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ECONOMIA

La cancelliera tedesca intervistata da Die Welt

Ue, Merkel: "Le riforme di Italia e Francia sono insufficienti". Gozi: "Basta con le pagelle"

Dopo il declassamento del rating del debito sovrano italiano da parte dell'agenzia americana Standard & Poor's, arriva il giudizio negativo della Merkel che concorda con Bruxelles: "Italia e Francia dovranno presentare ulteriori misure". La replica del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Sandro Gozi: "Basta con l'invito a fare i compiti a casa"

Angela Merkel
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Berlino (Germania) Non solo Standard & Poor's. A bacchettare il nostro Paese, dopo che l'agenzia ha declassato il rating del debito sovrano italiano facendolo sprofondare a un passo dal giudizio 'spazzatura', ora ci pensa anche Angela Merkel. La cancelliera tedesca, in una intervista a Die Welt, afferma, infatti, che le riforme di Francia e Italia sono insufficienti. Come, del resto, sostiene la stessa Standard & Poor's che, a propostito del Jobs Act, ad esempio, dice che avrà ripercussioni positive solo nel lungo periodo. Per non parlare del giudizio sull'enorme debito pubblico italiano.

A una settimana dalla tregua di Bruxelles ai due Paesi per migliorare le finanze - e cioè dopo il semaforo verde alle leggi di stabilità - Merkel non fa altro che confermare ciò che è stato detto dai commissari europei: "quanto presentato dai due Paesi non è sufficiente". Bruxelles, infatti - spiega il capo del governo tedesco- "ha stabilito un calendario secondo il quale Francia e Italia dovranno presentare ulteriori misure". "Questo è giustificato perché i due Paesi stanno attraversando effettivamente un processo di riforme - sottolinea nell'intervista a Die Welt -. Ma la Commissione ha ribadito anche che quanto presentato sul tavolo fino a ora non è sufficiente. Parere che io condivido". 

La replica di Sandro Gozi: "Basta con le pagelle"
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega agli affari europei Sandro Gozi replica con fermezza: "Non sta ai capi di governo interpretare le opinioni della Commissione europea. Il Governo italiano non si è mai permesso di dare pagelle su un Paese membro dell’Unione e chiediamo lo stesso rispetto alla Germania". Poi, l'affondo: "I tempi e la logica sbagliata dei compiti a casa sono dietro di noi: la ragioneria e le pagelle devono finalmente lasciare il posto alla politica. Forse - conclude Gozi - la cancelliera Merkel potrebbe concentrare la sua attenzione sulla domanda interna, sulla mancanza di investimenti o sugli squilibri della bilancia dei pagamenti tedesca". 
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