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ECONOMIA

Economia e telecomunicazioni

Vivendi sceglie Telefonica: per gli spagnoli trattativa in esclusiva. Bocciata l'offerta di Telecom

In gioco il ruolo dei gruppi nel mercato brasiliano attraverso Gvt, la controllata brasiliana del gruppo transalpino che si occupa in particolare di connessioni fisse

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Roma Scacco di Cesar Alierta, numero uno di Telefonica, nella partita su Gvt che vede il gruppo spagnolo in competizione con Telecom Italia. Vivendi ha infatti annunciato di avere concesso l'esclusiva per tre mesi a Telefonica per trattare la cessione della controllata brasiliana. Merito del manager spagnolo che non solo ha alzato la posta in gioco, come era ormai chiaro dopo la sua incursione a Parigi per incontrare il presidente di Vivendi, Vincent Bolloré, ma soprattutto perché ha imposto tempi molto stretti al gruppo francese per decidere.

Vivendi si è dunque lasciata sedurre dalla proposta di Telefonica e ha deciso di dare l'esclusiva alla società spagnola per trattare la cessione di Gvt, la controllata brasiliana che si occupa in particolare di connessioni fisse. Un asset per il quale si era mossa con decisione anche Telecom Italia, con un piano da 7 miliardi  (1,7 miliardi in contanti e gli altri in azioni più l'apertura ai francesi del capitale di Telecom sino al 20%), ma la cui proposta è stata superata. Gli iberici hanno infatti messo sul piatto 7,45 miliardi, migliorando l'iniziale proposta da 6,7 miliardi di inizio agosto, gran parte dei quali (4,66 miliardi) da pagare in contanti. 

L'offerta di Telefonica aveva come scadenza la data del 29 agosto, cinque giorni di anticipo rispetto alla data del 3 settembre prevista dall'offerta iniziale. Alierta ha così fatto uscire subito allo scoperto i francesi. Del resto la determinazione del manager è nota e in questa partita il presidente di Telefonica si sta giocando non solo il futuro del gruppo, ma probabilmente anche la sua poltrona. Aver neutralizzato, salvo sorprese, il tentativo di Telecom Italia di rafforzarsi in Brasile e fare una concorrenza spietata a Vivo, il primo operatore di telefonia mobile controllato da Telefonica, giustifica dinnanzi ai malumori di alcuni azionisti le perdite accusate dal gruppo spagnolo dopo l'ingresso nel capitale di Telecom Italia.

Così il cda di Vivendi ha scelto in fretta: del resto da una parte si è trovata sul piatto per Gvt l'offerta spagnola da 7,4 miliardi, 4,6 dei quali in cash e il resto a sua discrezione in azioni Telefonica Brasil o Telecom Italia (con quote rispettivamente pari al 12% e all'8,3%), dall'altra una proposta di 7 miliardi di cui 1,7 miliardi in contanti, il resto pagati invece con il 15% dell'entità nata dalla fusione tra Tim Brasil e Gvt e il 20% di Telecom Italia, che sarebbe uscita dall'operazione ulteriormente appesantita dai debiti.

Peraltro Marco Patuano, ad di Telecom, nella conference call di inizio agosto aveva preannunciato che non avrebbe strapagato Gvt, né fatto scelte irrazionali.

A questo punto è da capire se il manager sceglierà la carta di rimanere in Brasile o se piuttosto accetterà eventuali offerte per vendere la controllata. Oi ieri ha fatto sapere di avere incaricato Btg Pactual di studiare un'offerta da fare per Tim Brasil, mentre Oltreoceano indiscrezioni di stampa riferiscono che anche Vodafone stia studiano l'ingresso in Brasile, magari proprio attraverso l'acquisto dell'asset di Telecom Italia.

A favore degli spagnoli hanno poi giocato - a leggere il comunicato di Vivendi - anche i minori rischi di esecuzione e i minori impegni chiesti al gruppo francese. L'offerta di Telecom Italia, infatti, prevedeva l'approvazione dell'offerta su Gvt da parte dell'assemblea della società e anche una clausola di uscita a favore di Telecom nel caso di perdita di valore significativo di Gvt. L'offerta spagnola è' stata preferita non solo per i 3 miliardi di plusvalenza, ma anche per le minori incertezze sull'esito dell'operazione.
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