MONDO
Il blitz fallito per salvare Luke Somers
Yemen: 200 mila dollari erano pronti per liberare l'ostaggio sudafricano. Ma gli Usa non sapevano
I negoziatori, secondo quanto riporta il New York Times, erano arrivati all'accordo nelle scorse settimane. Un leader tribale rivendica: anche 7 civili morti. Ma il governo yemenita non conferma
Yemen
Gli Usa, nel programmare il blitz in Yemen per liberare il fotoreporter Luke Somers, non sapevano che l'altro ostaggio, il sudafricano Pierre Korkie sarebbe stato rilasciato a breve sulla base di una trattativa di un gruppo privato. È quanto rivela oggi il New York Times, che sottolinea che il Sudafrica, come gli Usa sono da sempre contrari al pagamento di riscatti a gruppi terroristici. Sul quotidiano si specifica inoltre che la cifra pattuita per il rilascio di Korkie era di 200 mila dollari.
Un accordo cui i negoziatori africani sarebbero arrivati nelle settimane scorse, dopo mesi di trattative. Il rilascio sarebbe dovuto avvenire, prevedibilmente domenica, tanto che un convoglio di auto era pronto a partire proprio domenica mattina da Sanaa per Aden per andare a prenderlo.
La vedova Korkie: "Perdono tutti"
La famiglia di Pierre Korkie ha dichiarato di voler evitare qualsiasi polemica e "perdonare" la sfortunata scelta di ricorrere alle forze speciali. "Oggi abbiamo deciso di perdonare. Abbiamo scelto di amare. Abbiamo scelto di allietarci con i ricordi di Pierre e di farlo vivere nei nostri cuori", ha scritto in un comunicato la sua vedova, Yolanda. Korkie, 57 anni, aveva insegnato per quattro anni in Yemen prima di essere rapito ad Aqap il 27 maggio 2013 assieme alla moglie, poi rilasciata il 10 gennaio scorso.
Leader tribale: "Anche 7 civili uccisi nel blitz"
Un leader tribale yemenita rivendica al governo dello Yemen un risarcimento per i sette civili morti e i due feriti nel corso del blitz fallito. Le autorità yemenite però nojn confermano e non fanno riferimento a vittime civili nell'operazione. Gli uccisi secondo quanto riferito dal segretario alla Difesa statunitense Chuck Hagel "sono tutti terroristi di Al-Qaeda nella penisola arabica".
Un accordo cui i negoziatori africani sarebbero arrivati nelle settimane scorse, dopo mesi di trattative. Il rilascio sarebbe dovuto avvenire, prevedibilmente domenica, tanto che un convoglio di auto era pronto a partire proprio domenica mattina da Sanaa per Aden per andare a prenderlo.
La vedova Korkie: "Perdono tutti"
La famiglia di Pierre Korkie ha dichiarato di voler evitare qualsiasi polemica e "perdonare" la sfortunata scelta di ricorrere alle forze speciali. "Oggi abbiamo deciso di perdonare. Abbiamo scelto di amare. Abbiamo scelto di allietarci con i ricordi di Pierre e di farlo vivere nei nostri cuori", ha scritto in un comunicato la sua vedova, Yolanda. Korkie, 57 anni, aveva insegnato per quattro anni in Yemen prima di essere rapito ad Aqap il 27 maggio 2013 assieme alla moglie, poi rilasciata il 10 gennaio scorso.
Leader tribale: "Anche 7 civili uccisi nel blitz"
Un leader tribale yemenita rivendica al governo dello Yemen un risarcimento per i sette civili morti e i due feriti nel corso del blitz fallito. Le autorità yemenite però nojn confermano e non fanno riferimento a vittime civili nell'operazione. Gli uccisi secondo quanto riferito dal segretario alla Difesa statunitense Chuck Hagel "sono tutti terroristi di Al-Qaeda nella penisola arabica".