazionale per aiutare a stabilizzare l'economia dell'Ucraina e per assisterla nei passaggi verso riforme costituzionali, decentralizzazione, sforzi contro la corruzione e libere ed eque elezioni presidenziali il 25 maggio".
L'est in fiamme
Slavjansk, nell'Ucraina orientale, a un centinaio di kilometri da Donetsk, è una città isolata e occupata. Un gruppo di dieci filorussi, armati e in mimetica, hanno alzato barricate con pneumatici e sacchi di sabbia in tutti i punti d'accesso della città: sono checkpoint improvvisati, un cordone paramilitare che la separa dal resto del Paese. In cima ad ogni "posto di blocco", le bandiere regionali o quelle russe. Sembra ripetersi lo "schema Crimea": stesse divise anonime senza mostrine e senza distintivi, secondo alcuni le milizie di autodifesa, come si fanno chiamare, hanno anche le stesse armi. Dopo aver tentato la strada del dialogo e dell'apertura, il presidente ad interim Oleksander Turchynov ha convocato in serata un vertice di sicurezza dopo i continui assalti ai palazzi governativi nell'Est, dove la situazione precipita di ora in ora.definendo definito gli attachi "un'aggressione ordita dalla Federazione Russa".
Casa Bianca: "provocazioni come in Crimea"
"Siamo molto preoccupati dalla campagna orchestrata che vediamo in corso nell'Ucraina orientale da separatisti pro-russi, apparentemente con il sostegno della Russia, che sta incitando alla violenza e cerca di minare e destabilizzare lo Stato ucraino", ha riferito Laura Lucas Magnuson, una portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, aggiungendo che "abbiamo già visto queste cosiddette proteste (spontanee) in Crimea prima dell'annessione russa. Chiediamo al presidente (Vladimir) Putin e al suo governo di cessare tutti gli sforzi per destabilizzare l'Ucraina e inviamo loro un segnale di avvertimento contro ogni ulteriore intervento militare".
Tymoshenko: escalation voluta da Mosca per escludere soluzione negoziale
Sono le stesse parole usate da Yulia Tymoshenko, citata dai media locali, che però allarga i confini: "L'aggressione contro l'Ucraina è un'aggressione contro l'Europa e l'ordine internazionale". La leader di Patria ha anche accusato Mosca di aver orchestrato gli assalti per fare degenerare la situazione ed eliminare la possibilità di una soluzione negoziale.