MONDO
Seconda giornata di Consiglio europeo
Vertice Ue. La nuova bozza: "miglior uso della flessibilità"; incontro "positivo" tra Renzi e Merkel
Nomine e flessibilità sul tavolo dei lavori. Nella notte sherpa al lavoro sulla bozza Van Rompuy. Il nuovo documento prevede "miglior uso della flessibilità". Gozi "Abbiamo ottenuto ciò che volevamo". Sulle nomine, Renzi "Si a Juncker ma solo a patto di un documento chiaro" mentre Cameron ribadisce "È persona sbagliata". E per la Presidenza del Consiglio Europeo spunta il nome di Letta
La nuova bozza
Dopo la lunga notte di trattative è arrivata una nuova versione dell'agenda Van Rompuy: occorre fare un "miglior uso della flessibilità insita nelle regole comunitarie - si legge - per conciliare la disciplina dei conti pubblici nazionali con le esigenze della crescita e della creazione di posti di lavoro". Flessibilità già contenuta nelle regole esistenti del Patto di Stabilità e crescita che ora viene potenziata. Nel capitolo delle politiche sull'immigrazione "L' Agenzia Europea Frontex, deve rafforzare la sua assistenza operativa, soprattutto per sostenere gli Stati Ue sottoposti ad una forte pressione ai confini esterni".
Gozi "abbiamo ottenuto quanto volevamo"
"Abbiamo ottenuto quanto volevamo: ampi spazi di manovra sul fronte della flessibilità con l'impegno a tenere conto delle riforme strutturali e la possibilità di sviluppare strumenti finanziari per progetti di investimenti nel lungo periodo". Commenta così Sandro Gozi, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con deleghe alle Politiche e Affari Europei.
Documento programmatico e nomine sul tavolo
Nel secondo giorno del vertice i leader cercheranno un'intesa sulla bozza programmatica presentata dal presidente Ue Herman Van Rompuy a cui gli "sherpa" dei 28 Paesi dell'Ue hanno lavorato tutta la notte per "esplicitare in modo più chiaro" una maggiore flessibilità. C'è poi da trovare l'accordo sulle nomine, legate, ha sottolineato il premier Matteo Renzi al "cambio di verso" dell'Europa, ad un documento con linee programmatiche chiare. "C'è un ok su Juncker - ha detto ieri il premier al termine del pre-vertice socialista - ma solo con un documento che indichi dove vuole andare l'Europa". Chiede all'Europa di occuparsi "di più di crescita e occupazione" spostando l'attenzione dalla burocrazia alle famiglie.
Tensioni Merkel-Renzi
Clima teso nel pre- vertice a Ypres. Fonti europee parlano di una discussione tra la Cancelliera Angela Merkel e il Premier Matteo Renzi. Stando a quanto si apprende, le 'frizioni' sarebbero emerse intorno alla possibilità di inserire o meno il cofinanziamento dei fondi Ue e il pagamento della Pubblica amministrazione nel Patto di stabilità. L'Italia non intende chiedere di sforare i vincoli, ma chiede maggiore flessibilità per l'Europa. "Cara Angela, noi rispettiamo e rispetteremo il Patto: non faremo come la Germania nel 2003", quando Berlino chiese e ottenne uno sforamento del 3%". Non arretra sulla sua ricetta per l'Europa, fatta di rispetto delle regole ma anche di maggiore flessibilità e tiene il punto che sia questa la linea guida del mandato della prossima presidenza Ue. Dopo la cena tra i 28 leader europei le acque tra il premier Renzi e la Cancelliera Merkel si sarebbero calmate e i due si sarebbero salutati con "toni concilianti".
Cameron "No a Juncker"
Rimane ferrea l'opposizione del premier inglese alla nomina di Juncker a capo della Commissione Ue. Ribadisce che non rappresenta il cambiamento bensì un "errore che l'Europa sta commettendo. "Non è la persona giusta per guidare questa istituzione".
L'opposizione del premier Cameron potrà essere superata solo con un voto di maggioranza. Ed intanto sembra caduta l'ipotesi di candidare al Consiglio la premier danese Helle Thorning-Schmidt, una socialdemocratica liberista gradita al premier inglese, che ha però fatto sapere di non essere interessato a questo genere di "compensazioni".
Nodo Letta
La partita sulle nomine si complica con l'ipotesi, che circola sempre più insistentemente in queste ore, di Enrico Letta per la Presidenza del Consiglio. Un nome che sarebbe appoggiato anche da Londra. La nomina dell'ex premier complicherebbe il tentativo del Presidente del Consiglio di portare a casa la poltrona del capo della diplomazia europea con Federica Mogherini. Si andrebbero infatti ad esaurire i posti riservati al Pse e all'Italia.
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