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ECONOMIA

"Situazione in Eurozona per niente soddisfacente"

Visco a Ue, "Deflazione per alto debito. Frena conflitto Bce sull'acquisto di titoli"

Il governatore della Banca d'Italia sostiene che: "Nei prossimi mesi osserveremo variazioni negative dei prezzi e questo potrebbe avere conseguenze gravissime in Paesi con debito pubblico elevato, come l'Italia". Visco commenta poi le scelte Bce: "sul quantitative easing confronto nel Board di Francoforte"

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"Siamo consapevoli dei vincoli necessari alle regole europee, ma bisogna meglio comprendere i canali che consentano un ritorno alla crescita grazie a maggiori
investimenti pubblici e privati, nazionali e europei. Risorse che sono la cerniera essenziale per la ripresa". Il governatore di Banca d'Italia Ignazio Visco non risparmia critiche al piano di investimenti Jean-Claude Juncker e invita l'Europa a fare di più, per promuovere investimenti. Scondo il numero uno di Palazzo Koch: "E' indubbio che le condizioni economiche dell'area euro non siano per niente soddisfacenti. La domanda interna ristagna - argomenta Visco -  gli investimenti sono depressi, la disoccupazione elevata e i prezzi al consumo particolarmente bassi". 

L'unanimità del board Bce sull'acquisto di titoli e aiuti ai paesi
Sugli interventi straordinari - come il quantitative easing, l'acquisto di titoli sovrani di singoli Stati da parte della Bce - ammette: "nel board della Banca Centrale europea c'è un conflitto di cui dobbiamo discutere apertamente" 

Rischio deflazione
"Non siamo in deflazione tout - court" - precisa quindi Visco - "ma se si hanno variazioni dei prezzi così basse o negative, le conseguenze possono essere gravissime per le economie con un debito pubblico molto alto come l'Italia", afferma il governatore durante gli eventi per la commemorazione dell'economista Federico Caffè a Roma. 

Allarme crescita che richiama le parole pronunciate da Draghi: "La crescita è debole, l'inflazione è bassa", ha detto a Francoforte il numero uno dell'Eurotower. Parole che non rimangono inascoltate. Proprio dalla Germania, gli fa eco il ministro dell'Economia italiano: "L'Europa non sta andando bene", dice Pier Carlo Padoan, "rischiamo non vada bene neanche in futuro. Dobbiamo rimetterla in condizione di tornare a produrre crescita"
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