MONDO
Sono chiamati alle urne 45 milioni di elettori, esito incerto
Elezioni Regno Unito, seggi aperti fino alle 23
Gli ultimi sondaggi danno il Partito conservatore al 34% e quello laburista al 33%. Molti candidati sono già andati a votare dalle prime ore di questa mattina e invitano gli inglesi a esprimere il loro voto. Un'alta affluenza potrebbe essere decisiva per evitare stallo
Roma
Urne aperte in tutto il Regno Unito dalle 7 alle 22 di oggi, ora locale (le 23 in Italia), per rinnovare la Camera dei comuni. Sono chiamati a votare circa 45 milioni di elettori britannici che sceglieranno a chi assegnare i 650 seggi a disposizione, con un sistema maggioritario uninominale a turno singolo (un seggio per ogni collegio e un solo candidato per partito nella singola circoscrizione).
Tra i primi candidati a recarsi alle urne, la leader dei Verdi Natalie Bennet, Nigel Farage dell'Ukip e il laburista Ed Miliband. Intorno alle 08:25 ha votato anche Nicola Sturgeon, candidata per il Partito nazionalista scozzese. Poco dopo, nella cittadina di Witney è arrivato il premier uscente David Cameron accompagnato dalla moglie Samantha. Mentre il voto di Nick Clegg (Libdem) è atteso in tarda mattinata.
Per formare un governo stabile servono almeno 326 seggi, decisi in altrettanti collegi uninominali, ma secondo gli ultimi sondaggi i due partiti favoriti, il Tory Party di David Cameron e il Labour Party di Ed Miliband, si attestano rispettivamente al 34% e al 33%. Percentuali che fanno temere un pareggio. Si preannuncia così un "hung Parliament", ovvero un "Parlamento appeso" che raggiungerà una maggioranza relativa e non assoluta, come già accaduto nelle elezioni del 2010.
Per questo, in vista di possibili alleanze, il Partito liberaldemocratico di Nick Clegg potrebbe riproporsi come ago della bilancia e anche il Partito nazionalista scozzese, guidato da Nicola Sturgeon, potrebbe ricoprire un ruolo importante.
Dalle prime ore di questa mattina, in molte zone della Gran Bretagna si registrano lunghe code davanti ai seggi, come testimoniano le tante foto dei cittadini britannici pubblicate su twitter e riprese dal Telegraph. Tutti i leader politici invitano gli elettori a una maggiore partecipazione al voto. In una tornata elettorale dall'esito così incerto, infatti, un'alta affluenza potrebbe essere decisiva per evitare uno stallo politico. La speranza è che sia almeno superiore rispetto alle elezioni del 2010, quando andarono a votare circa 29,6 milioni di persone, solo il 65% degli elettorato inglese.
Tra i primi candidati a recarsi alle urne, la leader dei Verdi Natalie Bennet, Nigel Farage dell'Ukip e il laburista Ed Miliband. Intorno alle 08:25 ha votato anche Nicola Sturgeon, candidata per il Partito nazionalista scozzese. Poco dopo, nella cittadina di Witney è arrivato il premier uscente David Cameron accompagnato dalla moglie Samantha. Mentre il voto di Nick Clegg (Libdem) è atteso in tarda mattinata.
Per formare un governo stabile servono almeno 326 seggi, decisi in altrettanti collegi uninominali, ma secondo gli ultimi sondaggi i due partiti favoriti, il Tory Party di David Cameron e il Labour Party di Ed Miliband, si attestano rispettivamente al 34% e al 33%. Percentuali che fanno temere un pareggio. Si preannuncia così un "hung Parliament", ovvero un "Parlamento appeso" che raggiungerà una maggioranza relativa e non assoluta, come già accaduto nelle elezioni del 2010.
Per questo, in vista di possibili alleanze, il Partito liberaldemocratico di Nick Clegg potrebbe riproporsi come ago della bilancia e anche il Partito nazionalista scozzese, guidato da Nicola Sturgeon, potrebbe ricoprire un ruolo importante.
Dalle prime ore di questa mattina, in molte zone della Gran Bretagna si registrano lunghe code davanti ai seggi, come testimoniano le tante foto dei cittadini britannici pubblicate su twitter e riprese dal Telegraph. Tutti i leader politici invitano gli elettori a una maggiore partecipazione al voto. In una tornata elettorale dall'esito così incerto, infatti, un'alta affluenza potrebbe essere decisiva per evitare uno stallo politico. La speranza è che sia almeno superiore rispetto alle elezioni del 2010, quando andarono a votare circa 29,6 milioni di persone, solo il 65% degli elettorato inglese.