Messa al santuario della Vergine del Cobre a Santiago
Ultimo giorno del Papa a Cuba, poi gli Usa: "La Chiesa esca, getti ponti e abbatta i muri"
"Vogliamo essere una Chiesa- ha detto il Papa durante l'omelia- che sappia accompagnare tutte le situazioni 'imbarazzanti' della nostra gente, impegnati nella vita, nella cultura, nella società, non nascondendoci ma camminando con i nostri fratelli". Il Pontefice lascerà l'isola alla volta di Washington oggi alle 18.30 ora italiana
Papa Francesco, indicato da entrambe le parti come un importante protagonista del processo di disgelo fra Cuba e Stati Uniti, oggi vola negli Usa. Atterra nel Maryland, nella base di Andrews, dove ad accoglierlo c'è anche il presidente Barack Obama e sua moglie Michelle. Si tratta di un riguardo eccezionale verso il Pontefice, visto che Obama non va mai ad accogliere i capi di Stato stranieri in aeroporto e rimane alla Casa Bianca.
Il pontefice presiederà domani, a Washington, la canonizzazione di padre Junipero Serra, francescano e missionario spagnolo, originario di Maiorca, che nel 1700 fondò diverse missioni cattoliche in Alta California.
Cuba, stamattina messa a Santiago
Terzo e ultimo giorno di papa Francesco a Cuba. Questa mattina a partire dalle otto (le 14 in Italia) ha celebrato la messa al santuario della Vergine del Cobre, patrona di Cuba, a Santiago. E' stata l'ultima messa del suo viaggio nell'isola caraibica che si concluderà questa sera con il trasferimento negli Stati Uniti. Anche in questa occasione, come è accaduto due giorni fa a L'Avana e ieri a Holguin, era presente presidente cubano Raul Castro al quale il Santo Padre ha stretto calorosamente la mano.
"Ogni volta che guardiamo a Maria torniamo a credere nella forza rivoluzionaria della tenerezza e dell`affetto. Così il Papa questa mattina. "In questo Santuario, che conserva la memoria del santo Popolo fedele di Dio che cammina a Cuba, Maria è venerata come Madre della Carità" - ha continuato il Santo Padre - "Da qui lei custodisce le nostre radici, la nostra identità, perché non ci perdiamo sulle vie della disperazione. L`anima del popolo cubano, come abbiamo appena sentito, è stata forgiata tra dolori, privazioni che non sono riusciti a spegnere la fede; quella fede che si è mantenuta viva grazie a tante nonne che hanno continuato a render possibile, nella quotidianità domestica, la presenza viva di Dio; la presenza del Padre che libera, fortifica, risana, dà coraggio ed è rifugio sicuro e segno di nuova risurrezione. Hanno tenuto aperta una fessura, piccola come un granello di senape, attraverso la quale lo Spirito Santo ha continuato ad accompagnare il palpitare di questo popolo. E - ha detto il Papa citando la sua esortazione apostolica Evangelii Gaudium - ogni volta che guardiamo a Maria torniamo a credere nella forza rivoluzionaria della tenerezza e dell`affetto" e così "generazione dopo generazione, giorno dopo giorno, siamo invitati a rinnovare la nostra fede. Siamo invitati a vivere la rivoluzione della tenerezza".
"Quando Dio ci visita, ci tira sempre fuori di casa: visitati per visitare, incontrati per incontrare, amati per amare", ha spiegato il Pontefice, osservando come "la gioia che scaturisce dal sapere che Dio è con noi
e con la nostra gente, risveglia il cuore, mette in movimento le gambe, ci porta a condividere la gioia ricevuta come un servizio, come dedizione in tutte quelle situazioni 'imbarazzanti' che i nostri vicini o parenti stanno vivendo".
"Siamo invitati a 'uscire di casa' - ha detto il Papa nell'omelia - a tenere gli occhi e il cuore aperti agli altri". "La nostra rivoluzione passa attraverso la tenerezza - ha proseguito -, attraverso la gioia che diventa sempre prossimità, che si fa sempre compassione e ci porta a coinvolgerci, per servire, nella vita degli altri". Secondo Francesco, "la nostra fede ci fa uscire di casa e andare incontro agli altri per condividere gioie e dolori, speranze e frustrazioni". "La nostra fede - ha aggiunto - ci porta fuori di casa per visitare il malato, il prigioniero, chi piange e chi sa anche ridere con chi ride, gioire con le gioie dei vicini".
E così "Vogliamo essere una Chiesa che esca di casa per gettare ponti, abbattere muri, seminare riconciliazione". "Vogliamo essere una Chiesa - ha sottolineato papa Bergoglio - che sappia accompagnare tutte le situazioni 'imbarazzanti' della nostra gente, impegnati nella vita, nella cultura, nella società, non nascondendoci ma camminando con i nostri fratelli".
L'incontro con Fidel Castro
Domenica lo storico incontro con Fidel Castro. "Un incontro in un clima familiare e informale favorito anche dalla lingua comune", come ha ricordato il portavoce vaticano padre Federico Lombardi. I due hanno parlato per una quarantina di minuti nell’abitazione di Castro, oggi 89enne. Tra gli argomenti affrontati, i temi della riflessione e del magistero di Francesco sull'umanità, il suo futuro, la situazione mondiale oggi, la crisi ambientale.
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